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Caserta, iniziative di protesta contro i tagli agli organici della scuola

Comunicato unitario FLC Cgil, Cisl Scuola, Uil Scuola, Snals Confsal, Gilda Unams.

29/04/2008
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La scuola casertana e i lavoratori della scuola casertana hanno subito un'offesa e un danno che pregiudica fortemente i diritti dei lavoratori e lo stesso funzionamento minimo delle scuole. Ottusità politica e amministrazione ragionieristica lasceranno libero spazio alle scuole private.

Ma i lavoratori non ci stanno e danno inizio a forti proteste. Di seguito il comunicato di FLC Cgil, CISL Scuola, UIL Scuola, Gilda e Snals.

Roma, 29 aprile 2008
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Comunicato unitario
FLC Cgil - Cisl Scuola - Uil Scuola - Snals Confsal - Gilda Unams

Ridateci la nostra scuola!

Il Direttore regionale, facendo seguito alla legge finanziaria 2008, ha infierito sulla scuola primaria tagliando di netto il 10% dell’organico, 370 posti in meno in provincia di Caserta per la sola Scuola Primaria, 138 sono gli esuberi. Tra poco si conosceranno i dati degli altri ordini di scuola e i nuovi tagli. Dopo l’illusione dell’immissione in ruolo la beffa dello scippo dell’incarico annuale.

Niente più lavoro per i precari

I numeri imposti dalla finanziaria e l’orientamento verso la Campania porteranno alla soppressione di circa 1000 posti di lavoro, nella nostra provincia altamente a rischio di devianze giovanili.

TROPPO per una scuola che ha subito tagli forti e continui dal 2002.

Le aule sono sovraffollate, le azioni didattiche fortemente depotenziate, la normativa sulla sicurezza costantemente violata. Le scuole casertane saranno sotto il minimo delle condizioni igieniche e di sicurezza imposte dalla norma, mal vigilate e con docenti e alunni sempre più demotivati.

Un’amministrazione cieca e sorda sta riducendo la scuola pubblica statale casertana a mero e inutile contenitore. Quando i docenti si ammalano gli alunni vengono distribuiti nelle altre classi: “ non si possono pagare le supplenze”; poco importa se tanti alunni perdono tempo a scuola invece di seguire percorsi didattici.

Peggio ancora se la passano i collaboratori scolastici, in dotazione ormai insufficiente ad assicurare anche la sola vigilanza.

Gli amministrativi riescono ad assicurare i livelli minimi di funzionamento solo moltiplicando i rientri e le ore di straordinario, a volte nemmeno retribuito.

Gli assistenti tecnici, contro ogni norma, sono costretti a lavorare su più laboratori in assistenza didattica, annullando le ore di manutenzione: se poi i laboratori non funzionano e diventano presto inutilizzabili non interessa niente all’Amministrazione.

Lo sfascio della scuola pubblica statale casertana è sempre più evidente, lo sarà ancora di più nei prossimi anni quando sempre meno riuscirà a dare adeguata formazione e preparazione ai nostri giovani. I lavoratori della scuola se ne sono accorti da tempo, e domani, poi, pagheranno un prezzo caro e terribilmente amaro:

le sospirate immissioni in ruolo a Caserta non ci saranno più!
Non ci saranno incarichi o assegnazioni provvisorie.
I lavoratori della scuola casertana non ci stanno

Iniziative programmate: volantinaggio in tutte le scuole, Sit in all’USP di Caserta il 29 aprile e all’USR di Napoli il 30. Proclamazione dello stato di agitazione del personale tutto della Scuola e, in caso di esito negativo del tentativo di conciliazione, indizione dello sciopero regionale, presumibilmente per il 20 maggio, e grande manifestazione a Roma il 21.

Facciamo sentire forte la voce dei lavoratori della scuola pubblica.
Oggi. Domani sarà tardi!