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Stato giuridico dei docenti: la protesta delle Università

Le iniziative e i documenti dell'Università di Genova, Università del Sannio di Benevento, Bologna, Siena, Roma Tor Vergata, Università di Trieste, Università Cagliari, Università Roma 1, Policlinico Torino

13/10/2005
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Università di Genova

Oggi, nell’atrio del Rettorato dell’Università di Genova, si sono riuniti docenti, studenti e precari dell’Ateneo per protestare contro il disegno di legge di riordino dello stato giuridico dei docenti, attualmente in discussione in Parlamento.
La manifestazione ha avuto inizio con un presidio con distribuzione di volantini ai cittadini. Si è poi svolta una assemblea nella quale si sono discussi i temi generali delle condizioni dell’Università, della precarietà, delle prospettive degli studenti e dei docenti.
Sono intervenuti gli organi di stampa, che hanno ripreso le fasi più salienti della manifestazione.
Il prossimo appuntamento, una assemblea aperta dei docenti e degli studenti, si terrà mercoledì 19 ottobre allo ore 16,30, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia, Via Balbi, 4.

********Mozione assemblea di Ateneo, Università del Sannio di Benevento

Il giorno 12 ottobre 2005 alle ore 12 si è riunita l'Assemblea di Ateneo, indetta da Comitato di Coordinamento noMoratti dell'Università del Sannio. Circa cento fra docenti, tra cui i Presidi delle Facoltà di Ingegneria e Scienze e numerosi Direttori di Dipartimento e Presidenti di Corso di Laurea, studenti e personale universitario hanno dato vita ad un acceso dibattito. L'Assemblea ha approvato la seguente mozione:

L’Assemblea, condividendo le proposte del Comitato di coordinamento, ribadisce la volontà del personale docente e non docente e della componente studentesca dell’Ateneo del Sannio di proseguire nella battaglia contro il disegno di legge Moratti sul riordino della docenza universitaria e la politica governativa che marginalizzano il sistema pubblico di ricerca ed istruzione universitaria, in termini di risorse e sviluppo. Il modo adottato dal governo, quello del voto di fiducia al Senato su un testo reso noto neanche due ore prima della votazione e senza attendere il parere dovuto dalla Commissione Cultura, è solo l’ultimo atto di una vicenda di prevaricazione inaudita nei confronti del mondo universitario.
Il DDL Moratti, anche nella attuale versione, molto sminuita nella portata grazie agli effetti di un anno di proteste unanimi provenienti da tutte le componenti del mondo universitario, contiene la enunciazione e la messa in pratica di principi inaccettabili, primo fra tutti la precarizzazione del ruolo dei ricercatori.
Esso inoltre affronta un aspetto importante della questione universitaria – quello del reclutamento – eppure marginale rispetto al problema principale che è e resta la carenza di risorse destinate al sistema pubblico di alta formazione e ricerca, carenza che posiziona l’Italia all’ultimo posto in Europa. Rispetto al problema delle risorse il DDL non propone alcun incremento anzi lo esclude espressamente.
L’Assemblea ritiene che il DDL non sia emendabile e che debba essere ritirato.
In particolare, l’Assemblea conferma l’adesione alla settimana di mobilitazione indetta da sindacati ed associazioni della docenza dal 10 al 15 ottobre e pertanto propone a tutti di aderire all’iniziativa di protesta nazionale, con l’astensione dalle attività didattiche o attraverso azioni alternative di maggiore impatto quali l’informazione capillare in aula agli studenti sulle conseguenze di una eventuale approvazione definitiva alla Camera del DDL.
L’Assemblea propone a tutte le cariche istituzionali dell’Ateneo del Sannio (Rettore, Presidi, Direttori di Dipartimento, Presidenti di Classi di Laurea, Corsi di Laurea e di Laurea specialistica) di considerare le dimissioni come estrema forma di protesta nei confronti dell’accanimento del Governo a voler proseguire nell’iter del suo disegno di legge contro tutto e contro tutti, eventualmente concordando simili forme di protesta con gli altri Atenei della Campania e aderendo ad eventuali altre forme di protesta concordate in ambito regionale o nazionale.

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Università di Bologna

La situazione della mobilitazione indetta dal 10 al 15 ottobre si arricchisce ogni giorno, anche a Bologna, di nuove e diversificate adesioni di protesta.
Intanto la manifestazione di oggi, indetta dagli studenti, ha visto nel corteo una nutrita presenza di docenti e ricercatori, nochè del Rettore; inoltre: si sono svolte e si stanno svolgendo assemblee di facoltà promosse dai docenti; inoltre: nella sede distaccata di Forlì,nella scuola Interpreti e Traduttori, la Direzione ha convocato l'assemblea dei docenti; sempre a Forlì alcuni docenti hanno deciso di sospendere la didattica per l'intera settimana.
Inoltre: la FLC-CGIL che aveva convocato, insieme all'ADI, CNU, SUN, CISL,e UIL, un'assemblea a fine settimana per verificare e riassumere lo stato delle iniziative,visto che oggi ci viene confermato che si tiene un' assemblea promossa dai docenti, si ritiene utile ed opportuno:
invitare tutti a partecipare a quest'ultima che si terrà presso la sede di Economia e Commercio di P.zza Scaravilli, a Bologna, alle ore 11.00, di venerdì 14 ottobre.

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Università di Siena

"Il Senato Accademico dell'Università di Siena, nella seduta del 10 ottobre 2005, fa proprio il documento della CRUI del 22 settembre u.s., aderisce alle mobilitazioni di sensibilizzazione dell'opinione pubblica e di sospensione della didattica nella settimana dal 10 al 15 ottobre, che saranno organizzate per esprimere il netto dissenso sul merito e sul metodo di approvazione del ddl sullo stato giuridico dei docenti universitari attualmente in discussione alla Camera."

SEDUTA CONGIUNTA SENATO ACCADEMICO E CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DELL'11 OTTOBRE 2005

VERBALE N. 10
Il giorno 11 ottobre 2005, alle ore 19,00, regolarmente convocato con rettorale di prot. n. 7851 del 03.10.2005, presso la sala del Consiglio di Amministrazione del Rettorato si sono riuniti in seduta congiunta il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione per deliberare sul seguente

O R D I N E D E L G I O R N O

1. Disegno di legge sullo stato giuridico dei docenti universitari -Determinazioni.
Sono presenti: [...omissis...]
Il Rettore, quale Presidente del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione, constatata la presenza del numero legale di ciascuno dei due consessi, dichiara validamente costituita l'assemblea e apre la seduta.

1. DISEGNO DI LEGGE SULLO STATO GIURIDICO DEI DOCENTI UNIVERSITARI DETERMINAZIONI
Il Senato Accademico e il Consiglio di Amministrazione riuniti in data odierna per discutere in ordine al testo del maxi emendamento sullo stato giuridico e sul reclutamento dei docenti di cui al d.d.l. n. 4735-B, approvato con voto di fiducia dal Senato della Repubblica il 29 settembre u.s. ed attualmente all'esame della Camera dei Deputati, dopo ampia e approfondita discussione: rilevano che all'art.1 del d.d.l. permane il c.1 fortemente lesivo dell'autonomia universitaria sancita dall'art.33 della Costituzione e disciplinata dalla Legge 9 maggio 1989, n.168; il comma recita: " La gestione delle universit si ispira ai principi di autonomia e di responsabilit nel quadro degli indirizzi fissati con decreto del Ministro dell'istruzione, dell'universit e della ricerca". Il dettato di questo articolo apertamente anticostituzionale. L'art. 33 della Costituzione dispone: "Le universit hanno diritto di darsi ordinamenti autonomi nei limiti stabiliti dalle leggi dello Stato" . La Costituzione riconosce in primis il diritto delle universit ad adottare ordinamenti autonomi, poi indica l'ambito entro il quale si esplica l'autonomia e cio entro i limiti fissati da leggi dello Stato. Il d.d.l invece prevede che la gestione si ispiri a "principi" di autonomia (cosa ben diversa dal dettato costituzionale che parla di ordinamenti autonomi) e, ancor pi grave, nel quadro degli indirizzi fissati con decreto dal Ministro;
esprimono un giudizio fortemente negativo sul testo approvato dal Senato della Repubblica e ribadiscono la necessit di una riforma strutturale ed organica dell'intero sistema universitario che contempli anche modifiche sulle modalit di reclutamento e nuove regole per la progressione di carriera dei docenti: una riforma che preveda l'introduzione di efficaci strumenti di promozione e valorizzazione della qualit della didattica e della ricerca universitaria, evitando ogni forma di ope legis pi o meno mascherata, come risulta nel dettato attuale del d.d.l.;
non ravvisano elementi condivisibili e convincenti nella proposta presentata dal Governo, pur riconoscendo che in essa sono state eliminate, anche per effetto dell'ampia mobilitazione degli Atenei e della forte azione della CRUI nei mesi scorsi, talune previsioni normative del tutto inaccettabili oltre che lesive dell'autonomia presenti nel testo in precedenza approvato dalla Camera dei Deputati. Il testo approvato dal Senato non risolve infatti in modo organico e coerente i problemi da affrontare con urgenza. Il testo della legge, in aperta contraddizione con gli obiettivi dichiarati in sede di DPEF, contiene un'esplicita norma che esclude ogni onere aggiuntivo sul bilancio dello Stato non prevedendo in alcun modo i finanziamenti necessari a garantire prospettive per i giovani che intendono dedicarsi alle attivit di ricerca e di didattica; esprimono la propria contrariet alla soppressione, anche se solo a partire dal 2013, della figura del ricercatore a tempo indeterminato, figura invece necessaria per garantire ai giovani concrete prospettive di inserimento all'interno del mondo accademico. Sarebbe stata auspicabile invece la creazione di una terza fascia di docenza che riconoscesse anche il ruolo e le funzioni svolte dagli attuali ricercatori mortificati dall'inconsistente riconoscimento puramente nominalistico di "professore aggregato";
sottolineano l'urgenza di realizzare un Sistema nazionale di valutazione degli Atenei attraverso l'istituzione di un'Autorit indipendente che assicuri terziet e imparzialit di giudizio. Si osserva al riguardo che l'art. 62 della Legge finanziaria 2006 presentata al Parlamento dal Governo (legge che peraltro contempla a tutt'oggi un decremento e non un incremento delle risorse sul Fondo di Finanziamento Ordinario delle Universit) prevede la soppressione del CNVSU e del CIVR alla data di insediamento del Consiglio Nazionale per la valutazione del sistema universitario e della ricerca. Il Consiglio nominato dal Presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del Ministro dell'Istruzione, dell'Universit e della Ricerca. Tale organismo non fornisce alcuna garanzia di terziet e per di pi risulta paradossalmente finanziato con fondi sottratti al Fondo di Finanziamento Ordinario delle Universit (nella misura dell'1 per mille ovvero circa 7 milioni di euro);
considerano inoltre indispensabile che su rilevanti riforme strutturali del sistema universitario sia seguito l'ordinario iter di dibattito in Parlamento e si raggiunga il necessario livello di condivisione e di dialogo tra le forze politiche e le diverse componenti del sistema universitario in vista del raggiungimento di principi ispiratori condivisi di riforma;
chiedono, infine, che nella fase attuale della vita del Paese si riconosca la questione universitaria come una reale e grave questione nazionale, invitando tutte le forze politiche ad esprimere con chiarezza le proprie posizioni anche nella prospettiva del dibattito che nel Paese avviato in vista delle prossime scadenze elettorali;
condividono pertanto le motivazioni della protesta dei docenti delle Universit e aderiscono alla loro conseguente mobilitazione;
sottolineano peraltro che la protesta non deve configurarsi in alcun modo come lesiva dei diritti degli studenti;
danno mandato al Rettore di definire, in collegamento con la CRUI, forme di risposta e di protesta adeguate alla gravit della situazione, non escludendo tra queste l'autosospensione degli organi collegiali.
Letto e approvato seduta stante.
Non essendoci altro da discutere la seduta ha termine alle ore 19,55.

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Resoconto Assemblea di Ateneo (Tor Vergata)contro ddl Moratti

Ieri 12 Ottobre si è tenuta un'assemblea di Ateneo organizzata dai docenti, dai precari e dai ricercatori della Facoltà di Scienze contro il ddl Moratti aperta a tutte le componenti e a tutte le Facoltà di Tor Vergata, all'assemblea ha partecipato anche Paolo Saracco della Segreteria Nazionale FLC-CGIL; l'assemblea è stata molto affollata e partecipata; particolarmente ampia è stata la presenza degli studenti al termine dell'assemblea è stata approvata l'allegata mozione, in cui sono indicati i successivi momenti di lotta; al termine dell'assemblea una folta rappresentanza di studenti, precari e ricercatori ha occupato simbolicamente la presidenza della Facoltà."

L’Assemblea degli studenti, dei precari, dei ricercatori, del personale tecnico amministrativo, dei professori dell’Università di Tor Vergata del 12/10/2005.

Esprime il proprio rinnovato rigetto del DDL Moratti sullo stato giuridico della docenza universitaria, facendo sue le critiche mosse dalle
associazioni sindacali e dalla stessa Conferenza dei Rettori.

In particolare appaiono inaccettabili :
a) la precarizzazione del ruolo dei ricercatori;
b) l'assenza totale di un impegno finanziario dello Stato per l' Università pubblica;
c) la privatizzazione dell'Università, come conseguenza inevitabile
del progressivo disimpegno finanziario dello Stato;
d) la mancanza di prospettive di assunzione nei ruoli dello Stato per
gli attuali Docenti e Ricercatori precari e in generale per i giovani;
e) l'aggravamento della condizione studentesca e l'attacco al diritto
allo studio.

Decide:

1. di estendere la mobilitazione contro il ddl Moratti con assemblee nelle Facoltà a partire da giovedì 13, proseguendo nel blocco della didattica;

2. di manifestare davanti al Rettorato giovedì 13 dalle ore 15 per chiedere un pronunciamento sul ddl Moratti;

3. di fare volantinaggio e lezioni in strada al capolinea “Anagnina” della linea A della metropolitana venerdì 14 dalle ore 9.30’

4. di invitare le rappresentanze elettive del Senato Accademico ad autosospendersi;

5. di riconvocarsi per lunedì alle ore 10 30’ nella stessa Aula Gismondi per preparare le successive iniziative di lotta;

6. di invitare i sindacati e le organizzazioni della docenza a proclamare lo sciopero e una manifestazione nazionale in corrispondenza della discussione del ddl alla Camera.

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Mozione approvata dall'Assemblea generale dell'Università di Trieste

L’Assemblea generale dell’Università di Trieste, riunita il giorno 12 ottobre 2005, esprime ancora una volta contrarietà e sconcerto per come il Disegno di Legge sullo stato giuridico è stato approvato dal Senato e molto probabilmente verrà posto in votazione alla Camera.
Nel maxi-emendamento rimangono molti dei punti critici già evidenziati e che non hanno trovato soluzione anche per l’improvvisa accelerazione dell’iter parlamentare e ne emergono anzi di nuovi.
L’Assemblea inoltre chiede alla CRUI, al CUN ed ai massimi Organi Accademici di mettere in atto forme di protesta anche clamorose, ivi comprese le dimissioni dei rettori degli Atenei italiani, per portare all’attenzione del Paese i gravi problemi dell’Università che sono accentuati anziché risolti dal testo in votazione.

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Università degli Studi di Cagliari

Facoltà di Lingue e Letterature Straniere
Consiglio di Facoltà del 12 ottobre 2005

Il Consiglio della Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell'Università degli studi di Cagliari ribadisce il giudizio fortemente negativo - già espresso nella seduta del 5 luglio - concernente il DDL sullo stato giuridico dei docenti universitari recentemente approvato al Senato. Il Consiglio esprime inoltre la propria protesta per il metodo con cui si è approvato il provvedimento, con il ricorso ad un maxiemendamento e al voto di fiducia, ignorando il lavoro delle Commissioni parlamentari e il quasi unanime dissenso espresso dal mondo universitario e dalle OO.SS.; un procedimento attuato dalla maggioranza governativa nel disprezzo delle regole più elementari della prassi democratica, che ha di fatto sottratto il disegno di legge ad ogni forma di discussione pubblica.
Il Consiglio aderisce allo stato di agitazione indetto dalle OO.SS. e dalle principali Associazioni rappresentative di professori e ricercatori universitari per la settimana dal 10 al 15 ottobre, e invita i docenti della Facoltà ad astenersi da ogni attività didattica durante tale periodo.
Il Consiglio prende inoltre atto della gravità della situazione e, considerato il rischio imminente dell'approvazione del DDL, chiede al Magnifico Rettore:
- di considerare l'ipotesi di rassegnare il proprio mandato in segno di protesta, come proposto da altri autorevoli esponenti della stessa CRUI
- di indire a breve un'Assemblea generale di Ateneo per manifestare pubblicamente, con fermezza, l'indignazione e lo sconcerto largamente condivisi da tutte le componenti del mondo accademico italiano

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Mozione Consiglio di Facoltà Psicologia dell'Università di Roma 1

Il Consiglio di Facoltà, riunito in data 12 ottobre 2005, esprime all'unanimità il proprio disaccordo e preoccupazione in merito alla recente approvazione al Senato della Repubblica del DDL sul riordino dello stato giuridico della docenza universitaria.
Il Consiglio di Facoltà, pertanto, decide di aderire allo stato di agitazione e auspica una massiccia partecipazione al blocco dell'attività didattica promosso dalle organizzazioni sindacali e dalle associazioni della docenza universitaria nella settimana dal 10 al 15 ottobre 2005 e alle eventuali successive forme di protesta.
Il Consiglio, infine, invita a partecipare alla conferenza di Ateneo programmata dal Rettore in data successiva a quella prevista per l'Assemblea straordinaria della CRUI.

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Il Consiglio della II Facoltà di Ingegneria del Politecnico di Torino,

riunitosi in data 12 ottobre 2005 ha discusso i contenuti del DDL riguardante "Nuove disposizioni concernenti i professori e i ricercatori universitari e delega al Governo per il riordino del reclutamento dei professori universitari". L’assemblea in accordo con quanto già espresso dal Senato Accademico dell’Ateneo, preso atto della dichiarazione della Conferenza dei Rettori, inviata al Senato della Repubblica in data 28 settembre 2005 e della Mozione deliberata dalla Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Ingegneria
1) esprime il proprio sconcerto per la volontà esplicita e ripetutamente espressa di non impegnare per l’Università alcuna risorsa aggiuntiva rispetto alla già scarsa dotazione ordinaria, nonostante il provvedimento preveda un consistente aumento degli oneri a carico degli Atenei,
2) manifesta un netto dissenso per la precarizzazione del ruolo della docenza, accentuata dalla programmata cancellazione del ruolo di Ricercatore, in sostituzione del quale si propone una figura il cui profilo viene volutamente lasciato nel vago,
3) ritiene controproducente il rifiuto di un confronto con le parti istituzionalmente coinvolte (CRUI, Senati Accademici) ed organizzazioni di categoria, e l’interruzione del dibattito parlamentare su un argomento di tale rilevanza culturale e sociale, con la richiesta della fiducia al Senato.
Pertanto, a seguito di un dibattito ampio e articolato
INVITA
i docenti ad aderire alla mobilitazione indetta a livello nazionale per la settimana dal 10 al 15 ottobre, e a dare ampia diffusione a quanto su esposto sia presso gli studenti, sia presso gli organi di stampa.