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Tagli agli organici ATA, la scuola cosentina perde 271 posti

La riduzione di personale provocherà inevitabilmente il peggioramento dell'offerta formativa nella scuola pubblica.

20/06/2011
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A cura della FLC CGIL Cosenza

Il vento dei tagli nella scuola sembra non avere tregua: è di ieri l'ufficialità dei dati forniti dall'USR in merito alla riduzione del personale ATA in provincia di Cosenza. Si tratta di 201 collaboratori scolastici in meno, 15 riguardano gli assistenti tecnici e 55 investono gli assistenti amministrativi.

A questi si aggiungono i 412 posti in meno per quanto concerne il personale docente.

La situazione a questo punto appare insostenibile, anzi, drammatica. Ne consegue che anche quest'anno un esercito di personale della scuola non avrà più un incarico.

C'è di più che questi tagli si sommano a quelli degli anni precedenti, che hanno già determinato un indebolimento del tessuto economico già di per se asfittico, ma soprattutto hanno minato e minano il sistema culturale precarizzando ed emarginando un tessuto sociale già debole.

Ma a farne le spese saranno gli alunni e gli studenti della nostra provincia che rischiano di non avere a disposizione un corredo di personale che li possa mettere nella situazione di svolgere gli studi come previsto dalle norme non solo costituzionali. Qui si lede il diritto allo studio, garanzia fondamentale di crescita sociale e baluardo di democrazia.

In questo modo con le molte classi non costituite sia alle medie che alle superiori e nonostante l'altro ieri il Consiglio di Stato abbia accolto le varie sentenze in merito alle classi pollaio, ai tagli agli organici imposti dal ministro Gelmini e Tremonti con la Finanziaria del 2008 si continua a falcidiare la scuola pubblica.

Ancora oggi molte famiglie sono state costrette a rinunciare al tempo pieno. Non si può giustificare l'enormità dei tagli adducendo che il personale della scuola è troppo. È una generalizzazione

La verità è che la carenza di personale costringerà a dire addio a molte delle conquiste che la scuola italiana ha compito durante questi anni. Saranno decurtate le ore di compresenza che significa minore possibilità di recupero di quei ragazzi con carenze di base.

Il taglio in provincia di Cosenza, così come nel resto della nostra regione, provocherà inevitabilmente, il peggioramento dell'offerta formativa nella scuola pubblica. Un vero disastro. Di epocale nelle politiche del ministro Gelmini ci sono solo i licenziamenti di massa, la mortificazione delle professionalità che in questi anni, comunque, hanno garantito un processo di crescita della nostra scuola.

Quello di cui la cittadinanza deve venire a conoscenza è che questo governo sta distruggendo la scuola pubblica per lasciare campo libero alla privatizzazione della scuola in Italia.

È giunto il momento che tutte le forze politiche, quelle sindacali, le associazioni trovino un momento di discussione per capire dove sta andando la scuola in città e se ci sono le condizioni per porre freno alla emorragia che sta investendo un settore così delicato per la nostra crescita sociale e democratica.

Tag: organici, tagli