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Ventimila docenti da assumere in Emilia-Romagna

Le cifre della Cgil alla luce della pronuncia della Corte europea. In Regione oltre mille i ricorsi, a Bologna giù più di venti sentenze hanno riconosciuto un risarcimento agli insegnanti precari

28/11/2014
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Hanno lavorato per anni nelle scuole con contratti a tempo determinato. Ora, dice la Corte europea, devono essere assunti. Una bufera che ha travolto il mondo della scuola a favore dei precari e a cui il governo dovrà porre rimedio. Solo l'altro giorno il ministro Stefani Giannini commentava: "Il precariato storico è il fondamento marcio del sistema scolastico italiano", ricordando le assunzioni già previste. Intanto però la Flc-Cgil regionale ha fatto i conti, dando le prime stime. Sono ventimila gli insegnanti in Emilia Romagna che avrebbero diritto a un posto fisso, secondo la sentenza che arriva dall'Aja, e sono circa 2.500 i bidelli e gli amministrativi precari da "stabilizzare". A fronte di undicimila cattedre disponibili e vacanti e 2500 posti per il personale non docente nelle scuole della Regione. Il sindacato ha calcolato gli insegnanti abilitati con concorso, iscritti nelle graduatorie permanenti, e quelli abilitati con più 36 mesi di servizio.

Numeri ballerini, ma realistici. Conti che la Cgil presenta senza sconti. "La sentenza della Corte europea inchioda il governo italiano sull'abuso dei contratti a termine nelle scuole, è una sentenza storica che fa da apripista", tuona Raffaella Morsia, segretaria Flc-Cgil regionale. "Da anni e anni questi insegnanti lavorano su posti vacanti ovvero su posti che il ministero assegna alle scuole per funzionare, non per sostituzioni di malattie. Posti che da domani potrebbero essere ricoperti da personale a tempo indeterminato. E' dal 2010 che chiediamo almeno e da subito centomila assunzioni e che abbiamo cominciato a fare i ricorsi. Renzi chiede dove era la Cgil? Nelle piazze e nelle aule di tribunale a difendere i diritti degli insegnanti".

Migliaia i ricorsi in Emilia Romagna. Sono una valanga i ricorsi già partiti anche in Emilia romagna, prima che si pronunciasse la Corte europea. A farli soprattutto la Gilda e la Cgil, i sindacati che si sono costituiti nella causa che ha portato alla sentenza europea. Sono circa 1.200 i ricorsi presentati in Emilia Romagna dalla Cgil. A Bologna si è già arrivati a più di venti sentenze, tutte appellate dal ministero, che hanno riconosciuto ai docenti un risarcimento dalle 6 alle 15 mensilità. AParma i giudici hanno riconosciuto un risarcimento di 300mila euro per 192 precari. Nessuno h avuto il riconoscimento all'assunzione.

La battaglia legale. "Attualmente i procedimenti sono sospesi - spiega l'avvocato Guido Reni - vediamo come verrà applicata la sentenza della Corte europea che ha stabilito che la normativa italiana non era conforme alla direttiva europea sul lavoro a tempo determinato". Insomma, di contratti a termine nella scuola si è abusato. Ed ora anche chi nel frattempo è entrato di ruolo può sperare in un risarcimento per gli anni di precariato illeggitimamente fatti. Ai precari che non hanno fatto ricorso il sindacato consiglia di aspettare. "E' partita la diffida affinchè il ministero riconosca a tutti coloro che hanno i requisiti il diritto all'assunzione".

Tiziana, voce dei precari in causa. "Ho cominciato a insegnare Lettere alle medie nel 2000 - racconta Tiziana Marchitiello -  ho girato tutte le scuole di Bologna e provincia, finalmente sono entrata in ruolo quest'anno, dopo 13 anni di precariato". Tiziana ha fatto causa nel 2010. "Sono in attesa della sentenza sul mio caso.  Mi aspetto comunque un risarcimento, dovevo essere assunta prima. Cosa vuole dire tanto precariato? Il problema grave è che lo Stato mi ha assunto ogni anno a settembre e licenziato puntualmente il 30 giugno, per poi riprendermi nel settembre successivo. Significa due mesi di stipendio in meno, scatti di anzianità che non
hai, ricostruzione di carriera annullata. E tante estati tormentate: ogni anno lo Stato cambiava le regole. Ricordo la riforma Gelmini, l'ansia per i posti tagliati. E infatti quell’anno sono finita in montagna, a Granaglione, benchè fossi tra i primi posti in graduatoria. Ha significato svegliarsi alla mattina alle cinque, prendere il primo pulman, poi il treno e tornare a casa nel tardo pomeriggio. Ogni giorno. Ora è finita, ma entrando di ruolo a 40 anni hai meno entusiasmo”.

La Cgil attacca il governo. Le assunzioni annunciate da Renzi con la riforma della scuola "non bastano- avverte Morsia - e comunque non ci può essere uno scambio tra quelle immissioni in ruolo, che sono un atto dovuto alla luce di questa sentenza, e una riduzione dei diritti. Il contratto nazionale dei pubblici dipendenti va subito rinnovato e tutti gli istituti contrattuali devono vedere gli stessi diritti anche per i docenti precari". E' uno dei motivi dello sciopero generale indetto dalla Cgil il 12 dicembre.

Gilda: 2,8 milioni di risarcimento per 144 docenti. Due ricorsi nel 2008, sei ricorsi nel 2011, quattro dei quali passati in giudicato con risarcimenti intorno a 20mila euro in favore di ciascuno dei 144 docenti interessati alle sentenze. E' il bilancio delle prime azioni giudiziarie promosse dalla Gilda degli insegnanti di Bologna,

che ora esulta: "La Corte di Giustizia europea ha messo finalmente la parola fine al problema della stabilizzazione dei docenti a tempo determinato con almeno 36 mesi di servizio nella scuola pubblica statale". Ricordiamo, spiega l'associazione dei docenti, che lo Stato italiano assumeva il 1 settembre e licenziava il 30 giugno i docenti a tempo determinato, reiterando anche per oltre 15 anni contratti di lavoro che, in ogni caso, servivano ad occupare posti liberi e disponibili.


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