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Uno studente su tre esce dalle medie senza sapere leggere, scrivere e far di conto

In base agli ultimi dati Invalsi solo il 65 per cento dei ragazzi delle medie ha un livello sufficiente di italiano, ancora di meno in matematica (59,9%). Ma le differenze tra regioni sono molto elevate. Bene il Nord Est

04/05/2019
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Corriere della sera

Gianna Fregonara

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Terza media, solo due studenti su tre sono sufficienti

Come è possibile che, con una percentuale praticamente del 100 per cento di promossi in terza media, al test Invalsi di italiano ottengano la sufficienza piena soltanto il 65,6 per cento degli studenti? Va addirittura peggio in matematica dove i «promossi», cioè coloro a cui è riconosciuto un livello di competenze matematiche sufficiente o più alto, sono il 59,9 per cento. Il dato, pubblicato dall’Invalsi a luglio 2018, è stato rilanciato nei giorni scorsi dal Rapporto Istat «SDGs 2019. Informazioni statistiche per l’Agenda 2030 in Italia», nel capitolo dedicato al quarto «goal» dell’agenda, quello per una educazione di qualità per tutti: un obiettivo che - a leggere i risultati degli alunni italiani nelle prove Invalsi - è ancora molto lontano, viste le enormi disparità regionali e di genere registrate nei test e le drammatiche sacche di povertà educativa persistenti nel nostro Paese.

Risultati Invalsi terza media di italianoRisultati Invalsi terza media di italiano

Il tonfo del Sud

In Campania, Calabria e Sicilia più della metà degli studenti sono ad un livello inferiore a quello richiesto dalle indicazioni nazionali. In queste regioni ci sono differenze fortissime tra scuola e scuola. Un risultato che interroga sull’equità del sistema scolastico italiano: davvero le scuole danno le stesse opportunità a tutti i bambini? «Bisognerebbe intervenire scuola per scuola dove ci sono problemi - spiega Anna Maria Ajello, presidente dell’Invalsi - magari con professori specializzati in situazioni difficili. Ci vorrebbe un piano che incentivasse anche economicamente i professori migliori ad accettare le sfide in posti difficili». Il ministro Bussetti ammette che «ci vorranno interventi».

Risultati Invalsi terza media di matematica Risultati Invalsi terza media di matematica

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Guai a chi copia

Quest’anno le prove Invalsi nella scuola media e superiore sono stati fatte al computer: ai ragazzi venivano mostrate domande differenti prese in una gigantesca banca dati dell’Invalsi che si trova online. Questa novità ha di fatto azzerato il cheating, cioè ha impedito ai ragazzi di copiare e ai professori di dare l’aiutino.

Quanto conta la famiglia di origineQuanto conta la famiglia di origine

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L’Italia connessa

Il fatto che la prova al computer non abbia creato alcun problema, o comunque abbia sollevato problemi che sono stati rapidamente risolti, significa che almeno dal punto di vista della connessione il sistema scolastico italiano è abbastanza organizzato. Soltanto in alcune scuole sull’Appennino ci sono stati disagi. Per il resto tutte le scuole sono riuscite a far sostenere gli esami agli studenti

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Il successo dell’inglese alle elementari

Per la prima volta sono stati fatti i test di inglese per capire il livello dei bambini delle elementari e delle medie. Buona la performance dei più piccoli. In quinta devono poter essere al livello A1 del quadro di riferimento europeo: il 92,4 per cento dei bambini di quinta lo ha superato in lettura e il 78,6 nella prova di ascolto. Al Nord i ragazzi sono risultati più preparati che al Sud.

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Ma alle medie...indietro tutta

Ma al contrario il risultato delle scuole medie è stato molto deludente: in media il test di lettura lo hanno superato in tre su quattro (livello A2) e quello di ascolto il 56,1 per cento. In Calabria, Campania e Sicilia solo un ragazzo su tre ha superato il test.

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La rivincita (in inglese) degli immigrati

Un segnale da valutare nel comprendere i risultati di questi test. Mentre nei test di italiano e matematica i bambini con back ground di immigrato hanno un rendimento medio inferiore ai ragazzini di madrelingua italiana, in inglese i bambini di seconda generazione (nati in Italia da almeno un genitore straniero) hanno risultati nettamente superiori ai loro compagni italiani. Come si può spiegare? «L’esposizione a più lingue fin da piccoli può averli aiutati», spiega il direttore dell’Invalsi Roberto Ricci.