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Università, proteste per i tagli ai fondi

Persi 45 milioni

22/04/2014
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Il Messaggero

Il mondo universitario protesta per i tagli ai finanziamenti. Il decreto legge sull'Irpef, per coprire il gettito che si perderà con le riduzioni fiscali volute dal governo, ha stabilito tra l'altro una contrazione dei fondi per gli atenei pari a 30 milioni quest'anno e a 45 milioni a partire dal 2015. Il Link-Coordinamento Universitario e L'Associazione Nazionale Dottori di Ricerca insorgono. «I numeri prospettati nel Dl sulla Spending Review, parlano della chiara volontà politica di affossare definitivamente il sistema dell'Università e della Ricerca pubblica». E lanciano un avvertimento: «Laddove questi tagli dovessero essere confermati studenti, dottorandi e ricercatori precari, saranno pronti ad una mobilitazione generale in tutti gli atenei e negli enti di ricerca del paese». «Finalmente Matteo Renzi ha gettato la maschera sull'Università dichiara  Alberto Campailla, Portavoce Nazionale di Link dimostrando di ritenere la formazione accademica una delle prime voci di bilancio da tagliare». Sulla vicenda è intervenuta anche il ministro dell'Istruzione Stefania Giannini. «Non sono tagli ha detto sono accantonamenti necessari per motivi di contabilità, ma faremo di tutto per non applicarli. Per ragioni di copertura finanziaria abbiamo dovuto mettere quella voce a bilancio, ma siamo al lavoro per trovare all'interno del nostro ministero il risparmio che ci consentirà di non toccare il Fondo ordinario. Siamo a buon punto». La Gíanníní ricorda che «a tutti i ministeri sono stati chiesti sacrifici».