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Università, più assunzioni nel 2019. Ma solo per gli atenei virtuosi e con i conti a posto

L'annuncio del ministro Bussetti. Oltre duemila posti a disposizione. "Non solo ripristino del turn over ma valutazioni su offerta formativa e bilanci". Ecco chi è in vetta alla classifica

30/12/2018
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la Repubblica

Salvo Intravaia

ROMA - Nel 2019 gli atenei virtuosi potranno assumere di più. Il ministro dell’Istruzione, dell’università e della ricerca Marco Bussetti ha firmato il decreto sui cosiddetti punti-organico: il provvedimento che, partendo dai posti lasciati liberi da coloro che sono andati in pensione, stabilisce quanto potrà assumere ogni ateneo.  “Tornano a crescere – spiegano da viale Trastevere – le assunzioni nelle università. Gli atenei, in particolare quelli virtuosi, potranno andare ben oltre il normale turn over grazie alle misure previste dal decreto sui punti organico per il 2018 e grazie alle nuove norme contenute nella legge di bilancio che sta per essere definitivamente approvata”.
“Siamo davanti – dichiara lo stesso Bussetti – ad una svolta fortemente voluta e sostenuta dal governo: dopo molti anni si inverte la rotta. Le assunzioni torneranno a crescere e non ci si limiterà al solo ripristino del turn over. Consentire nuove assunzioni è importante per garantire la qualità dell’offerta formativa delle nostre università: abbiamo un rapporto docenti/studenti che è inferiore a quello di molti atenei stranieri, bisogna cambiare. Questo è solo l’inizio di un percorso di cambiamenti positivi che vogliamo portare avanti”.

Per il 2019 saranno disponibili in tutto 2.038 punti-organico. Ma solo gli atenei con i “conti” a posto potranno sostituire chi è andato in pensione e, magari, assumere anche docenti e ricercatori in più per potenziare l’offerta formativa.
Per ogni docente, tecnico o amministrativo che va in pensione si liberano un certo numero di punti organico. Un punto equivale al costo medio di un docente di prima fascia. Alle università meno virtuose è consentito di assumere almeno per il 50% dei punti organico liberati. Gli atenei con le carte in regola (quelli con una spesa di personale inferiore all’80% e un indicatore di sostenibilità economico-finanziaria superiore a 1) possono superare il 110%. “In particolare – continuano dal Miur – il meccanismo previsto dal provvedimento è il seguente: dopo aver assicurato a tutti gli atenei il 50% delle proprie cessazioni, il restante 50% di sistema è stato ripartito esclusivamente in proporzione al livello di virtuosità dei bilanci”.

In base al budget di punti organico a disposizione è possibile assumere secondo il seguente criterio: 1 punto per assumere un docente di prima fascia; 0,7 per ogni docente di seconda fascia; 0,5 per assumere un ricercatore di tipo B e 0,4 per un ricercatore di tipo A). Tra le università che potranno superare il 110% del turn over troviamo: Bergamo (310%), Politecnico di Milano (237%), Milano Bicocca (186%), Varese Insubria (143%), Milano Statale (121%), Catanzaro (191%), Parthenope di Napoli (137%), Chieti Pescara (194%), Urbino (195%), Politecnico di Torino (138%), Torino (117%), Politecnico di Bari (129%), Piemonte Orientale (129%), Verona (132%), Venezia Ca’ Foscari (127%).


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