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Università, nella legge di stabilità c'è l'aumento per la borsa di dottorato

Stanziati 15 milioni per un guadagno effettivo che sarà sui 75 euro al mese. E spunta un tesoretto di 10 milioni di euro per le borse di studio

28/10/2017
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la Repubblica

Corrado Zunino

ROMA - C'è l'aumento per le borse dei dottorati, in Legge di stabilità. Prima dell'ingresso del lungo articolato al Senato, il ministero dell'Istruzione ha trovato l'accordo con le Finanze e le risorse: 15 milioni di euro, a partire dal 2018, per il triennale post-laurea. Per le singole borse, che nella maggior parte degli atenei viaggiano da dieci anni sulla cifra di 12.241,89 euro netti l'anno (1.020,11 euro mensili), si può prefigurare un aumento tra i 60 e i 75 euro. Le singole università, successivamente, potranno aggiungere poste in proprio (l'ultima in ordine cronologico a farlo è stato l'ateneo di Foggia, prima al Sud: 200 euro in più).  
 
Un aumento dopo dieci anni di stallo
Sull'intera vicenda - che riguarda 20.700 dottorandi - si era mossa l'Associazione di riferimento, Adi, con la campagna "La Borsa e la vita" e il rappresentante della categoria nel Senato accademico della Statale di Milano, Giulio Formenti. Il finanziamento servirà a compensare la crescita delle aliquote contributive, annunciate per il 2008 oltre il 34 per cento. Dice Giuseppe Montalbano, segretario Adi: "L'aumento della borsa e la conferma di un piano straordinario per il reclutamento di 1.611 ricercatori universitari sono un deciso segnale di attenzione nei confronti dei dottorandi e dei precari della ricerca. Ora dobbiamo abolire definitivamente la tassazione per i dottorandi borsisti e la garanzia di un budget per la mobilità di quelli senza borsa". Sottolinea, invece, Giulio Formenti: "È la prima volta che un provvedimento specifico a noi rivolto trova accoglimento già nella bozza ministeriale, un risultato straordinario".
 
Decurtato il fondo per le Cattedre Natta
Cinque milioni dei quindici sono stati sottratti non all'Istituto italiano di tecnologia - spremuto per altre questioni - ma dai 75 milioni previsti per il Fondo "cattedre Natta", nato su spinta dell'ex premier Matteo Renzi per richiamare cinquecento docenti eccellenti, contestate dal mondo accademico e riscritte dopo la bocciatura del Consiglio di Stato. 

Più risorse per le borse universitarie
Nella Legge di stabilità ci sono anche i 10 milioni per l'aumento delle borse di studio degli universitari, a decorrere dal 2018. Una cifra che la maggioranza proverà a far crescere durante la discussione parlamentare dopo l'allarme lanciato dagli studenti per la scarsità di risorse. Confermata l'assunzione dei 1.611 ricercatori: 1.304 universitari (di tipo B) e 307 per gli Enti pubblici di ricerca. Rimodulate, e leggermente diminuite, le spese rispetto alla prima bozza: saranno 12 milioni nel 2018 e 76,5 milioni per il 2019.
 
Rinviati al 2020 gli "scatti" per i professori
Sul fronte scatti stipendiali dei professori d'università c'è uno spostamento di due anni in avanti dei costi da affrontare (non gradito ai docenti, soprattutto quelli vicini alla pensione che non riuscirebbero a recuperare i soldi perduti con il congelamento degli avanzamenti automatici tra il 2011 e il 2015). Si parte a conteggiare il nuovo scatto biennale dal gennaio 2018 e lo si incassa nel 2020 (per quell'anno il governo prevede l'investimentodei primi 80 milioni).

Infine, la trasformazione in enti di Stato della rete dell'Alta formazione artistica: per ora cancellata in Legge di stabilità, potrebbe confluire (con un'approvazione a rischio per questa legislatura) con la riforma Afam ferma al Senato.


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