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Università a numero chiuso stop del Tar: decida la Consulta.

Studenti ammessi con riserva in attesa della Corte Costituzionale

12/01/2013
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Il Messaggero

 
IL CASO
ROMA Trema il numero chiuso all’università. Una sentenza del Tar del Lazio ha ammesso all’università decine di studenti che non avevano raggiunto il punteggio minimo previsto dalla selezione per l’ ammissione. Si tratta di un “via libera” con riserva, perché lo stesso Tribunale amministrativo regionale avverte che accoglie le richieste dei ricorrenti «sino alla definizione del giudizio da parte della Corte costituzionale».
La Corte dovrà pronunciarsi se è costituzionale o meno l’attuale regolamentazione delle immatricolazioni con il numero chiuso. Ma intanto agli studenti esclusi si riaprono le porte della facoltà prescelta e per la quale non erano stati ritenuti idonei. La novità della sentenza del Tar del Lazio, sta nel fatto che viene riconosciuta «l'illogicità della previsione di un punteggio minimo applicabile che non consente lo scorrimento della graduatoria in presenza di posti vacanti». Quei posti vacanti «derivanti dal mancato riempimento integrale» dopo i risultati delle selezioni. Il ricorso era stato presentato dall’Udu, Unione degli universitari, per l’esclusione degli studenti che volevano iscriversi alla Statale di Milano, ed è stato presentato al Tar del Lazio in quanto competente a livello nazionale. Gli studenti contestavano il decreto ministeriale che limitava il numero degli iscrivibili a livello nazionale al tetto di 10.173. «Questa sentenza è importantissima – commenta il coordinatore nazionale dell’Udu, Michele Orezzi – perché va ad abbattere il numero chiuso. È una rivoluzione. È il più grande passo in avanti di sempre verso un’università libera, senza ostacoli d’accesso. Adesso il Tar Lazio conferma che se i posti ci sono, vanno occupati anche se i concorrenti non hanno raggiunto la soglia al test di accesso».
ANNI DI RICORSI

La storia dei ricorsi contro il numero chiuso va avanti da anni. Gli studenti ricorrono contestano la violazione del diritto allo studio e chiedono la garanzia di pari opportunità. Il pronunciamento della Corte costituzionale è atteso prima dell’estate. L’Udu da sola, negli ultimi venti giorni ha portato a casa la vittoria sui 70 ricorsi presentati in tutta Italia. Ora gli studenti chiedono l'abolizione del numero chiuso in favore di una graduatoria unica nazionale per le immatricolazioni. «Attendiamo di essere convocati per ridisegnare un modello di accesso libero che non lasci gli studenti sulla porta delle università», si infervora Orezzi. Una graduatoria nazionale unica è la soluzione che stanno valutando i presidi delle facoltà.
«In questi giorni stiamo lavorando per un nuovo meccanismo per l’ammissione alle facoltà di Medicina in vista del prossimo anno accademico – spiega il professor Amos Casti, responsabile della Conferenza permanente dei presidenti dei corsi di laurea in Medicina, chirurgia e odontoiatria -. Ma non è semplice. Scardinare il sistema attuale è un grosso rischio».
Alessia Camplone


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