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Unità on line - Stati Generali, in corteo a Roma migliaia di studenti

Stati Generali, in corteo a Roma migliaia di studenti di Massimo Solani 'Liberiamo i saperi , assediamo gli Stati Generali'. Era dei collettivi studenteschi della Sapienza lo striscione che ha ...

19/12/2001
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l'Unità

Stati Generali, in corteo a Roma migliaia di studenti
di Massimo Solani

'Liberiamo i saperi , assediamo gli Stati Generali'. Era dei collettivi studenteschi della Sapienza lo striscione che ha aperto la manifestazione degli studenti romani contro la kermesse degli Stati Generali della scuola organizzati dal ministro dell'Istruzione Letizia Moratti. Secondo gli organizzatori, forse un po' ottimisti, erano circa 20 mila i ragazzi degli istituti superiori romani e delle università che, convenuti in mattinata in Piazza della Repubblica, hanno sfilato fra musica e cori contro la Moratti fino a Piazza del Colosseo. Un corteo assolutamente pacifico, un clima festoso in cui non c'è stato spazio né per le provocazioni né per la tensione che nei giorni scorsi erano trapelate dalle dichiarazioni di molti rappresentanti istituzionali. Si temeva una nuova Genova, ma se il buongiorno si vede dal mattino e se le intenzioni di manifestanti e polizia non cambiano, a Roma in questi due giorni vedremo solamente una protesta decisa, ma comunque composta e soprattutto pacifica. E a poco dovrebbero servire i poliziotti schierati a difesa del Mc Donald's desolatamente chiuso: gli studenti infreddoliti che si sono avvicinati alle porte del fast-food, più che sfasciare vetrine e colpire le multinazionali, volevano probabilmente una colazione calda per scrollarsi di dosso un po' del freddo di Piazza della Repubblica.
Alle 10 il corteo si è mosso, dietro al furgone che trasportava le casse, ed in pochi minuti ha iniziato il proprio composto cammino verso via Cavour. 'Scuole cattoliche, scuole private, signori ricchi ve le pagate' scandivano gli organizzatori dagli altoparlanti. 'Scuola in lutto, Moratti sbagli tutto' gli facevano eco altri gruppi più indietro nella calca. Ed è stata proprio lei, il ministro imprenditore che vorrebbe rivoluzionare la scuola, il bersaglio preferito dei cori di questi studenti liceali che, nonostante l'aspetto da gita scolastica, sembrano decisi e risoluti nelle proprie rivendicazioni.
In testa al corteo, mischiato fra i ragazzi più grandi, quelli delle università, è spuntato anche Francesco Caruso, leader del Napoli Social Forum ed uno dei portavoce dei No-Global. 'Il movimento No-Global è qui '#8211; ha spiegato '#8211; perché al suo interno è composto per la stragrande maggioranza da studenti e professori. Giochiamo in casa insomma'. 'La riforma Moratti '#8211; ha proseguito '#8211; privatizza il sapere che è il sale della democrazia. Fare delle scuole un'azienda, fare del sapere una merce è un'operazione pericolosissima che avvicina ancora di più questo mondo a quello del profitto'. 'In tutta questa vicenda '#8211; commenta Caruso '#8211; il Governo ha fatto una figuraccia terribile. La riforma della scuola non si cala dall'alto, con i burocrati del ministero che elaborano il documentone. La riforma deve partire dal basso, e sarebbe interessante studiare le proposte e i documenti che sono state elaborate nelle scuole occupate in tutta Italia'.
Al corteo, mischiato fra gli studenti e gli striscioni, anche Paolo Cento, parlamentare dei Verdi. 'Il primo atto degli Stati Generali '#8211; commenta '#8211; è che oggi gli studenti scendono in piazza in maniera civile; c'è uno scontro fra due diverse concezioni della scuola: da una parte quella del ministro Moratti che vuole una scuola privata per pochi e dall'altra quella di chi è in piazza che vuole una istruzione pubblica e qualificata per tutti'. 'Il palleggio fra Roma e Foligno '#8211; ha proseguito Cento '#8211; ha dimostrato le difficoltà di un ministro che non è capace nemmeno di organizzare un convegno, figuriamoci se gli possiamo dare la possibilità di organizzare la scuola in questo paese. E' il fallimento del ministro Moratti, che dovrebbe tornare a fare il suo mestiere anziché occuparsi del governo e della cosa pubblica'.
Parte attiva ed importante di questa due giorni romana di proteste contro gli Stati Generali della Moratti, sono anche i professori, rappresentati quest'oggi dai Cobas. 'Noi riteniamo '#8211; ha dichiarato Piero Bernocchi dei Comitati di base della scuola '#8211; che questi sedicenti Stati Generali siano in realtà degli stati particolarissimi della scuola-azienda, della scuola privata e della scuola-parrocchia. In altri termini pensiamo che la scuola pubblica lì sia semplicemente attaccata e non difesa. Crediamo, invece, che ci sia un poderoso movimento che viene da lontano, che non è nato oggi e che vuole difendere la scuola pubblica, rifiutando questa ipotesi che vuole vendere l'istruzione come se fosse una merce, rendendola un servizio a domanda e quindi anche a pagamento'. 'Pensiamo '#8211; prosegue Bernocchi '#8211; che la Moratti anche nella società non abbia consenso e che la gran parte dei cittadini italiani non capisca perché dovrebbe svendere la scuola pubblica e poi pagare una scuola privata che non potrebbe sicuramente essere migliore. Credo che il segnale principale che arriva da queste migliaia di manifestanti è che la scuola sarà oggetto di scontro con questo Governo nei prossimi mesi, anche perché è un argomento su cui possiamo davvero vincere'.
'La Moratti '#8211; ha concluso '#8211; è stata cacciata da Foligno, e ha dimostrato cialtroneria ed improvvisazione totale. Aveva organizzato una kermesse con nomi famosi che poi si sono tirati indietro e si è venuta rifugiare a Roma; ma anche qui la stiamo accogliendo come merita una persona che vuole distruggere la scuola pubblica'.


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