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Unità: Lab Story, la sit-com sulla scuola multietnica

nove puntate da 15 minuti l'una in onda dal 2 maggio ogni venerdì alle 13,40.

01/05/2008
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l'Unità

Massimo Franchi

Il set di "Lab Story"Una sit-com fatta da bambini per spiegare, divertendosi e divertendo, che il mondo è a colori. E visto che ci dobbiamo vivere tutti assieme è giusto conosce e rispettare le abitudini, gli usi le tradizioni di tutti. Si tratta di Lab Story, nove puntate da 15 minuti l'una in onda dal 2 maggio ogni venerdì alle 13,40.
I protagonisti sono 8 bambini tutti di dieci anni che all'interno di un laboratorio di una scuola elementare di Roma imparano a conoscersi. Due sono figli di italiani (Luca, romano e Giuliano, toscano), poi c'è Rebecca (figlia di rumeni), Ivan e Iulia (di polacchi), Nina (di filippini), Nura (di egiziani) e Samuel (di eritrei). Alcuni sono nati in Italia, altri diventeranno italiani fra qualche anno. Ma tutti vanno a scuola e lì diventano cittadini di questo nostro paese.

È il ritratto fedele di una classe delle elementari di una grande città dove la multietnicità è la regola ormai da anni. I bambini parlano tutti l'italiano, chi più e chi meno farcito dall'accento e l'intonazione dei loro genitori.

L'obiettivo è quello di promuovere l'interculturalità: un parolone che i bambini traducono benissimo nel loro vissuto quotidiano. In molti paesi dell'Asia ad esempio il sole è bianco, non giallo e quando lo si guarda il dibattito è assicurato. Oppure il giorno di San Valentino che in Italia è la festa degli innamorati mentre in tanti altri paesi è un giorno qualunque. O ancora quello che si mangia a scuola e che non è quello che molti di loro sono abituati a mangiare a casa.

Le loro storie si sviluppano nell'aula laboratorio, nello sgabuzzino del bidello, nel corridoio e nella zona delle macchinette; s'ingarbugliano tra fraintendimenti linguistici, credenze popolari e bisticci ma in ogni episodio sono proprio i bambini a trovare la chiave di lettura per risolvere il conflitto. Nessuna morale, nessun insegnamento, solo tanta realtà quotidiana.

Mostrando agli spettatori le differenze dei bambini si impara a mettersi nei panni dell'altro e a capire quanto si è fortunati a vivere in un mondo così vario.

Tre ragazzi del castTema della prima puntata (in onda venerdì 2 maggio alle ore 13.40 su Rai Tre) e dal titolo Miss perfettissima, e' la gestualità e i diversi modi di esprimere la propria fisicità, per mostrare come i movimenti siano legati ed influenzati dall'ambiente culturale in cui siamo cresciuti.

Ad accompagnare i piccoli in questa avventura e a vigilare su di loro, due maestri, un bidello pasticcione e appassionato di bricolage, che diventano l'esempio e lo spunto per capire come un adulto può interagire con i bambini e guidarli nel gestire la complessità di alcune situazioni. Accanto a loro, anche la tartaruga Achille, raccolta dalla maestra Federica e portata a scuola, che segue talvolta infastidito e talvolta interessato la vita movimentata del lab. Un personaggio speciale, che offrendo di volta in volta il suo insolito punto di vista, offre, con la sua ironia, un ulteriore modo per leggere e affrontare sorridendo, la varietà e la complessità del mondo dei bambini di oggi.

Le 9 puntate di 15 minuti (in onda anche su Rai Edu 1, canale 805 di Sky) sono realizzate con la regia di Daniele Auricchio, story editor Sara Tardelli, protagonisti adulti Paolo Cresta, Ottavia Nigris Cosattini, Andrea Muzzi, la voce di Achille è di Enzo Salomone.

Il progetto televisivo Lab story è nato dalla collaborazione tra Rai Educational di Giovanni Minoli e il Ministero della Pubblica Istruzione. per documentare e promuovere il tema dell'interculturalità, fornendo anche attraverso lo studio della lingua italiana, gli strumenti per favorire la convivenza nella diversità. Un appuntamento tv, in onda da venerdì 2 maggio alle ore 13.40, per rispondere all'esigenza, sempre più avvertita nelle scuole primarie italiane, di promuovere l'intercultura e l'integrazione tra razze diverse presenti all'interno di una stessa classe, fornendo un metodo nuovo d'insegnamento e apprendimento dell'italiano per i bambini stranieri che devono inserirsi nel mondo scolastico e sono sempre più numerosi tra i banchi delle nostre scuole. Obiettivi del progetto, interamente prodotto dalla Rai, sono infatti sposare l'edutainment e l'alfabetizzazione alle lingue: il primo vuole intrattenere il pubblico dei bambini senza tralasciare la linea editoriale educativa, il secondo propone un modello di insegnamento dell'italiano alternativo a quelli strettamente scolastici.

«È la prima volta che Rai Educational produce in proprio una sit com», spiega Mario Orsini, direttore del progetto educativo "IlD" con "Il Divertinglese" e "Il Divertitaliano", programmi con l'obiettivo comune dell'insegnamento delle lingue attraverso la televisione e gli strumenti didattici presenti sul nuovo portale (www.ild.rai.it).

«Lo abbiamo fatto usando come protagonisti dei bambini, una novità assoluta per la tv italiana. Gli attori adulti sono solo delle spalle, dei supporti ai bambini che hanno un copione, ma vanno a memoria con delle improvvisazioni eccezionali».

«Nessun intento di fare una tv didascalica e noiosa. Facciamo intrattenimento e devo dire che siamo molto contenti di come Lab Story è venuto. Ad aiutarci nella scelta degli argomenti abbiamo chiamato degli esperti dell'Università Ca' Foscari di Venezia: non tocchiamo temi religiosi, solo la quotidianità dei bambini», chiude Orsini.


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