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Unità-Ci vediamo sabato prossimo, con fiori e tamburi

2002 Ci vediamo sabato prossimo, con fiori e tamburi di Bianca Di Giovanni Scatta il conto alla rovescia per la grande "marcia di primavera" della Cgil di sabato prossimo. Mentre Silvio Berlusco...

16/03/2002
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l'Unità

2002
Ci vediamo sabato prossimo, con fiori e tamburi
di Bianca Di Giovanni

Scatta il conto alla rovescia per la grande "marcia di primavera" della Cgil di sabato prossimo. Mentre Silvio Berlusconi aggiusta il tiro sui "moti" di piazza (oggi non gli fanno paura, ieri erano pericolosi), il sindacato guidato da Sergio Cofferati si prepara ad invadere Roma "armato" di rose (40mila) e garofani (80mila) rossi forniti dagli iscritti della Liguria, e di un numero imprecisato di tamburi. Il "corteo dei fiori e dei tamburini" sarà imponente: si aspetta un milione di persone. Quel che serve per sconfiggere l'ultima arroganza dei "forti": la libertà di licenziare senza giusta causa regalata alle aziende con la pesantezza di una delega. A loro risponderà la leggerezza (assai persuasiva) dei colori e dei sorrisi. Come vuole Cofferati.
Così la protesta, oltre che di colori e di ritmi incalzanti, si nutrirà dei "classici" slogan. Sincopato quello scelto dalla segreteria Cgil: "Tu sì/ tu no - Articolo 18 non ci sto". Una frasetta che dice tutto del "marchingegno" perverso messo a punto dal governo. Poi striscioni, canzoni e cori. L'entusiasmo già si sente a sette giorni di distanza, provocando persino qualche stupore negli organizzatori. Gli uffici di Corso Italia sono inondati delle richieste più varie. La più frequente quella di giovani e vecchi registi "anonimi" che chiedono passi per poter riprendere e filmare da vicino l'evento, mentre è confermato che 42 direttori di scena già affermati (tra cui Gillo Pontecorvo) ricaveranno un film dall'evento. Gli artisti presenteranno l'iniziativa martedì alle 12 presso la sede centrale della Cgil. l'Unità ha scelto di essere presente alla manifestazione di sabato prossimo regalando ai suoi lettori il testo dello Statuto dei lavoratori in un volume stampato ed in cd rom. Più di un 'gadget' gratuito: una guida per farsi rispettare.
Un milione si aspetta ed un milione sarà (se non di più). Ad assicurarlo è il termometro del mondo del lavoro, che rivela un livello di mobilitazione al massimo grado. Mentre si avvicina l'appuntamento dello sciopero generale unitario, che paralizzerà il Paese, le manifestazioni si moltiplicano (ieri quella della Uil) anche spontaneamente, senza alcuna "regia" sindacale. Evidente che la cancellazione dei diritti, con l'aggiunta di ulteriori steccati tra nord e sud, non va giù sostanzialmente a nessuno: giovane o vecchio che sia, settentrionale o meridionale, uomo o donna, occupato o disoccupato, attivo o pensionato. Quella deroga allo Statuto dei lavoratori è uno "schiaffo alla dignità della persona", va ripetendo il leader Cgil, che così trascina dietro di sé folle eterogenee e trasversali (a quanto pare anche molti elettori del centro-destra).
Arriveranno nella capitale all'alba del 23 marzo a bordo di oltre ottomila pullman prenotati dalla Confederazione di Corso d'Italia in tutta Italia e all'estero (Germania, Francia, Austria e Svizzera). Altri raggiungeranno Roma su 50 treni speciali, altri ancora su voli charter (5) o a bordo di tre navi provenienti dalle isole. I mezzi "rastrellati" dalla macchina organizzativa del sindacato guidato da Cofferati assai probabilmente non basteranno. Così molti si organizzeranno con auto proprie. Insomma, le dimensioni sono oceaniche, così come massicce si prospettano le spese organizzative, anche se il tam-tam dei lavoratori ha già avviato il motore delle raccolte di autofinanziamento.
Saranno sei i punti di raduno da cui si snoderanno altrettanti cortei. Eccoli: Piazza Maresciallo Giardino, nella zona nord della capitale, Piazza della Repubblica (presso la Stazione Termini), via Tiburtina (zona est); piazza San Giovanni, Piazza dei Navigatori (Eur) e via Ostiense. Da qui i manifestanti si dirigeranno tutti verso Piazza di Porta Capena (molto vicina a Piazza San Giovanni) dove alle 13 Cofferati terrà il suo comizio.
Non mancheranno i "vip" le cui adesioni stanno inondando gli uffici di Corso d'Italia. Qualche nome: Moni Ovadia, Roberto Benigni, Dario Fo. Sicuramente arriverà nel corteo anche l'appello sottoscritto dagli intellettuali (da Umberto Eco, ad Alberto Asor Rosa; da Antonio Tabucchi a Paul Ginsborg), i quali domani a Roma promuoveranno un incontro-dibattito con Cofferati (Residence di Ripetta ore 15,30). Oltre all'arte, alla cultura e al cinema, non potrà mancare il frastagliato mondo politico del centro-sinistra, catalizzato dall'appello per i diritti lanciato da Cofferati. Ed anche i no global assicurano: ci saremo.


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