Unità-Berlusconi ora si appella al dialogo. Cisl e Uil: "Lo sciopero generale è derubricato"

Berlusconi ora si appella al dialogo. Cisl e Uil: "Lo sciopero generale è derubricato"
di red

ROMA C'è stato il delitto Biagi, allora le parti sociali si mettano attorno ad un tavolo. Così il presidente del consiglio Berlusconi - interrompendo il consiglio dei ministri - s'è presentato in sala stampa di Palazzo Chigi. Accanto a lui, il ministro Maroni. Coi giornalisti poche parole. Non ha messo in relazione il delitto col duro scontro sociale innescato dalla cancellazione dell'articolo 18 - come hanno fatto altri esponenti del governo, tranne, va detto, il vice premier Fini - ma c'è andato vicino. Così, ha detto Berlusconi, "onorando un uomo di dialogo e mediazione, invito formalmente tutte le parti a riprendere le trattative, ferme restando le rispettive
posizioni". Di più: "È un atto di responsabilità del governo che vuole continuare nella sua politica del cambiamento e delle riforme, in sintonia con quanto chiesto dall'Europa".
L'appello, questo strano appello, ha subito trovato consensi nel movimento sindacale. Luigi Angeletti, segretario Uil, entrando nella riunione della segreteria confedarle unitaria, ha detto: "Credo che in questo momento lo sciopero generale sia derubricato dall'agenda. Oggi si decidono le iniziative da prendere con l'obiettivo di creare una grande unità del paese, delle forze oltrechè di quelle sociali per sconfiggere coloro che pensano di farci tornare indietro".
Analoghe le parole di Savino Pezzotta, segretario Cisl. "Per sconfiggere il terrorismo
occorre riprendere il dialogo". E lo sciopero generale? "Lo vedremo dopo".