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Unità-Articolo 18, scioperi spontanei. Berlusconi insiste: "Il governo va avanti"

.06.2002 Articolo 18, scioperi spontanei. Berlusconi insiste: "Il governo va avanti" di red Sciopero contro il "trucco" sull'articolo 18. La Fiom-Cgil ha proclamato 4 ore di astensione da svolge...

04/06/2002
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l'Unità

.06.2002
Articolo 18, scioperi spontanei. Berlusconi insiste: "Il governo va avanti"
di red

Sciopero contro il "trucco" sull'articolo 18. La Fiom-Cgil ha proclamato 4 ore di astensione da svolgersi entro il 14 giugno con assemblee e manifestazioni.
"Questa operazione concordata con la Confindustria - si legge in una nota della Fiom - è stata purtroppo accettata da Cisl e Uil che hanno così rotto l'impegno unitario, costruito insieme a milioni di lavoratrici e lavoratori italiani, di non trattare alcuna modifica dell'articolo 18". La Fiom sottolinea che la pratica dell'accordo separato "è sempre un danno grave per i lavoratori perchè permette alle controparti di giocare sulla divisione sindacale per ottenere intese a livello più basso". Il protocollo "sottoscritto da Cisl e Uil e rifiutato giustamente dalla Cgil - afferma il sindacato - rischia di produrre danni gravissimi: si tratterà di mercato del lavoro, di pensioni, di fisco, mentre su tutta la trattativa incombe la minaccia dell'intervento sull'articolo 18 che il Governo si è riservato di fare comunque dopo il 31 luglio, a fabbriche chiuse". Il rischio, insomma, è di "scambi inaccettabili e di ulteriori peggioramenti di tutti i diritti in una trattativa che si preannuncia tutta in perdita".

E quasi a confermare le parole del sindacato, ecco da Algeri - dov'è in visita ufficiale - arrivano le nuove parole del premier. Qualcuno aveva "interpretato" una frase che Berlusconi s'era lasciato suggire ad una donna, durante la cerimonia per il 2 giugno, come una possibilità di accantonare la querelle sull'articolo 18. Niente da fare. Dall'Algeria, il premier spiega: "La posizione del governo non cambia". "Non ho detto alla signora che non toccherò l'articolo 18 - ha precisato il presidente del consiglio-. Ho solo detto che l'articolo18 non toccherà i diritti dei lavoratori".

Ma i lavoratori non sembrano accontentarsi di queste dichiarazioni. Tant'è che già lunedì mattina i delegati in molte aziende hanno dato vita a scioperi spontanei. Fermate da una a due ore, con manifestazioni e cortei, si sono avute negli stabilimenti Marcegaglia in provincia di Mantova, Fincantieri di Monfalcone (Gorizia), Piaggio di Pontedera (Pisa), Sevel di Val di Sangro (Chieti), Breda di Pistoia, acciaierie Ast di Terni, Europa Metalli di Alessandria, Candy di Brianza (Milano), Nuovo Pignone di Firenze, Fincantieri di Palermo. I lavoratori della Fincantieri di Marghera (Venezia) - prosegue la nota - sono usciti in corteo dal cantiere.

Infine alla Sata di Melfi (Potenza) è stata indetta un'ora di sciopero per protestare contro il licenziamento di un ex delegato della Fiom. Al sindacalista, assente per infortunio dal 12 aprile scorso, "per il quale l' azienda era stata informata come previsto dalle norme contrattuali e di legge", è stato contestato un periodo di assenza ingiustificata. La Fiom la invitato la Fiat "a ritirare il licenziamento e a riconoscere al delegato lo stato di assenza dovuto all'infortunio".

Intanto i delegati della Fim-Cisl riuniti a Torino manifestano tutta la loro delusione: sostengono che "Pezzotta ha sbagliato" e che sull' articolo 18 "trattare è pericoloso". All' assemblea nazionale dei delegati Fiat, lo strappo tra i sindacati tiene banco. Per Giuseppe Guerrieri, delegato degli Acciai Speciali Terni (ex Ilva), "Pezzotta ha sbagliato perchè il mandato non era questo: l' articolo 18 non è stato tolto e quindi non bisognava accettare alcun confronto". "Berlusconi ci ha preso in giro all' inizio - osserva Raffaele Leone, delegato della Suzzara di Mantona - ha messo in discussione il nostro ruolo e noi ci siamo cascati". Aggiunge Massimiliano Brigida, altro delegato della Suzzara: "L' importante è riaprire il dialogo ma dobbiamo riuscire a convincere il governo che sull' articolo 18 non c' è la nostra disponibilità a trattare". "Non sono d' accordo con la scelta di Pezzotta - afferma Antonio Imperato, rsu di Mirafiori - spero che il direttivo della Fim di Torino, che si riunirà nei prossimi giorni per discutere sulla questione, si concluda con l' approvazione di un documento in cui si esprime il nostro dissenso".


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