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Una circolare ministeriale sul “merito” che farà storia

di Aristarco Ammazzacaffè

23/04/2016
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ScuolaOggi

Questa nota ministeriale,  che ben  recupera - nella denominazione del file di trasmissione - il glorioso nome di circolare,  è quella di cui veramente si avvertiva la mancanza. Ed eccola qua, tempestiva e opportuna a fine anno scolastico, ad offrire alle scuole importanti contributi chiarificatori su punti noti.

Primo: per la individuazione dei criteri – si dice -, attenersi ai principi generali della Legge. In verità la Legge  si astiene rispetto alla denominazione;  ma la Circolare chiarisce (perché si sappia): sono principi generali. E questo è un passo in avanti. Anche se è poi alla fine della nota i principi ridiventano criteri. Ma in questi casi, si sa, vale sempre la prima che si dice. È la regola.

Secondo: il CdV è chiamato a “una nuova e più partecipata costituzione”, così esplicitata: individuare i criteri. Ma non criteri qualsiasi, ma quelli “prodromici “. Non altri, sembra di capire. Osservo, ma solo di sfuggita,  che si coglie una certa rigidità nella scelta. Ma, come si dice, ubi maior … .

Quello che comunque viene ribadito è  che il CdV è chiamato sì a questa che si presenta  come impresa “nuova e importante”, ma non svolge più attività di valutazione, pur chiamandosi  Comitato di valutazione.  La qual cosa – annotiamola con sottolineatura -ha in sé tutto il fascino delle contraddizioni forti che aguzzano l’ingegno. Ne va dato atto.

Quanto al funzionamento, sempre del CdV, si introducono due importanti nozioni: quelle di  “quorum strutturale”  e di “quorum deliberativo. Che fanno decisamente chic (ma sì, diamoci un tono!)e alla cui comprensione si può comunque facilmente arrivare col giochino nazional popolare: acqua, fuochino, fuocherello, fuoco. Sembra che attivino al Ministero un numero verde e possibili premialità per una quota di DS che arriva prima al fuoco.

Ma altri tre passaggi fanno bene, nel testo, la loro parte.

Il primo, in cui si chiarisce che, nell’operazione  valorizzazione,  è “opportuno attivare un coinvolgimento della comunità scolastica nel suo complesso”. Così, su due piedi, la cosa appare un po’ sibillina. Secondo me, che sono un ingenuo, la frase contiene un messaggio di alta democrazia. Basta trovarlo.

Il secondo, nel quale è esplicito l’invito a  “Tenere nella dovuta considerazione tutti i docenti di ruolo in dotazione organica di tutti i gradi di istruzione e di tutti gli ordini di scuola”. Dove l’insistenza su quel tutti allude anch’essa a messaggi tutti da scoprire. Ma qui non sono previste premialità. Ma solo il piacere della scoperta. Comunque enorme.

Il terzo, nel quale  si chiarisce che il  bonus, va “Né a tutti, né a pochi”.

È forse, dei tre, il passaggio più colto. Vi  si avverte infatti, forte e chiara,  l’eco oraziana della medìetas classica. Che non è poco. A ben pensarci.

Comunque è cosa meritoria; per stare in tema.

Grazie, MIUR! Circolare imprescindibile. Riempie un vuoto