FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3933889
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Un superbravo su tre in Puglia e Campania e l’esame di maturità finisce sotto accusa

Un superbravo su tre in Puglia e Campania e l’esame di maturità finisce sotto accusa

Boom di 100 e lode, ma non si corregge lo squilibrio Nord-Sud La presidente Invalsi: cambiare tutto

11/08/2016
Decrease text size Increase text size
la Repubblica

Ilaria Venturi

Bravi. bravissimi i diplomati italiani: aumenta chi ha conseguito il diploma con una votazione superiore all’80 su 100, continuano a calare i 60, chi passa cioè col minimo. Ma soprattutto crescono in modo vertiginoso le lodi: 5.133 conquistate in tutte le scuole italiane, 1.237 in più rispetto al 2015 (l’1,1% contro lo 0,9 dello scorso anno). Un record detenuto dagli studenti del Sud. Solo i super-maturi in Puglia e Campania sono 1.647, praticamente uno su tre. Un numero che non si raggiunge nemmeno mettendo insieme le lodi ottenute dai diplomati della Lombardia, Veneto e Piemonte.

Guardando alle singole regioni, la Puglia è da primato, con 934 lodi (2,6%), in lieve aumento rispetto al 2015 (2,3%). Seguono Campania, con 713 “cento e lode” e la Sicilia con 500. L’Emilia Romagna si ferma a 328, la Toscana a 222. Si chiude così la Maturità 2016, secondo la fotografia scattata ieri dal ministero all’Istruzione. Ma immediatamente si riapre la polemica sul divario tra Nord e Sud nelle votazioni e sul valore legale del titolo di studi.
Se migliorano i risultati in generale — gli ammessi all’Esame sono stati il 96%, i promossi il 99,8% — sono le differenze nei voti a far discutere. In Calabria, ad esempio, più dell’8% dei maturandi ha preso 100 e addirittura il 2% la lode. Più del doppio di Lombardia e Veneto, quasi il doppio del Lazio. Performance non confermate dai test Invalsi e dalle rilevazioni internazionali, come Ocse-Pisa, che invece descrivono un quadro della qualità degli apprendimenti di segno diverso, con quasi tutte le regioni del Sud molto al di sotto delle medie europee ed italiana. «Il dislivello è sorprendente, anche se non nuovo. Ma la lettura degli insegnanti dalla manica larga al Sud è un modo banale di guardare al problema: occorre considerare il contesto, le relazioni, tenendo presente anche che sono i docenti del Sud a insegnare al Nord», avverte Anna Maria Ajello, presidentessa dell’istituto Invalsi, caldeggiando il decreto sulla valutazione che dovrebbe introdurre la prova Invalsi alla Maturità. «Così faremmo piazza pulita di questo problema: una prova unica, da Nord a Sud, svolta e corretta a computer, che darà risultati certificati e uniformi, più obiettivi ».
Andrea Gavosto, direttore della Fondazione Agnelli, non ha dubbi rispetto alla «poca affidabilità » dell’esame di Maturità che non consente la confrontabilità degli esiti a livello nazionale. «Alle commissioni è lasciata eccessiva discrezionalità nella valutazione — spiega — Infatti, le università si fidano poco di questi giudizi e gli stessi datori di lavoro non danno più peso al voto di Maturità. Così l’esame serve a poco, in primo luogo agli studenti. L’unica strada per riformarlo è fare come in altri paesi europei, dove esistono prove standardizzate e criteri di correzione e valutazione comuni a livello nazionale».
«È una scuola a due velocità», commenta Mario Rusconi, vicepresidente dell’associazione nazionale presidi. «Gli studenti del Trentino hanno i risultati migliori d’Europa e lo 0,6% delle lodi: qualcosa non torna. La scuola si deve interrogare su questo. Per uscirne va introdotto l’Invalsi alla Maturità».

La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL