FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3950845
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » «Un medico in ogni scuola». La proposta della ministra Grillo

«Un medico in ogni scuola». La proposta della ministra Grillo

Appoggio anche del titolare dell’Istruzione Bussetti e dell’ordine dei medici: si potrebbe fare prevenzione anche sui temi del bullismo e dell’obesità, oltre che sui vaccini

03/04/2019
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Un medico in ogni scuola, una figura di riferimento per tutti i temi che riguardano la salute. A lanciare l’idea nel corso di un convegno all’Inps è stata la ministra della Salute Giulia Grillo, che non ha però aggiunto molto di più: «Lancio l’idea del medico scolastico, una figura che esisteva già in passato, ma che potrebbe essere molto utile su temi delicati come quelli riguardanti temi sessuali, il bullismo, problemi riguardanti la sfera psichica, consumo di alcol o sostanze stupefacenti. Nella scuola dell’infanzia può essere utile per individuare malattie precocemente», ha detto nel suo intervento.

«Il medico scolastico sarebbe una gran bella cosa. Abbiamo già iniziato con delle attività in Calabria», le ha fatto eco il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti. L’idea piace ovviamente anche al presidente della Federazione degli Odini dei Medici Filippo Anelli: «Per decenni il medico a scuola è stato un punto di riferimento: faceva le vaccinazioni e svolgeva sorveglianza sanitaria. Oggi sarebbe importante reinserire questa figura nell’ambito di un progetto di educazione sanitaria, ovvero assegnandogli un ruolo formativo che prima non aveva». L’educazione sanitaria veicolata dai camici bianchi «permetterebbe di affrontare quattro grandi temi, «in primis la prevenzione, ovvero vaccini, in parte oggi gestita dai dipartimenti di igiene, grazie al quale stiamo facendo passi avanti nella lotta del cancro alla cervice uterina». L’altra questione sono gli stili di vita: «abbiamo percentuali altissime di bimbi e ragazzi in sovrappeso, questi temi sono affrontati dai professori ma sicuramente l’autorevolezza dei medici potrebbe dare un contributo». Il terzo punto, aggiunge Anelli, è la lotta alle dipendenze, non solo droghe, ma anche fumo e alcol. E, infine, potrebbero mettere a disposizione le proprie competenze nella lotta alle fake news in campo della salute, «ovvero insegnare ai nativi digitali come riconoscere i siti autorevoli e accreditati, l’importanza della certificazione delle informazioni e del metodo scientifico». Per ora l’idea del ministro resta tale, anche perché, come ha denunciato il governatore del Veneto Luca Zaia che ha richiamato in servizio i pensionati, ci sono regioni in cui mancano i medici anche negli ospedali.