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Tutti a scuola con le mascherine

La bozza di protocollo con le misure per il nuovo anno. Task force: didattica sia essenziale

12/05/2020
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ItaliaOggi

Alessandra Ricciardi

Un percorso ad ostacoli. Il prossimo anno scolastico sarà scandito dalla misurazione quotidiana della temperatura ai docenti e a tutto il personale a inizio servizio. Per gli studenti, temperatura misurata al bisogno. Ingressi a blocchi di classi, «almeno» ogni 15 minuti. Così che una scuola di 1500 studenti, ma ve ne sono di 2200, impiegherà circa un'ora e mezza a far entrare tutti.

E poi turnazione e distanziamenti a mensa. Igienizzazione quotidiana delle aule e dei bagni, laboratori e palestre da riutilizzare per la didattica. E per tutti mascherine da usare appena entrati: pagati dalla scuola per docenti e Ata; gli studenti dovranno provvedere da soli.

A declinare le misure di sicurezza per la ripresa delle attività didattiche del prossimo anno scolastico è la bozza di protocollo messa a punto dai tecnici del ministero dell'istruzione, che ItaliaOggi ha letto, e su cui dovrà essere acquista l'intesa con i sindacati.

Intanto prosegue il lavoro della task force presieduta da Patrizio Bianchi, il cui contributo a questo punto resta da capire come sarà acquisito proprio per la parte riguardante la sicurezza, che la bozza di report preparata per la ministra Lucia Azzolina è differenziata secondo quattro scenari, che vanno dal rischio molto basso di contagio all'alto. Una differenziazione che il protocollo non prevede. Quello di cui il protocollo assolutamente non si occupa è la nuova didattica a cui i 18 esperti della task force danno invece molto peso: gli insegnamenti del prossimo anno, non importa quale sarà lo scenario del contagio, in costanza di allerta per il Covid, dovranno essere rivisti, essere «essenziali»: meno legati all'aspetto nozionistico e proiettati verso la formazione complessiva dello studente.

La bozza di protocollo, precisa l'incipit del documento, indica regole che devono trovare concretezza nelle diverse realtà scolastiche attraverso intese anti contagio Covid che potranno prevedere anche misure più restrittive. Intesa il cui mancato rispetto determinerà la sospensione dell'attività scolastica: nulla si dice su chi si assumerà la responsabilità di decidere e di sospendere il servizio.

Il protocollo vieta gli affollamenti in prossimità dei cancelli, le entrate e le uscite dovranno avvenire per ciascun blocco di classi con almeno un quarto d'ora di distanza tra l'uno e l'altro: per grandi istituti potrebbero servire ore.

Tutti dovranno indossare mascherina, per i docenti sarà pagata dallo stato o dalla stessa scuola.

Il personale scolastico sarà sottoposto alla misurazione della temperatura con termoscanner, se ne dovrebbe occupare un dipendente adeguatamente formato, scelto dal dirigente scolastico preferibilmente tra gli addetti al primo soccorso. Rimandato a casa chi ha più di 37,5, con segnalazione all'autorità sanitaria. Per gli studenti la misurazione della temperatura ci sarà solo al bisogno. E ancora: pulizia giornaliera e sanificazione periodica di tutti gli spazi. Con la possibilità che laboratori e palestre siano riutilizzati come aule.

Ingressi scaglionati per la mensa: con i sindacati andrà chiarito, tra gli altri, il nodo che riguarda l'orario di sorveglianza da parte dei docenti. Nella scuola andrà prevista una segnaletica per evitare incontri ravvicinati nelle zone di transito.

Prevista poi la figura del medico competente a cui affidare la sorveglianza sanitaria: un servizio da dare in appalto. Per il personale che si è ammalato o che ha avuto contatti con ammalati, è previsto un colloquio con lo psicologo prima del rientro a scuola. Colloqui con professionisti, da reperire tra più istituti, sono previsti per tutti i docenti e gli studenti che hanno subito il lockdown e che hanno necessità di aiuti per tornare alla normalità. Tutto deve essere condiviso e trovare forma in un contratto integrativo per singola scuola che deve essere pronto per l'avvio del prossimo anno. Primo settembre.


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