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Tra moduli e sigle la burocrazia uccide il sapere

L’ultima novità riguarda la distribuzione di fondi di ricerca di Ateneo per l’anno in corso, che s’aggiungono ad altri erogati in precedenza per un ammontare di 2.500 euro.

18/02/2020
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la Repubblica

Marco Belpoliti

L’ultima novità riguarda la distribuzione di fondi di ricerca di Ateneo per l’anno in corso, che s’aggiungono ad altri erogati in precedenza per un ammontare di 2.500 euro. Per avere i nuovi — 2.300 euro — dobbiamo compilare una scheda in cui ci verranno assegnati i punteggi sulla base degli argomenti e delle pubblicazioni. Sono 6 punti per le monografie o le edizioni critiche, 4 punti per le riviste di classe A dell’Anvur, o con contributi indicizzati Scopus, poi punti minori per capitoli di libro, interventi a convegni, prefazioni, postfazioni o introduzioni, e ancora meno punti per enciclopedie, traduzioni, eccetera.

Bisogna raggiungere 36 punti per avere l’intera cifra, ma solo se si hanno pubblicazioni in riviste di fascia A; altrimenti sono 1.900 euro. Va bene che non ho un laboratorio tecnologico da curare, e che studio con libri e usando il digitale, poiché insegno Critica letteraria, ma i miei 4.800 euro confrontati con quelli dei miei colleghi europei sono una vera miseria. Per ottenerli devo ricopiare i titoli delle pubblicazioni da un sito che li contiene (nome emblematico: Aisberg), identico al sito del ministero, l’ex Miur, ora Mur. Nel sito li hanno caricati i docenti stessi, e dal sito loro li devono prendere e ricopiare con il "taglia e incolla". Non bastava averli lì? Poi la nuova "Tabella indennità missione", per spendere i 4.800 euro di cui sopra, ovvero per partecipare a convegni, incontri, seguire altre attività o semplicemente per recarsi in qualche biblioteca fuori sede, è stata inviata online e consta di 5 pagine, come fosse un modulo dell’Agenzia delle Entrate. La spesa farà parte di quale Budget e a quale Progetto attiene? Spiegare. Userò un taxi per tragitti urbani ed extraurbani? E per quale motivo potrei avvalermi di questa prerogativa? Se vado in auto usando la mia, devo sollevare con una firma in calce al modulo la mia Università da «qualsiasi responsabilità diretta o diretta circa l’uso di tale mezzo ». Strano che non mi chiedano se l’autovettura sia assicurata o no. Il rimborso è analitico, oppure no? Rimborso forfettario, oppure no? Sono almeno 5 le firme da apporre, mie e anche del direttore del Dipartimento. Poi lo vidimeranno in una delle segreterie dove lavora l’apparato tecnico sempre più striminzito.

È uno dei tanti esempi delle carte che occorre compilare ogni mese per varie ragioni e necessità. Se le indicassi tutte, insieme ai luoghi informatici dove devo caricare voti, valutazioni, accettare titoli di tesi, eccetera — tutto a portata di clic — forse supererei le battute che mi sono state affidate. Il regno materiale della carta si è tramutato nel regno immateriale del digitale su cui, come diceva quel sovrano, non tramonta mai il sole, ma neppure sorge perché a volte in piena notte possiamo compilare i moduli richiesti. Aperto 24/24.