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Toscana. Scuola, l'allarme dei sindacati: "Troppi prof bocciati al concorsone. E 10mila non sanno dove andare"

Diffida per centinaia di errori nei trasferimenti

13/08/2016
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la Repubblica

Laura Bonaiuti

presidi, docenti e Ata toscani, a un mese dall’inizio delle scuole, si trovano nel caos. Lo ha dichiarato Alessandro Rapezzi, segretario Flc Cgil regionale, stamattina in conferenza stampa. Non c’è ancora un quadro completo dei trasferimenti né delle assunzioni e molti insegnanti sono invischiati nella spirale dei ricorsi e delle contestazioni a causa degli errori riscontrati nell’algoritmo ministeriale per l’assegnazione delle cattedre. “Diecimila docenti in Toscana non sanno ancora dove lavoreranno, duemila sono stati respinti al concorsone, centinaia si dovranno spostare fuori regione”, denuncia la Cgil.

Il concorsone. Su 4mila partecipanti, la metà non è riuscita a passare lo scritto e “viene da pensare”, spiega la Cgil, “che si voglia impedire ai precari di arrivare al posto fisso”. I bocciati però saranno comunque reinseriti nella scuola da precari, per occupare i posti che altrimenti resterebbero scoperti. Inoltre, la correzione dei risultati degli scritti delle prove per la scuola dell’infanzia e primaria non è ancora avvenuta e comincerà dopo il 20 agosto: si prevede che il concorso finirà per Natale, secondo la Cgil, che ha inviato una lettera a tutti i docenti universitari (che hanno curato l’abilitazione dei docenti precari) per invitarli a un’occasione di confronto e a esprimere un parere sull’adeguatezza o meno delle procedure di concorso adottate dal ministero.

I trasferimenti. Sono centinaia gli insegnanti che dalla Toscana dovranno spostarsi in altre regioni, il 18,7% di tutto l’organico sul territorio. In molti hanno riscontrato errori veri o presunti da parte dell’algoritmo: docenti con punteggi alti, che avevano messo come prima scelta una città, ad esempio Firenze, si sono visti assegnare sedi lontane (in diversi casi toscani nella provincia di Como) rispetto ad altri con punteggi più bassi, ai quali invece è stata assegnata proprio Firenze anche se era stata impostata come quarta o quinta scelta. In molti quindi stanno avviando la conciliazione con l’ufficio scolastico regionale o il ricorso al Tar (Cgil stima che in 200 in Toscana faranno ricorso), e in attesa del termine di queste procedure diversi posti resteranno contesi tra chi se li è visti assegnati e chi vorrebbe ottenerli.” L’assegnazione delle cattedre per chiamata diretta del preside potrebbe risultare vana, perché un insegnante che si è aggiudicato un posto potrebbe essere scalzato da un altro che nel frattempo ha vinto un ricorso”, secondo Paola Pisano, segretaria Flc Cgil provinciale. Per questo motivo la Cgil ha invitato i presidi (di cui qualcuno ha già accolto la richiesta) a bloccare il meccanismo delle chiamate dirette, e così ha fatto anche con l’Ufficio scolastico regionale tramite una diffida: in caso di blocco, i docenti verranno assegnati d’ufficio o tramite graduatoria.

Le assunzioni. Quelle previste a livello nazionale sono 32 mila, di cui 25mila posti comuni e 7mila di sostegno per tutti gli ordini di scuola. In Toscana se ne prevedono 4 mila a tempo indeterminato: metà dal concorsone e metà dalle graduatorie. Ma di queste 4mila, per la Cgil, soltanto la metà si trasformeranno in assunzioni di ruolo. Il motivo è che mancano i candidati: il concorsone ne ha bocciati troppi e le graduatorie si esauriscono prima di aver coperto tutti i posti. Per cui si ricorrerà alle supplenze, alle quali andranno circa 2300 posti e 4400 deroghe sul sostegno (le deroghe permettono di avere più insegnanti di sostegno di quelli previsti per gli alunni: uno ogni due invece che ogni quattro). Secondo la Cgil mancano almeno 400 posti di docenti in Toscana (scuola primaria e secondaria), perché dall’organico sono state prelevate diverse persone: 162 insegnanti della scuola materna che sono serviti a coprire le cosiddette “Sezioni Pegaso” della Regione, e 262 insegnanti delle superiori per farli convogliare sui nuovi licei musicali. Per riequilibrare l’assetto scolastico, dichiara Rapezzi, servirebbe appunto qualche centinaio di insegnanti in più. In questo modo si eviterebbero le “classi pollaio”. Oltre a questo, nelle scuole mancano anche i presidi: ce ne sono 100 su un totale di 492 posti, per cui in molti saranno costretti a gestire due scuole in qualità di reggenti.

La campagna. La Cgil avvierà sul web l’iniziativa “Entra anche tu nel parco avventura del mondo della scuola”. Si chiede a tutti coloro che sono rimasti invischiati nelle maglie della Buona scuola di portare la propria testimonianza, di raccontare la loro storia. Le istruzioni per partecipare sono sul sito www.flc-toscana.it.  Alla fine di agosto la Cgil metterà insieme tutti i casi raccolti e li consegnerà all’Ufficio scolastico regionale, alla

Regione e al prefetto. “La qualità della scuola non è cresciuta. I problemi del funzionamento ordinario non sono stati minimamente affrontati dal ministero e si sommano a procedure burocratiche che introducono le novità della legge”, spiega la Cgil, “A risentirne è soprattutto la motivazione del personale scolastico, il clima dentro le scuole, e di conseguenza quegli elementi basilari per l’apprendimento degli studenti vengono meno”.


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