FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3953457
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Technopole, laboratorio per l'Italia

Technopole, laboratorio per l'Italia

"Qui nasce il nuovo concetto di ricerca in rete"

13/11/2019
Decrease text size Increase text size
La Stampa

1. Giovanni Apolone. 2. Ruggero De Maria . 3. Gianvito Martino. 4. Giuseppe Remuzzi. 5. Giovanni Scambia. 6. Fabrizio Tagliavini*

La «moderna casa della scienza italiana»: così ha definito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il «nuovo» Palazzo Italia, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'edificio destinato a diventare la sede della Fondazione Human Technopole.
L'obiettivo è molto ambizioso e più che condivisibile e a questo si accompagnano una serie di peculiarità rispetto al panorama della ricerca pubblica. Obiettivo, infatti, è promuovere la scienza in un luogo in cui tecnologia, infrastrutture d'avanguardia e innovazione si uniscono per studiare e individuare cure e strategie preventive in grado di migliorare la qualità della vita e, quindi, il benessere degli italiani. L'unicità dello Human Technopole è, in particolare, lo straordinario investimento, pari a 140 milioni di euro all'anno, che lo Stato ha deciso di assegnare in via diretta ed esclusiva al progetto e - come ha sottolineato il presidente Conte - senza porre vincoli temporali a questo impegno.
Una cifra enorme per chi è abituato a fare ricerca in Italia con risorse appena sufficienti e discontinue. Ogni anno, per esempio, il ministero della Salute mette a disposizione circa 159 milioni di euro in totale per la ricerca clinica dei 51 Istituti Irccs italiani, assegnando loro queste risorse su base meritocratica e, in larga misura, attraverso bandi competitivi. Ancora più incerta è la sorte delle università, la cui ricerca di base su tutte le discipline in Italia è sostenuta dal Miur attraverso i bandi «Prin», sempre, però, sottofinanziati e di cui si è persino persa traccia negli ultimi due anni.
Le parole del presidente Conte hanno chiarito anche che all'impegno dello Stato di convogliare tali ingenti risorse su Palazzo Italia non potrà non corrispondere la responsabilità, da parte della governance dello Human Technopole, di utilizzarle fornendo una serie di garanzie al sistema della ricerca del Paese: bandi competitivi e continuativi, certi negli importi e nei tempi. E poi procedure trasparenti per la valutazione dei progetti e l'assegnazione dei fondi e, quindi, creazione e gestione di infrastrutture sistematicamente - ha sottolineato il presidente - aperte ai progetti e ai ricercatori delle università, dei centri, dei politecnici e degli Irccs valutati come migliori.
Condividiamo con il presidente Conte l'urgenza che l'architettura dello Human Technopole, il cui piano strategico è ancora tutto da disegnare, si costruisca lungo quelle direttive, vale a dire come struttura coerente, ma organizzata per essere aperta al Paese, pronta a dare quell'opportunità che può convincere i nostri ricercatori a restare, a sviluppare e a far crescere le loro idee in Italia, avvantaggiandosi dell'accesso alle tecnologie di cui lo Human Technopole potrà dotarsi.
È così che il Technopole diventerà l'infrastruttura di «facilities» e competenze di cui tutti gli enti e i ricercatori italiani necessitano ma non possono dotarsi per mancanza di risorse. «Facilities» che, nella visione di «un'infrastruttura scientifica all'avanguardia al servizio del Paese», immaginata dal presidente del Consiglio, sarebbe opportuno identificare con una consultazione pubblica e a cui i ricercatori di tutto il Paese possano accedere mediante bandi competitivi, valutati da terzi indipendenti, così da sviluppare - con quel finanziamento nazionale sul suolo lombardo - la parte tecnologica dei loro progetti.
Questo, sì, sarebbe il modo per consegnare allo Human Technopole una missione nazionale, radicandolo in Italia e aumentando la competitività mondiale dei numerosi progetti del Paese, dal Nord al Sud, isole comprese, su temi come, per esempio, genomica e neurogenomica (che già si svolgono con grande successo fuori dal Technopole). E tutto questo anche per fare dell'intera area dell'ex Expo - come ha ricordato il suo presidente Giovanni Azzone - un vero e propio «hub», strutturalmente costruito «per usare tecnologie e innovazione con cui migliorare lo stato di salute delle persone». Il solo modo per raggiungere questi traguardi e valorizzare un impegno di governo così unico, quindi, è finanziare le migliori progettualità su base competitiva per l'accesso alle «tecnologie nazionali dello Human Technopole».
Il Technopole può essere volano di rilancio per un'economia provata da un decennio di crisi. Al presidente Conte va, da parte nostra, un plauso per aver ricordato le enormi e difficili ma entusiasmanti responsabilità di investire le risorse dei cittadini in modo trasparente e competitivo per l'avanzamento della conoscenza.
*1. Direttore scientifico Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, Milano 2. Presidente Alleanza Contro il Cancro, Roma 3. Direttore scientifico Irccs Ospedale San Raffaele, Milano 4. Direttore scientifico Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs, Milano 5. Direttore scientifico Policlinico Universitario A. Gemelli - Irccs, Roma 6. Direttore scientifico Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano, e presidente Rete Irccs delle Neuroscienze e Neuroriabilitazione. —
c BY NC ND ALCUNI DIRITTI RISERVATI

La «moderna casa della scienza italiana»: così ha definito il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il «nuovo» Palazzo Italia, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell'edificio destinato a diventare la sede della Fondazione Human Technopole.
L'obiettivo è molto ambizioso e più che condivisibile e a questo si accompagnano una serie di peculiarità rispetto al panorama della ricerca pubblica. Obiettivo, infatti, è promuovere la scienza in un luogo in cui tecnologia, infrastrutture d'avanguardia e innovazione si uniscono per studiare e individuare cure e strategie preventive in grado di migliorare la qualità della vita e, quindi, il benessere degli italiani. L'unicità dello Human Technopole è, in particolare, lo straordinario investimento, pari a 140 milioni di euro all'anno, che lo Stato ha deciso di assegnare in via diretta ed esclusiva al progetto e - come ha sottolineato il presidente Conte - senza porre vincoli temporali a questo impegno.
Una cifra enorme per chi è abituato a fare ricerca in Italia con risorse appena sufficienti e discontinue. Ogni anno, per esempio, il ministero della Salute mette a disposizione circa 159 milioni di euro in totale per la ricerca clinica dei 51 Istituti Irccs italiani, assegnando loro queste risorse su base meritocratica e, in larga misura, attraverso bandi competitivi. Ancora più incerta è la sorte delle università, la cui ricerca di base su tutte le discipline in Italia è sostenuta dal Miur attraverso i bandi «Prin», sempre, però, sottofinanziati e di cui si è persino persa traccia negli ultimi due anni.
Le parole del presidente Conte hanno chiarito anche che all'impegno dello Stato di convogliare tali ingenti risorse su Palazzo Italia non potrà non corrispondere la responsabilità, da parte della governance dello Human Technopole, di utilizzarle fornendo una serie di garanzie al sistema della ricerca del Paese: bandi competitivi e continuativi, certi negli importi e nei tempi. E poi procedure trasparenti per la valutazione dei progetti e l'assegnazione dei fondi e, quindi, creazione e gestione di infrastrutture sistematicamente - ha sottolineato il presidente - aperte ai progetti e ai ricercatori delle università, dei centri, dei politecnici e degli Irccs valutati come migliori.
Condividiamo con il presidente Conte l'urgenza che l'architettura dello Human Technopole, il cui piano strategico è ancora tutto da disegnare, si costruisca lungo quelle direttive, vale a dire come struttura coerente, ma organizzata per essere aperta al Paese, pronta a dare quell'opportunità che può convincere i nostri ricercatori a restare, a sviluppare e a far crescere le loro idee in Italia, avvantaggiandosi dell'accesso alle tecnologie di cui lo Human Technopole potrà dotarsi.
È così che il Technopole diventerà l'infrastruttura di «facilities» e competenze di cui tutti gli enti e i ricercatori italiani necessitano ma non possono dotarsi per mancanza di risorse. «Facilities» che, nella visione di «un'infrastruttura scientifica all'avanguardia al servizio del Paese», immaginata dal presidente del Consiglio, sarebbe opportuno identificare con una consultazione pubblica e a cui i ricercatori di tutto il Paese possano accedere mediante bandi competitivi, valutati da terzi indipendenti, così da sviluppare - con quel finanziamento nazionale sul suolo lombardo - la parte tecnologica dei loro progetti.
Questo, sì, sarebbe il modo per consegnare allo Human Technopole una missione nazionale, radicandolo in Italia e aumentando la competitività mondiale dei numerosi progetti del Paese, dal Nord al Sud, isole comprese, su temi come, per esempio, genomica e neurogenomica (che già si svolgono con grande successo fuori dal Technopole). E tutto questo anche per fare dell'intera area dell'ex Expo - come ha ricordato il suo presidente Giovanni Azzone - un vero e propio «hub», strutturalmente costruito «per usare tecnologie e innovazione con cui migliorare lo stato di salute delle persone». Il solo modo per raggiungere questi traguardi e valorizzare un impegno di governo così unico, quindi, è finanziare le migliori progettualità su base competitiva per l'accesso alle «tecnologie nazionali dello Human Technopole».
Il Technopole può essere volano di rilancio per un'economia provata da un decennio di crisi. Al presidente Conte va, da parte nostra, un plauso per aver ricordato le enormi e difficili ma entusiasmanti responsabilità di investire le risorse dei cittadini in modo trasparente e competitivo per l'avanzamento della conoscenza.
*1. Direttore scientifico Fondazione Irccs Istituto Nazionale Tumori, Milano 2. Presidente Alleanza Contro il Cancro, Roma 3. Direttore scientifico Irccs Ospedale San Raffaele, Milano 4. Direttore scientifico Istituto Ricerche Farmacologiche Mario Negri Irccs, Milano 5. Direttore scientifico Policlinico Universitario A. Gemelli - Irccs, Roma 6. Direttore scientifico Fondazione Irccs Istituto Neurologico Carlo Besta, Milano, e presidente Rete Irccs delle Neuroscienze e Neuroriabilitazione. —


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33
Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL