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Tante risorse e curriculum innovativi. Il Canada vince la sfida della scuola

Che cosa si può imparare dallo stato dell’America del Nord che è in vetta alla classifica delle competenze dei quindicenni

07/12/2016
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Corriere della sera

Antonella De Gregorio

Sono abituati ad eccellere: orgogliosi dell’uguaglianza, dell’equità e della giustizia sociale del loro Paese, i canadesi figurano da decenni nelle top ten internazionali: per Pil pro capite (46mila dollari l’anno), indice di sviluppo umano (con una disoccupazione al 7%), sistema sanitario, trasparenza, libertà civile, qualità della vita. Ma è il capitolo dell’istruzione a mettere a segno i risultati migliori: stabilmente al vertice delle graduatorie mondiali basate sui test standardizzati, i quindicenni canadesi nell’ultima rilevazione Ocse-Pisa conquistano il quinto posto nel mondo, dietro a Singapore, Giappone, Estonia e Finlandia. Erano al sesto posto al mondo in lettura, nell’ultima rilevazione, al settimo in matematica, all’ottavo in scienze. Oggi si mettono alle spalle coreani e finlandesi, forti di un sistema che si basa su istruzione pubblica di alto livello gratuita per tutti, con dodici anni di obbligo scolastico (11 nel Quebec); approccio approfondito alle materie scientifiche; e la possibilità di scegliere corsi extra - arte, musica, sport vari, teatro, computer, lingue straniere - per creare percorsi su misura, utili per esplorare diversi campi del sapere e trovare la propria strada.

Sistema federale

Paese enorme (secondo più vasto della Terra), con una popolazione di 35,8 milioni di persone distribuite in 10 province e tre territori, il Canada concilia le diversità regionali del territorio con un sistema scolastico «federale»: non c’è un «ministero» dell’Istruzione, ma un «Consiglio dei ministri dell’istruzione delle province e territori», che detta i principi educativi fondamentali; mentre le province - cui è demandata ogni decisione riguardo l’istruzione - organizzano curriculum e linee guida, in gran parte simili, ma attente a rispecchiare ognuna la propria storia e cultura.

Spesa

A differenza degli Usa, che affidano a istituzioni private l’istruzione di qualità, in Canada l’eccellenza è offerta da scuole pubbliche: tra i paesi del G8 che spendono di più per l’istruzione, in Canada va al comparto il 5,27% del bilancio statale. La spesa media per studente è di 9.800 dollari Usa per elementari e medie contro gli 8.900 della media Ocse; e cresce a 25.500 dollari per ogni studente universitario: la seconda più alta al mondo dopo il Lussemburgo (media Ocse, 15mila dollari).
Gli insegnanti (che lavorano in media tra le 48 e le 100 ore più della media dei Paesi Ocse, a seconda del grado di scuola) sono gratificati da stipendi più alti rispetto ai colleghi di altri Paesi: guadagnano tra i 35 e i 40mila dollari l’anno (contro 29-30mila). Altro primato: il più alto tasso di laureati dell’area Ocse (54%); con il 91% che trova lavoro entro sei mesi dal titolo.

Immigrati

Un altro punto di forza è l’alta percentuale di immigrati (il 24% della popolazione): quota ben superiore a quella italiana. Ma con una differenza: l’«accoglienza selettiva» praticata dal Paese dell’acero punta a favorire la crescita economica e l’innovazione, favorendo l’ingresso di lavoratori in base al bisogno economico e incentivando l’arrivo di persone di talento. Molti immigrati, insomma, ma «utili» a produrre ricchezza e integrati nel percorso di crescita. La differenza si fa sentire anche sugli esiti delle rilevazioni delle competenze degli studenti: nessuna differenza tra nativi e «nuovi arrivati» in Canada. Mentre in Italia i risultati in lettura e matematica registrano uno spread superiore al 12%. Ed è lo stesso nella maggior parte dei sistemi scolastici OCSE, dove i bassi punteggi degli studenti figli di immigrati sono spesso in relazione con il profilo socio-economico sfavorevole delle scuole che frequentano, o il fatto che molti di questi quindicenni non padroneggiano la lingua della scuola o non la parlano fuori dalle aule; oppure vivono in realtà in cui le norme etiche e sociali che si praticano a scuola non sono conosciute o praticate a casa.