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Supplenze, graduatorie estive

Gli emendamenti M5s al decreto scuola al senato. Lista ad hoc per i docenti del Sostegno. Pd e Leu alla carica sui concorsi, Azzolina nel mirino

19/05/2020
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci e Alessandra Ricciardi

Le graduatorie di istituto si aggiorneranno in estate, verranno informatizzate e diventeranno provinciali. Lo prevede un emendamento dal decreto Scuola, presentato in Commissione Istruzione del senato dalla relatrice del provvedimento, la senatrice M5S Luisa Angrisani. Una norma che riguarda le supplenze di docenti e personale educativo e che prevede l'istituzione di graduatorie specifiche con l'aggiornamento e la riapertura in via telematica delle graduatorie provinciali, al di fuori delle Mad (messe a disposizione). «In considerazione dell'emergenza epidemiologica da Covid-19» , si precisa nel testo dell'emendamento, le procedure di istituzione delle graduatorie sono disciplinate, «in prima applicazione e per gli anni scolastici 2020/2021e 2021/2022», attraverso un ordinanza del ministero dell'istruzione, sentito il parere del Cpsi (Consiglio superiore della pubblica istruzione). Gli uffici scolastici territoriali valutano le istanze e le approvano, ma possono avvalersi del supporto delle scuole della provincia per quelle «afferenti distinti posti o classi di concorso». Presentazione e valutazione delle istanze, oltre alla definizione delle graduatorie, avvengono «con procedura informatizzata che preveda la creazione di una banca dati a sistema, anche ai fini dell'anagrafe nazionale docenti».

Per costituire le graduatorie d'istituto per la copertura delle supplenze temporanee, i docenti inseriti nelle graduatorie provinciali indicheranno fino a 20 scuole della provincia in cui hanno presentato domanda di inserimento per ciascuno dei posti o classi di concorso a cui hanno titolo. L'emendamento istituisce anche una specifica graduatoria provinciale per i docenti in possesso della specializzazione sul sostegno. Proprio al sostegno è dedicato un secondo emendamento presentato da Angrisani, con cui si autorizza il ministero dell'istruzione a bandire un concorso per titoli ed esame orale per l'accesso ai ruoli di chi è già in possesso dell'abilitazione sul sostegno. Una nuova procedura prevista con cadenza biennale e che, spiega Angrisani, «mira a colmare la carenza cronica annuale di docenti specializzati sui posti di sostegno». «Un pastrocchio» secondo il presidente della VII commissione, il leghista Mario Pittoni. «Il regime autorizzatorio previsto da una legge finanziaria», commenta, «non può essere bypassato da una norma ordinamentale, che per giunta non specifica quanti sono i posti messi a concorso (la legge vieta di bandirne a posti zero proprio perché va indicata con precisione la copertura finanziaria)». Né la norma «precisa a quali gradi d'istruzione si riferisce». La questione dei concorsi ha acceso da qualche settimana anche dibattito politico all'interno della stessa maggioranza di governo. Pd e Leu, infatti, hanno presentato un emendamento al decreto Scuola in cui, appellandosi all'emergenza sanitaria in atto, chiedono l'assunzione in blocco dei supplenti. Prevedendo «un percorso per titoli e prova finale», in palese disaccordo con la ministra dell'istruzione Lucia Azzolina. E raddoppiando i posti disponibili da 24 mila e 40 mila.

Questa settimana dovrebbe farsi chiarezza su un'eventuale ricomposizione della frattura interna alla maggioranza. E, secondo i rumors parlamentari, sulla solidità della stessa ministra a viale Trastevere.


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