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Supplenti, la Corte Costituzionale promuove la «Buona scuola»

Decisione sul ricorso contro l’eccesso di contratti a temine: illegittimità delle supplenze lunghe, ma è stata di fatto corretta dalla riforma. Il nodo degli abilitati e dei maestri delle scuole materne. Per gli Ata c’è stato «risarcimento».

13/07/2016
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Corriere della sera

Tutto risolto o quasi per i precari della scuola. La riforma dello scorso anno, la legge della Buona scuola, ha risarcito i supplenti con l’assunzione (per gli insegnanti) e con il risarcimento del danno in denaro per il personale amministrativo. Lo ha stabilito la Corte Costituzionale ieri dopo aver rimandato la decisione lo scorso 17 maggio per poter fare accertamenti aggiuntivi sull’esito delle nuove norme. La Corte «condanna» l’eccesso di supplenze che era stato autorizzato dalla legge del 1999 e che permetteva di assumere a tempo determinato per più di 36 mesi gli insegnanti anche quando le cattedre erano libere, senza ragioni obiettive per ricorrere ai contratti precari. Una prassi lunga e ampiamente usata nella scuola in violazione delle norme comunitarie e dunque «illegittima». Tuttavia secondo la decisione dei giudici della Corte questa prassi è superata e dunque la «condanna» ha un effetto pratico molto limitato perché l’illecito comunitario è stato cancellato: con la riforma dello scorso anno si è proceduto alla proposta di assunzione per tutti i docenti iscritti alle Graduatorie ad esaurimento, salvo le maestre e i maestri delle materne. Resta da capire nel dettaglio tuttavia se siano esclusi dal ricorso e dunque dalla decisione della Corte gli insegnanti abilitati che abbiamo lavorato per più di 36 mesi in posti liberi e che non sono stati né assunti con la riforma né ammessi al concorso.

Il piano straordinario di assunzioni

La decisione della Corte riguarda ben sei ordinanze giunte alla Corte dai tribunali di Trento, Vibo Valentia e Roma dal 2012 e si intreccia con la sentenza Mascolo della Corte di Giustizia Europea di Lussemburgo - alla quale nel 2013 la Consulta si era rivolta per chiedere chiarezza di interpretazione di alcune norme - che aveva giudicato illegittima la lunghezza del precariato storico nella scuola che è ben superiore a quei 36 mesi ammessi dalle norme europee. Allora il giudice estensore dell’ordinanza della Corte era stato Sergio Mattarella poi divenuto presidente della Repubblica. Nel frattempo all’uso spropositato dei supplenti, cioè dei precari, il governo ha cercato di porre rimedio con la legge 107, la riforma approvata l'anno scorso con il piano straordinario di stabilizzazione (senza arretrati) per 86 mila docenti più il concorso che è in svolgimento in questi mesi e che dovrebbe portare all’assunzione a tempo determinato di circa 63 mila supplenti. Restano tuttavia esclusi da questo doppio piano intere categorie di precari - ed è questa la linea di attacco dei sindacati e dei ricorrenti - come le maestre d’asilo, il personale Ata, gli insegnanti dei conservatori e gli insegnanti abilitati con il Tfa e il Pas.


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