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Spesa in Education, oltre che poco spendiamo anche male

Fino alla scuola primaria siamo infatti in linea con la media europea. Da lì in avanti cominciamo a perdere colpi e a ridurre le risorse investite

13/03/2018
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Il Sole 24 Ore

Eugenio Bruno

Mercoledì scorso, nel rapporto Paese 2018 dedicato al nostro paese, era arrivata la “sentenza” di Eurostat:l’Italia spende ancora troppo poco in istruzione .Specialmente universitaria. E adesso ci sono anche le “motivazioni”.Un focus pubblicato due giorni dopo dalla Commissione europea dimostra infatti che spendiamo anche male. Fino alla scuola primaria siamo infatti in linea con la media europea. Da lì in avanti cominciamo a perdere colpi e a ridurre le risorse investite.

La spesa per fascia di istruzione 
La tabella di Eurostat prende in considerazione la spesa 2016. E non è un dato di poco conto visto che è il primo anno in cui l’iniezione di fondi prodotta dalla “Buona Scuola” si è fatta sentire a pieno. Prendendo in considerazione l’esborso complessivo nel settore Education in rapporto al Pil, emerge che l’Italia si posiziona a debita distanza dai top investors - Islanda (7.1 %), Danimarca (6.9 %) e Svezia (6.6 %)- ma non troppo al di sotto della media : spendiamo il 3,9% contro il 4,7 dell’Ue a 28. L’elemento nuovo è che la forbice si allarga mano che saliamo con il livello di istruzione. A infanzia e primaria destiniamo l’1,5% , esattamente come il resto del Vecchio continente. In linea con gli altri paesi siamo anche per l’nvestimento su medie e superiori: 1,8% contro l’1,9 complessivo. Ma è sull’università che emerge il “braccino corto” italiano: noi siamo fermi allo 0,3% mentre l’Europa è allo 0,7 per cento.

Il peso rispetto alle altre uscite 
La sproporzione appena descritta rimane tale anche se le uscite vengono calcolate in rapporto alle spese complessive. La stessa tabella certifica che l’intero comparto Education nell’Unione europea a 28 pesa per il 10,2 per cento contro il 7,9% italiano. Di questo solo lo 0,7% va all’istruzione terziaria. Meno della metà rispetto al panorama generale che è pari all’1,5 per cento.Numeri che dicono di più di ogni altro proposito contenuto in questo o quel programma di governo.


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