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Sole 24 ore - Scuola, Cobas contro la riforma

Manifestazione a Roma, mentre Cgil, Cisl e Uil si mobilitano per il 9 marzo - Proteste anche per il contratto Scuola, Cobas contro la riforma Guerra di cifre tra ministero e sindacati di base sull...

16/02/2002
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Il Sole 24 Ore

Manifestazione a Roma, mentre Cgil, Cisl e Uil si mobilitano per il 9 marzo - Proteste anche per il contratto

Scuola, Cobas contro la riforma
Guerra di cifre tra ministero e sindacati di base sull'adesione allo sciopero - Attaccata dai no global una sede Adecco
(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - I sindacati autonomi della scuola invadono le piazze. Ma sull'adesione allo sciopero di ieri c'è stata la solita guerra di cifre. Secondo il ministero dell'Istruzione, le sigle in agitazione (Snals, Gilda, Cobas, Unicobas e altre) avrebbero raccolto l'11,28% delle adesioni, pari a circa 56mila tra docenti e Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari). Le confederazioni, invece, parlano di percentuali di gran lunga più alte. Oltre 150mila persone, secondo i Cobas, hanno sfilato da piazza della Repubblica e piazza San Giovanni a Roma, in rappresentanza di tutte le componenti del mondo dei lavoratori: infermieri del Niguarda di Milano e dell'Umberto I della capitale, postini, operai della Fiat Mirafiori, vigili urbani, ricercatori dell'Enea, vigili del fuoco e addetti del trasporto pubblico e aereo, insieme a docenti e studenti. Unicobas, poi, sostiene di aver portato in piazza 100mila insegnanti, e gli autonomi Cub Scuola fanno cifre analoghe. Lo Snals dichiara di aver portato a Roma 1.500 insegnanti, di cui 600 davanti a Montecitorio. I rappresentanti del sindacato hanno incontrato il sottosegretario all'Istruzione Valentina Aprea, i presidenti delle commissioni Cultura di Camera e Senato, Ferdinando Adornato e Franco Asciutti, e il sottosegretario alla Presidenza del consiglio, Gianni Letta. Anche la Gilda è stata ricevuta dal sottosegretario all'Istruzione. Secondo il coordinatore nazionale, Alessandro Ameli, "ci sono rischi di balcanizzazione del sistema scuola: la devoluzione, se non governata, getterà nel caos l'istruzione professionale statale, condannandola definitivamente a un ruolo minore e a un'inaccettabile diversificazione dell'offerta di formazione tra nord e sud". La giornata di ieri descrive la tensione visibile in una parte del mondo della scuola. Ma Cgil, Cisl e Uil, non stanno a guardare: hanno già proclamato una manifestazione nazionale per il 9 marzo. E in questo clima, giovedì prossimo, il ministro Letizia Moratti incontrerà i sindacati. Una riunione che non nasce sotto buoni auspici e che, in assenza di novità e sorprese, potrebbe risolversi in un nulla di fatto. A rendere la situazione ancora più complicata sotto il profilo non solo sindacale, ma anche politico, c'è un disegno di legge approvato giovedì scorso dal Consiglio dei Ministri che immette in ruolo i circa 19mila docenti di religione. "In questo modo si rischia di determinare situazioni di profonda ingiustizia - afferma il segretario generale della UilScuola, Massimo Di Menna - perchè il Ddl prevede che l'insegnante di religione abbia la possibilità di accesso ad altre classi di insegnamento, nel caso in cui gli venga revocato il mandato dall'autorità diocesana". Su questo attacca anche l'ex ministro Luigi Berlinguer (Ds): "Si tratta di una forma indiretta di reclutamento distorto, una grave ingiustizia nei confronti di tutti coloro che seguono la via maestra del concorso". "La scuola pubblica non può diventare la cassa integrazione a vita della Chiesa - afferma Roberto Villetti, vice presidente dello Sdi - garantendo non solo l'assunzione degli insegnanti indicati ma anche di quelli revocati dalla Curia". Il segretario generale della CislScuola, Daniela Colturani, sostiene invece che il Ddl è "un passo importante nei confronti di un settore di lavoratori della scuola che da tempo attendono una nuova configurazione giuridica e professionale e il superamento delle condizioni di precariato, in coerenza con i patti concordatari e con gli ordinamenti della scuola della Repubblica". Nel corso della manifestazione di ieri un gruppetto di giovani, aderenti a un movimento di disobbedienza civile che si è staccato dal corteo, ha attaccato la sede della società di lavoro interinale Adecco di via Cavour. I giovani hanno rotto la vetrina della agenzia e danneggiato alcuni computer che si trovavano all'interno della società. Marco Ludovico


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