sole 24 ore-Ok all'equiparazione dei punteggi per i docenti degli istituti pubblici o privati

Ok all'equiparazione dei punteggi per i docenti degli istituti pubblici o privati - Sindacati contrari

Parità scolastica delle supplenze: disco verde del Consiglio di Stato
(NOSTRO SERVIZIO) ROMA - La parità scolastica nel punteggio delle supplenze rispetta la Costituzione. Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 1102/2002 depositata il 25 febbraio scorso, ha messo in chiaro che non è incostituzionale il decreto legge Moratti per l'avvio dello scorso anno scolastico, poi convertito in legge dal Parlamento. Si tratta di una questione che ha visto i sindacati in prima linea contro Viale Trastevere. Nel decreto legge del 3 luglio 2001, n. 255 (convertito dalla legge 20 agosto 2001, n. 153), il ministro dell'Istruzione inserì una norma che fece scalpore: l'equiparazione del valore attribuito alle supplenze svolte negli istituti pubblici o privati, ai fini dell'immissione in graduatoria. Nel caso degli istituti privati, precisò la norma, la supplenza deve essere svolta in una scuola che ha ottenuto il riconoscimento della parità in base alla legge n. 62 del marzo 2000. Dal prossimo anno scolastico, dunque, l'aggiornamento delle graduatorie "deve essere ispirato al principio della parificazione dei servizi prestati dal 1° settembre 2000 nelle scuole paritarie di cui alla legge 10 marzo 2000, n. 62 a quelli prestati nelle scuole statali", ricorda la pronuncia della Sesta sezione del Consiglio di Stato. Praticamente tutti i sindacati, la Cgil in testa, fecero fuoco e fiamme contro quella disposizione, ritenuta incostituzionale soprattutto perchè - argomentavano i sindacalisti - i meccanismi di accesso all'insegnamento delle scuole private sono molto più facili di quelli per l'istruzione pubblica. In effetti, la norma prevista da Viale Trastevere è stato un altro passo verso la parità scolastica. Lo conferma anche il Consiglio di Stato: "La parificazione dei servizi costituisce logico corollario di una parificazione degli istituti privati a quelli pubblici sulla scorta di adeguati parametri atti a valutare l'omogeneità qualitativa del l'offerta formativa". Su tutta l'articolazione delle graduatorie prevista dal decreto legge Cgil, Cisl, Uil, Snal, Gilda, Cobas e Unicobas, hanno messo in fila un sistema di ricorsi a 360 gradi. La pronuncia del Consiglio di Stato nasce da uno di questi ricorsi e ritiene conforme alla Costituzione anche il nuovo sistema delle "fasce" delineato dal ministro Moratti e da cui adesso occorre attingere per le nomine in cattedra. Ma il contenzioso sulla scuola non finisce qui e anche ieri la tensione sindacale era molto alta. A Torino circa 5mila persone, secondo gli organizzatori, hanno partecipato allo sciopero organizzato da Cgil, Cisl, Uil e Snals. Oggi si replica in Liguria: sempre Cgil, Cisl, Uil e Snals protesteranno contro i tagli al personale docente e amministrativo. Manifestazioni anche a Roma: ieri a Montecitorio si è svolto un sit-in contro la riforma della legge sugli organi collegiali. La protesta, organizzata dai sindacati confederali, proseguirà anche oggi. In proposito è sceso in campo anche il responsabile scuola di Forza Italia, Mario Mauro, che ha osservato come "le manifestazioni sindacali e politiche di questi giorni contro il ministro Moratti sono, per molti aspetti, solo un tentativo di strumentalizzare le vicende della scuola per colpire il Governo Berlusconi". Polemico anche Giuseppe Meroni (Compagnia delle Opere) che attacca "la politica egualitarista del sindacato che ha portato all'appiattimento salariale". Marco Ludovico

Mercoledì 20 Marzo 2002