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sole 24 ore-Fabbrica in camice bianco

Iniziativa Ucimu. Gli studenti incontrano i nuovi mestieri della "meccatronica" Fabbrica in camice bianco I giovani vanno in gita in fabbrica e, per prima cosa, si stupiscono: al posto delle tut...

07/05/2002
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Il Sole 24 Ore

Iniziativa Ucimu. Gli studenti incontrano i nuovi mestieri della "meccatronica"

Fabbrica in camice bianco
I giovani vanno in gita in fabbrica e, per prima cosa, si stupiscono: al posto delle tute blu sporche di grasso ci sono i camici bianchi dei tecnici che governano le macchine a controllo numerico. Silenziose e asettiche, hanno preso il posto del ferro e del caos. Oggi la fabbrica, nelle sue espressioni più tecnologicamente avanzate, è anche questo. Accompagnati da insegnanti e genitori, gli studenti sono i protagonisti di "Fabbrica aperta", l'iniziativa in corso (dall'8 aprile) fino al 24 maggio a cura della Fondazione Ucimu per avvicinare i giovani al mondo della macchina utensile. I ragazzi tendono a disertarlo, perché lo ritengono meno trendy di altri ambienti hi-tech. Quindi l'obiettivo dell'operazione è svecchiare l'immagine dell'operaio stile anni 60 e attrarre quelle risorse qualificate che le aziende faticano a trovare. È la settima volta che Ucimu-Sistemi per produrre, l'associazione dei costruttori italiani di macchine utensili, robot e automazione e prodotti ausiliari (cioè utensili, componenti, accessori) organizza il tour dal vivo. Quest'anno sono una ventina le imprese associate che stanno aprendo le porte ai giovani in Lombardia, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna e Toscana. Tutte all'avanguardia. Altro che old economy, spiega il direttore generale Alfredo Mariotti: "Siamo al terzo posto sia per produzione che per esportazioni dopo Giappone e Germania e gli indicatori economici prospettano una ripresa nel terzo trimestre. Siamo uno dei pochi settori che in dieci anni ha incrementato l'esportazione, la produzione e il numero di addetti. E sono nostri i soli primati hi-tech che l'Italia vanta a livello internazionale". Alta tecnologia, ma con al centro l'uomo, precisa Mariotti, e insieme al mito di Cipputi abbatte d'un colpo quello anni 70 della fabbrica automatica. "Abbiamo scoperto - ammette - che era solo un'utopia: al centro della produzione c'è l'uomo. Ma è un uomo ben diverso solo da cinque anni fa". Fra le figure professionali più ricercate dal settore, che occupa 34mila addetti, spiccano infatti i profili più specialistici (montatori, assemblatori e installatori, progettisti meccanici e di software industriale, disegnatori Cad) accanto a quelli manageriali nel commerciale, marketing, servizio clienti, programmazione della produzione. Purtroppo, continua Mariotti, la scuola è lenta ad adeguarsi alle nuove necessità delle imprese, "proponendo ai ragazzi percorsi meno tradizionali e attraendo poche donne, che invece sono portate per lavori come l'operatrice di macchina. L'Università, infine, sforna perlopiù ingegneri meccanici. Mentre le piccole imprese assumerebbero esperti di nuovi materiali, di logistica, di produzione e, soprattutto, disposti a fare formazione continua". a cura di Rosanna Santonocito

Lunedì 06 Maggio 2002


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