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Sisma, l'allarme dei sindaci «Non tutte le classi pronte»

Nel cratere del terremoto, la corsa contro il tempo scolastico ha il ritmo della prima campanella

12/09/2016
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Il Messaggero

AMATRICE Si chiama Norbert, ha le mani grandi come pale e ha frequentato la scuola solo fino alla terza media, ma toccherà a lui garantire sia l'istruzione ai duecento studenti di Amatrice che la promessa fatta dal ministro all'Istruzione Giannini. Nel cratere del terremoto, la corsa contro il tempo scolastico ha il ritmo della prima campanella e la virtù di una manciata di chiodi maneggiati da Norbert, uno degli operai del Trentino impegnato a realizzare l'edificio in legno con dentro le aule per i ragazzi terremotati di Amatrice e Accumoli. Seicento metri quadrati comodi, la struttura si trova nella frazione di Villa San Cipriano, è offerta dalla Provincia autonoma di Trento e deve essere pronta entro domani, giorno in cui il ministro Giannini ha promesso la riapertura delle scuole nel Lazio distrutto dalle scosse.
LE MARCHEAltra classe, altra corsa e altra squadra al lavoro nelle Marche dove si comincia il 15 settembre. La soluzione l'annuncia Aleandro Petrucci, sindaco di Arquata con l'emozione di chi all'indomani della tragedia aveva messo al primo posto proprio l'istruzione: «E' quasi pronta una tensostruttura grandissima: 10 tende, una per ciascuna classe, per cominciare l'anno scolastico giovedì, e per una decina di giorni a seguire. Dopo ci saranno i moduli». Con un paese in ginocchio per il terremoto, Petrucci era sicuro: «L'avevo detto all'indomani della prima scossa: se va via la scuola va via tutto. Ma non sarà così».
E se ad Amatrice, sono i trentini a costruire, ad Arquata l'efficienza costruttiva è garantita dagli alpini, mentre ad Acquasanta Terme le tensostrutture saranno montate dalla Protezione civile. Spiega il sindaco Sante Stangoni. «I tecnici sono già al lavoro, cercheremo di garantire il massimo di comfort a ragazzi e insegnanti, in continuità con le attività prescolastiche che sono già cominciate il 5 settembre». E se per le zone del terremoto, la garanzia dell'anno scolastico pare assicurata, nei comuni più distanti dall'epicentro del sisma, Ascoli Piceno, Macerata, San Severino Marche, Camerino, alcuni centri del Fermano, che contano molti edifici scolastici con danni significativi e lavori di «somma urgenza» ancora in corso, la polemica sale sui banchi. I sindaci avrebbero voluto più tempo per effettuare tutti i sopralluoghi nelle scuole. Anche per loro sarà una gara.
L'Umbria è diversa. Assieme ai sette milioni e passa di studenti italiani, ci saranno anche quelli di Norcia, il comune umbro più colpito dal terremoto. La preside dell'Istituto Battaglia, Rossella Tonti, ha annunciato che le lezioni inizieranno regolarmente oggi nella tensostruttura montata sulla pista di pattinaggio, fino al 19 settembre. Accanto a questa, negli ultimi giorni sono state allestite altre tende per avere maggiori spazi a disposizione. Dopo il 19 settembre, i bambini utilizzeranno le aule dell'Istituto Battaglia nella parte dichiarata agibile.
CONTROLLI AGIBILITÀNel silenzio del fare, i sopralluoghi sono iniziati già a pochi giorni dal terremoto per verificare prioritariamente l'agibilità delle scuole e consentire di definire un piano degli interventi laddove le strutture non siano sicure, hanno riguardato finora 637 edifici pubblici, di cui 538 plessi scolastici: tra questi ultimi 374, pari a quasi il 70% del totale, sono stati ritenuti agibili. Sono 110 quelli temporaneamente inagibili che tornerebbero sicuri grazie a provvedimenti di pronto intervento e sono 32 gli edifici inagibili, meno del 6%. «Un primo segnale di ritorno alla normalità per bambini e ragazzi, e per le loro famiglie», sottolinea la Protezione Civile che fornisce il quadro degli interventi. I ragazzi torneranno, dove possibile, nello loro scuole, altrimenti in prefabbricati, tende, e in un caso saranno ospitati anche dalla Caritas. Altra opzione saranno i doppi turni nelle scuole che non hanno subito danni e che ospiteranno dunque anche gli studenti degli istituti danneggiati. E mentre Norbert dalle mani grandi, gli alpini dalla volontà di ferro e i tecnici sono al lavoro per dare al futuro un banco di scuola, stavolta la priorità è rivolta alle prossime generazioni offrendo loro la certezza per chi suoni la campanella.
Italo Carmignani
 


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