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Sinopoli (Flc Cgil): “Per nulla soddisfatti dei concorsi a quiz, aprire un confronto vero sul reclutamento” [INTERVISTA]

10/12/2021
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OrizzonteScuola

Di Andrea Carlino 

Il 10 dicembre la Flc Cgil scende in piazza, con Uil, Snals e Gilda, per dire no alla Legge di Bilancio del governo Draghi. A Orizzonte Scuola interviene il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli.

Si scende in piazza il 10 dicembre contro la Legge di Bilancio e non solo. Cosa non soddisfa maggioramente la Flc Cgil?

“Il 10 dicembre saremo in piazza con sciopero e manifestazione di tutto il personale della scuola, docenti dirigenti scolastici personale educativo e ata, per molte ragioni. Ma la ragione principale sta nella chiara scelta del governo Draghi di disinvestire sulla scuola pubblica, confermando una tendenza che va avanti da almeno 15 anni nel nostro Paese. La Legge di Bilancio ha previsto investimenti pari a 33 mld di euro dai quali, ancora una volta, vengono esclusi la scuola e il personale scolastico. Le risorse per il Contratto già scaduto sono insufficienti e quelle che ci sono vengono concesse con motivazioni patetiche come la “dedizione”, una definizione che richiama la fallimentare stagione renziana, un insulto a chi lavora ogni giorno e ha dimostrato ancora di più nella pandemia quanto sia centrale il lavoro a scuola per il Paese. Non bastano gli investimenti in infrastrutture che troviamo in parte nel PNRR, occorrono riconoscimenti tangibili per il personale”.

Reclutamento docenti, Bianchi pensa di rivoluzionare tutto con le lauree abilitanti. Siete d’accordo con questo impianto?

“Siamo d’accordo con l’avvio di percorsi abilitanti ma con una fase transitoria per le precarie e i precari. Poi in concreto aspettiamo di vedere quale sarà la proposta, finora sul reclutamento non abbiamo visto un testo di legge, né una bozza o uno schema. Un altro aspetto riguarda le risorse, quanto si investe sulle abilitazioni? E chi pagherà? La formazione ha un costo che non può essere scaricato sui precari o gli studenti, o sulle università”.

Tra poco parte il concorso infanzia e primaria dopo oltre un anno e mezzo dal bando, soddisfatti?

“Non siamo per nulla soddisfatti dei concorsi a quiz, che invece piacciono molto a Palazzo Chigi perchè sono veloci e a costo zero. Le pare normale che dopo una laurea quinquennale con selezione in accesso un insegnante della primaria debba essere valutato con un quiz? Le pare corretto che della sua assunzione decida la risposta multipla? Non siamo soddisfatti per nulla, piuttosto siamo molto preoccupati che non di apra un confronto vero sul reclutamento, ad esempio rispetto alla scuola primaria sul numero di accessi alle lauree in Scienze della Formazione: ogni anno un numero sempre maggiore di scuole chiama insegnanti privi del titolo di accesso. Questo è un tema che va affrontato”.

87 euro lordi di aumento, una cifra, per molti, considerata ‘ridicola’, ma qual è il giusto aumento per il personale scolastico?

“Quando si era lontani dal possibile avvio del negoziato – e ancora siamo in attesa dell’Atto di indirizzo governativo che è propedeutico a qualsiasi ragionamento concreto di natura contrattuale – si parlava di aumenti a tre cifre; poi abbiamo sottoscritto il Patto per la scuola che faceva presagire un intervento positivo in questa direzione. Con l’approssimarsi della scadenza della legge di bilancio ogni impegno è svanito nel nulla. Il personale docente e della scuola oltre ad avere un trattamento stipendiale lontano dalla media degli stipendi dei colleghi europei, è anche lontano dalle retribuzioni degli altri profili della pubblica amministrazione di pari titolo di studio che, ricordiamo, guadagnano circa 350 euro in più rispetto ai docenti. L’obiettivo è colmare questo divario, a partire da questo Contratto”.

Organico Covid, il governo ‘dimentica’ gli Ata, ma le forze politiche promettono di ‘ripescarli’ in sede di approvazione della Legge di Bilancio. Basterà?

“Speriamo che l’impegno dei parlamentari porti ad estendere anche agli Ata la misura oggi prevista nel testo della legge di bilancio in discussione alle Camere. Ne saremmo felici, è una nostra rivendicazione. Tuttavia questo non basterebbe a dare risposta convincente alle motivazioni che stanno alla base dello sciopero del 10 dicembre. Ci sono gli altri punti che abbiamo portato al tavolo di conciliazione e che non hanno trovato risposta: stabilizzazioni, organici, superamento integrale blocchi della mobilità per docenti e dsga neo immessi in ruolo, dimensionamento scolastico, eliminazione progressiva delle classi pollaio, aumento dei posti di collaboratori scolastici, semplificazioni delle procedure e deburocratizzazione del lavoro, punto fermo sulla retribuzione dei dirigenti che si vedono ogni anno minacciato lo stipendio, concorso riservato al personale Assistente Amministrativo facente Funzione di DSGA, riconoscimento di alta qualificazione per il DSGA”.


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