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Sindacati pronti a occupare le piazze Inizia l'autunno caldo della scuola

La protesta contro il sistema di assunzioni e per il contratto

15/09/2015
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ItaliaOggi

Emanuela Micucci

Mentre nelle 8.383 istituzioni scolastiche per oltre 8 milioni di studenti suona la campanella del nuovo anno scolastico, quello dell'avvio della riforma La Buona Scuola, sindacati e alunni promettono un autunno di mobilitazioni. Pronte le 5 organizzazioni sindacali più rappresentative a portare, unitarie, a ottobre, la scuola nelle piazze d'Italia, e non solo a Roma, contro la legge 107, mentre si preparano all'incontro del 23 settembre con il ministro dell'istruzione Stefania Giannini. Ma anche gli studenti annunciano un corteo a Roma e in tutta Italia il 9 ottobre per dire no alla riforma. E l'Unicobas inaugura l'anno scolastico con uno sciopero delle attività aggiuntive dei docenti e degli straordinari del personale Ata. Incalza Rino Di Meglio, coordinatore della Gilda degli insegnati: Ci batteremo perché si riaprano le trattative sul contratto e il dibattito culturale, anche con i costituzionalisti, contro questa porcheria della Buona scuola . Osserva il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima: I fatti danno ragione al sindacato, è bastato un solo provvedimento, quello sulle assunzioni, per capire il pressapochismo del governo. Con questo sistema, avremo più supplenze dell'anno scorso». Dal segretario generale Snals Confsal, Marco Paolo Nigi, l'invito ad andare avanti con un'azione di mobilitazione regionale, con assemblee in tutte le scuole e province». È un fatto positivo che ci sia da parte del ministro la volontà di confrontarsi. Lo ripetiamo da tempo , sottolinea Pino Turi, segretario nazionale Uil Scuola, i nodi irrisolti della legge sono quelli legati alla gestione politica delle decisioni, poi, in sede tecnica si trovano le soluzioni specifiche ai problemi. Che sono tanti. Vediamo cosa faranno il ministro e il governo . Mentre Mimmo Pantaleo, segretario Flc-Cgil: Quello che noi abbiamo da dire lo sanno, da prima della legge. Perché abbiamo cercato di costruire dialogo e ci hanno chiuso le porte. Il sindacato non arretra, né nelle mobilitazioni già promosse e organizzate, né nella sua affermazione del rispetto della democrazia, della qualità dei diritti nelle scuole, e dell'osservanza della Costituzione .