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Si tagliano gli appalti di pulizia nelle scuole per le università

La ministra dell’istruzione Carrozza, per coprire le assunzioni nelle università, taglierebbe 25 milioni di euro nel 2014 e 49,8 milioni a partire dal 2015, dai fondi destinati alle pulizie degli istituti scolastici e ai servizi ausiliari esternalizzati: rischiano 21mila lavoratori. I sindacati: "Incontro urgente"

19/06/2013
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La Tecnica della Scuola

P.A.

La nuova ministra dell’istruzione, Maria Chiara Carrrozza, ha proposto di ridurre e tagliare i fondi destinati alle pulizie degli istituti scolastici e ai servizi ausiliari esternalizzati, non tenendo conto che in questi ultimi 5 anni i 21mila lavoratori Ex LSU e dei c.d. “Appalti Storici” hanno già pagato pesantemente tale dazio. E' quanto si apprende da una nota.
Per garantire le assunzioni all’università e agli enti di ricerca, elevando dal 20 a 50% il turn-over, ovvero il limite di spesa consentito a rispetto alle cessazioni dell'anno precedente in modo da assumere 1500 ordinari e 1500 nuovi ricercatori” di tipo B, per una spesa prevista di 25 milioni nel 2014 e 49,8 nel 2015, si andrebbe a ridurre i fondi per gli appalti delle pulizie e che comunque le scuole dovranno rinnovare a un costo inferire anche per realizzare le economie previste dal decreto e fare in modo che i maggiori risparmi rimangano alle scuole: sbrigatevela da voi, insomma, sembra dire la ministra.
In ogni caso 25 milioni per il prossimo anno e quasi 50 dal successivo devono andare alle università, smentendo per certi versi le dichiarazione fatte dalla ministra che aveva chiesto maggiori finanziamenti per la scuola minacciando perfino le dimissioni.
Il comma 5 dell'articolo 54, dice infatti che a decorrere dal prossimo anno scolastico le scuole “acquistano, ai sensi dell'articolo 1, comma 449, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i servizi esternalizzati per le funzioni corrispondenti a quelle assicurate dai collaboratori scolastici loro occorrenti nel limite di spesa che si sosterrebbe per coprire i posti di collaboratore scolastico accantonati ai sensi dell'articolo 4 del decreto del presidente della repubblica 22 giugno 2009” Quasi 11 mila posti subiscono quindi un impoverimento o una riduzione.
Fra l’altro nell’audizione al Parlamento del 6 giugno scorso, dove sono state presentate dalla ministra le linee guida programmatiche per la gestione del proprio dicastero, è stato dichiarato che sul piano di sostegno finanziario per la realizzazione dell’autonomia scolastica sarà innalzato il budget per il funzionamento ordinario delle scuole, aumentando la quota procapite per alunno, utilizzando, però “le economie derivanti dai nuovi appalti per i servizi di pulizia nelle scuole”.
E infatti i sindacati dicono che “le risorse per l’acquisto dei servizi di pulizia rientrano nel fondo per il funzionamento ordinario delle scuole e di conseguenza se si vuole aumentare la quota procapite per alunno vuol dire che anche per i servizi di pulizia va speso di più e non meno.”
Pensare di scaricare ancora i risparmi dell’amministrazione scolastica su questi lavoratori rigettandoli nella precarietà, rimettendoli in capo alla spesa sociale generale, a fronte di scuole più sporche e meno sicure non è una soluzione per dare risposta ai bisogni della Scuola stessa e nemmeno per migliorare le economie ministeriali.
Per questi motivi Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti Uil hanno inviato una richiesta di incontro urgente al ministro dell’Istruzione e procederanno ad assumere tutte le iniziative politiche utili per tutelare i lavoratori coinvolti


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