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Segreterie scolastiche: poca didattica e molta burocrazia (inutile)

Ogni giorno una scadenza (spesso per "pratiche" poco utili per il funzionamento didattico della scuola). Riuscirà il Miur a fare cancellare superando le ben note resistenze di MEF e Funzione Pubblica.

21/09/2014
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La Tecnica della Scuola

Reginaldo Palermo

Ormai nelle segreterie delle Istituzioni scolastiche non passa giorno senza che si debba fare attenzione ad una qualche scadenza introdotta da questo o quel provvedimento normativo o amministrativo.
Più che segreterie scolastiche si tratta di veri e propri uffici amministrativi che devono dedicare gran parte del proprio tempo in operazioni di carattere fiscale o d’altro genere.
Giovedì 18 settembre, per esempio, è scaduto il termine previsto dal DL 90/2014 che prevede l’obbligo per tutte le amministrazioni pubbliche di comunicare alla Agenzia per l’Italia digitale gli elenchi delle basi dati trattati e i software gestionali utilizzati nell’attività ordinaria.
Nulla si sa invece degli adempimenti in materia di trasparenza e anticorruzione che le scuole avrebbero dovuto rispettare entro il 31 gennaio scorso e che all’ultimo momento erano stati rinviati sine die in attesa della emanazione di ulteriori “linee guide” dell’Autorità.
Peccato che nel frattempo molte scuole, investendo spesso significative risorse umane e finanziarie, si fossero  precipitate a creare all’interno dei propri siti WEB improbabili  sezioni dedicate a fornire dati sostanzialmente inutili.
Nel documento “La Buona Scuola” è anche prevista la possibilità di segnalare al Governo gli adempimenti burocratici più fastidiosi e più inutili.
Da diverso tempo peraltro, la Flc-Cgil ha fatto della lotta contro le molestie burocratiche uno dei propri cavalli di battaglia e l’Anp di Rembado sta apertamente invitando i propri iscritti a segnalare queste e altre disposizioni fra le norme da cancellare.
C’è da augurarsi che il Ministro Giannini riesca ad ottenere che le richieste e le proposte che le scuole avanzeranno in tal senso vengano ascoltate e che le esigenze delle istituzioni scolastiche non passino in secondo piano rispetto ai consueti diktat della Funzione Pubblica o del MEF.


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