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Se i presidi non staccano la spina, procedure aperte anche di notte

sindacati denunciano lo stress tecnologico. in Francia una legge vieta l'uso di email fuori dall'orario di lavoro

27/09/2016
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ItaliaOggi

 di Giancarlo Dessi 

 

Tecnostress da dirigenti. Aumentano, soprattutto per i presidi, i carichi di lavoro da svolgere sempre più spesso connessi ad Internet da casa e nel tempo libero. L'ultimo episodio, in ordine di tempo, la convalida dei contratti dei neoassunti, per cui le scuole, cioè i dirigenti scolastici, hanno praticamente dovuto lavorare di notte o nel fine settimana. Con una nota fatta pervenire alle scuole nel pomeriggio dello scorso venerdì 16 settembre, il Miur ha comunicato che per convalidare i contratti e garantire la liquidazione dello stipendio del mese di settembre dei neoimmessi, le funzioni del Sidi sarebbero state disponibili fino alle 22 dello stesso 16 settembre, fino alle 20 di sabato 17 e domenica 18 ed eccezionalmente fino alle 22 di lunedì 19 settembre.

La cosa ha mandato su tutte le furie i sindacati. »Il discorso è semplice e chiaro, dicono dalla Flc-Cgil: le segreterie scolastiche devono lavorare di sera, di notte, di sabato e di domenica se non vogliono trovare intasate, il lunedì successivo, le linee di comunicazione e rischiare di far saltare lo stipendio di settembre dei docenti neo immessi». Ma sono soprattutto i presidi che non possono più fare a meno di accedere al Sidi o alla posta elettronica anche dal telefonino, di sera, nel week end e durante le ferie, per implementare dati e procedure.

Si tratta di operazioni per altro delicate, come nel caso della convalida dei contratti o della chiamata diretta, per il livello delle conseguenze e delle responsabilità in caso di sviste, ritardi ed errori, sempre più probabili, soprattutto se si considerano i tempi con cui risultano implementate a livello prodromico dall'amministrazione.

Come nel caso della chiamata diretta: anche in quell'occasione, si ricorderà, sia per la chiamata di agosto che per quella di settembre, le comunicazioni sono state inviate dal miur alle scuole sempre di venerdì pomeriggio, a segreterie chiuse e con un delay di almeno due giorni e mezzo per quelle con il sabato chiuso. I dirigenti scolastici non possono staccare la spina. Cosa che ha costretto molti di loro a caricarsi gli account della posta elettronica istituzionale nei propri device, a cui ormai accedono pure in autobus, in fila alla cassa, dal divano di casa, sabato, domenica e feste comandate incluse. Paradossale se si pensa che, fino ad un anno fa, a proposito dei presidi non si faceva altro che parlare di molestie burocratiche.

La realtà è che l'efficientamento ottenuto a costo zero con la dematerializzazione è stato già pagato dal dirigente scolastico di tasca propria, visto che non può nemmeno contare su bonus o deduzioni per l'acquisto di servizi o dispositivi tecnologici. Ma si parla anche di tecnostress. Mentre la stessa Cgil annuncia l'apertura di un nuovo fronte del confronto contrattuale, perché «disconnettersi è un diritto», di recente in Francia è stata adottata una legge che vieta l'uso delle e-mail aziendali al di fuori dell'orario di lavoro. Un atto dovuto, dicono i detrattori, con cui mettere al riparo le aziende da richieste risarcitorie per i danni alla salute procurati dal flusso ininterrotto del lavoro on line. Basterà infatti che il datore di lavoro inviti per i iscritto i dipendenti a non usare la mail in orario extralavorativo. Cosa che, se in Francia sembra poco, per i dirigenti scolastici italiani sarebbe già una conquista


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