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Scuole chiuse, tutti promossi? Tutto quello che c’è da sapere su maturità 2020 leggera, voti, terza media

Al Miur stanno studiando tutti gli scenari, anche la chiusura fino alla fine dell’anno. L’ipotesi che l’anno prossimo ci sia un «recupero» per tutti gli studenti.

20/03/2020
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Corriere della sera

di Gianna Fregonara

Le scuole resteranno chiuse ancora e probabilmente a lungo, quasi sicuramente fino ai primi di maggio, ma è ormai considerata possibile una ulteriore proroga fino alla fine dell’anno scolastico. Per saperlo bisognerà aspettare i dati sui contagi dei prossimi giorni, ma è chiaro ormai che la prospettiva non sia breve. Al ministero dell’Istruzione - come ha detto la ministra Lucia Azzolina - si stanno immaginando tutti gli scenari per fare in modo che l’anno scolastico sia «valido non solo formalmente ma anche nella sostanza», per fare in modo cioè che questi mesi di didattica a distanza servano non solo «a fare comunità, ma anche ai fini dell’apprendimento» anche se «chiaramente non potranno essere raggiunti tutti gli obiettivi del programma». Si sta studiando come alleggerire l’esame di maturità, se è possibile cancellare quello di terza media. E’ stato chiesto ai professori di dare i voti nelle loro lezioni online. Vediamo nel dettaglio.

Cosa succede dei voti?

Nella nota del Miur alle scuole del 16 marzo, si trasforma la didattica a distanza da esperimento di «vicinanza» agli studenti e vere e proprie lezioni equiparabili alla didattica tradizionale in classe. Vuol dire che le lezioni non possono essere solo compiti a casa assegnati senza aver svolto prima o dopo una lezione vera e propria. Vuol dire che le assenze valgono (anche se si chiede ai professori di usare «buonsenso professionale», cioè a distinguere se uno studente non si collega a causa di un disguido o per cattiva volontà) e che si devono dare i voti. Come? Questo lo decideranno i collegi di classe, come del resto avviene normalmente: alle elementari si potrà valutare più l’impegno del raggiungimento delle competenze, nelle scuole secondarie di primo e secondo grado si valuterà anche la parte del programma svolta. Se non si tornerà a scuola prima della fine dell’anno, queste valutazioni costituiranno i voti del secondo quadrimestre.

Tutti promossi?

Uno dei nodi più difficili da sciogliere in queste ore per il Ministero dell’Istruzione è quello delle promozioni a valanga. Ha detto la ministra Azzolina che lei è «contraria al 6 politico» e che non vorrebbe arrivare a tanto. Ma è altrettanto chiaro che, vista l’eccezionalità della situazione e i rischi di ricorsi dall’esito molto incerto in caso di bocciature, si finisca per assicurare il passaggio all’anno successivo a tutti. A giustificarlo formalmente potrebbe essere il fatto che, con le lezioni a distanza, spesso ridotte nell’orario e nei contenuti, nessuno o quasi potrà essere stato in grado di acquisire i risultati di apprendimento che sono richiesti per legge. Dunque, l’anno prossimo ci dovrà essere un «recupero» dei programmi per tutti, bravi e meno bravi.

Maturità: cosa fare della seconda prova? E dell’orale?

Gli esami di Maturità, essendo esami di Stato, sono uno dei problemi più complessi per il Miur: di sicuro, ha detto la ministra Azzolina l’esame sarà più leggero. Ma quanto più leggero? Le ipotesi intorno alle quali si discute in queste ore sono queste: -Invalsi e alternanza scuola-lavoro sono abolite;
- L’ammissione di tutti gli studenti, anche quelli che nel primo quadrimestre avevano delle insufficienze;
- Le commissioni d’esame sono interne come quelle della terza media;
- La seconda prova sarà ridimensionata o addirittura abolita: lo chiedono gli studenti e i sindacati nelle proposte che hanno fatto pervenire al ministero, nel caso la chiusura delle scuole arrivi alla fine dell’anno;
- L’orale potrebbe diventare una tesina o tesi vera e propria nella quale gli studenti espongono un loro progetto multimateria, che prepareranno in questi mesi (un po’ come avviene per l’esame di terza media);
- Per quanto riguarda la prima prova, quella che era il tema, la tendenza è a tenerla in vita perché in assenza di una vera e propria valutazione del secondo quadrimestre - che vale 15 punti sui 100 dell’esame - è necessario avere più di una prova per poter valutare gli studenti. Il punto non è promuovere quelli che sono deboli, ma di dare voti motivati anche a chi va bene a scuola: il voto di maturità serve per chi vuole fare l’Università all’estero, e viene molto valutato;
- C’è anche l’ipotesi però di ricorrere al solo orale: è stato già fatto per i quasi mille studenti dell’Aquila dopo il terremoto del 2009, anche se non è certo la preferita della ministra Azzolina. Nella zona dell’epicentro del terremoto da aprile le scuole furono inagibili, ai ragazzi mancavano anche i libri e dunque fu deciso di procedere eccezionalmente ad una maturità super leggera. Ma erano davvero pochissimi studenti senza scuole e senza prof. Ci sono comunque scuole, come il Tosi di Busto Arsizio che hanno già sperimentato la maturità online (leggi qui).

Terza media, mini esame?

Per quanto riguarda l’esame di terza media, il cui voto serve non solo a concludere il primo ciclo della secondaria, ma anche per i concorsi pubblici, c’è l’ipotesi di ridurlo al massimo, al tema più tesina o anche solamente ad una tesina. Si sta cercando di capire se è possibile l’eventualità di non farlo - sempre nel caso estremo di non tornare a scuola prima della fine dell’anno - anche se sembra molto complicato.

L’anno scolastico sarà allungato?

L’anno scolastico non sarà allungato a meno di ripensamenti da parte della ministra Azzolina nelle prossime settimane. Lo ha ripetuto in tutte le ultime interviste: «Se la didattica a distanza dà i risultati sperati non c’è motivo». In realtà contro l’allungamento dell’anno scolastico ci sono anche altre ragioni tra cui la necessità di chiudere esami e adempimenti vari entro la fine di luglio perché subito dopo Ferragosto possano cominciare gli adempimenti per il nuovo anno scolastico: non va dimenticato che se non si faranno i concorsi o arriverà una sanatoria o l’anno prossimo si rischia di cominciare con oltre 200 mila supplenti.

Università a distanza

Per quanto riguarda le Università, la situazione è più semplice: l’anno accademico 2018-19 è stato prolungato fino a giugno per permettere agli Atenei di predisporsi per le tesi a distanza per coloro che si sarebbero laureati nell’ultima sessione di marzo-aprile. Secondo il ministro Gaetano Manfredi già «il 90 per cento delle Università ha attivato corsi e esami online» e dunque con qualche ritardo l’attività dovrebbe procedere ovunque. Sono i singoli Atenei che valutano le situazioni di difficoltà (sociali, tecnologiche o altro) degli studenti.


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