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Scuole belle e sicure, il governo cancella la task force di Renzi: sono 5 i miliardi ancora non spesi

Italiasicura/Scuole era la "Struttura di missione per la riqualificazione dell'edilizia scolastica", confermata da Gentiloni, per la quale erano stati stanziati 10 miliardi. L'ex premier: "Un un errore azzerare le competenze per riportarle ai ministeri"

07/07/2018
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la Repubblica

Salvo Intravaia

Il governo Conte smantella Italiasicura/Scuole, la "Struttura di missione per la riqualificazione dell'edilizia scolastica" messa in piedi dal governo Renzi. Quella che dal 2014 ha consentito, con tutti i pregi e i difetti di una macchina complessa e farraginosa, di stanziare ben 10 miliardi di euro (più di quanto non sia stato fatto nei vent'anni precedenti) per la costruzione di nuove scuole, per la messa in sicurezza dei tantissimi plessi vecchi e non adeguati alle norme, per il controllo dei solai pericolanti e per l'adeguamento alle norme per la salvaguardia dell'ambiente rendendo gli edifici scolastici italiani un po' più "verdi". Quella, avviata quattro anni fa e tenuta in vita dal governo Gentiloni. Quella che in meno di un quinquennio ha permesso oltre 2mila interventi in 15 regioni. Ma che adesso il governo Giallo-Verde ha deciso di mettere in soffitta, ridistribuendo probabilmente le competenze tra i soggetti che se ne occupavano prima della creazione di un osservatorio dedicato.

La notizia è sullo stesso sito dedicato agli interventi sull'edilizia scolastica. "Come già anticipato sui nostri canali social - si legge - il lavoro di ItaliaSicura/Scuole finisce qui: il governo in carica non ha rinnovato il mandato della Struttura di missione per la riqualificazione dell’edilizia scolastica presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri". E la domanda sul futuro di tutti i finanziamenti ancora non spesi è d'obbligo: che fine faranno i 5 miliardi di euro stanziati ma ancora non spesi? E, soprattutto, come intenderà governare gli interventi sui 42mila plessi scolastici sparsi in ogni angolo del Paese il nuovo esecutivo? Perché il ruolo principale della Struttura vicinissima alla Presidenza del consiglio era proprio quella di coordinare gli interventi e i finanziamenti sugli edifici scolastici italiani. Evitando, come avveniva in passato, che della materia se ne occupassero diversi ministeri e che la mano destra non sapesse cosa faceva quella sinistra.

E' il pensiero di Matteo Renzi che con un post ha ricordato la creazione delle 'sue' Strutture di missione, una per l'edilizia scolastica, l'altra per il dissesto idrogeologico. "Unità di missione - dice - che hanno segnato una svolta", cancellate "con un blitz notturno dal governo Conte-Salvini". "Avevano una loro autonomia, una loro specifica attenzione. Quella fatta è una scelta del tutto legittima, anche se personalmente mi sembra un errore: azzerare le competenze per riportarle ai ministeri mi sembra un azzardo. Mi auguro che anche senza strutture dedicate il nuovo governo possa fare meglio di quanto abbiamo fatto noi, perché noi facciamo il tifo per l'Italia".

In questi anni, spiegano dall'ufficio in questione, "sono stati avviati e monitorati oltre 12mila cantieri, sono stati edificati oltre 300 nuovi edifici scolastici in tutta Italia e le task force edilizia scolastica hanno monitorato sul campo oltre 2.100 interventi in 15 regioni. ItaliaSicura/Scuole ha inoltre compiuto un'azione quotidiana di supporto e guida per le amministrazioni locali che hanno sempre trovato nell'ufficio un punto di riferimento". Inoltre, con l'operazione #Sbloccascuole, avviata da #Italiasicura nel 2014 e replicata fino al 2018, è stato possibile allentare "i vincoli di bilancio degli Enti locali per 1.196 milioni di euro che hanno finanziato oltre 1.000 interventi di edilizia scolastica".

Tutte le indagini sul patrimonio edilizio che accoglie ogni giorno quasi 8 milioni di alunni e un milione e 200mila tra docenti, dirigenti e personale Ata (amministrativi, tecnici e ausiliari) dicono che, nonostante lo sforzo prodotto dai governi precedenti, la strada da percorrere per mettere in sicurezza tutte le scuole italiane è ancora lunga. A testimoniarlo gli incidenti (crolli di soffitti e distacchi di intonaci) che continuano a minacciare la salute di bambini, studenti e insegnanti. Oltre metà degli edifici scolastici del Belpaese (il 55 per cento) sono stati costruiti prima del 1975.

Il Miur sull'argomento precisa: "Dal Ministero assicurano che la cancellazione della struttura di Missione "non comporterà alcun arretramento sul tema dell'edilizia scolastica, che resta una priorità sulla quale ci saranno presto comunicazioni specifiche. Il Ministero porterà avanti il lavoro sull'edilizia e lo farà anche attraverso l'Osservatorio dedicato che riunisce i Ministeri  competenti e tutti gli attori coinvolti. Inoltre presso il Ministero esiste una apposita direzione competente che continuerà ad occuparsi del tema anche rafforzando la propria azione".
 


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