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Scuola, tutti i pasticci del concorso per prof: dai commissari-parenti ai computer in tilt

Record di bocciati al concorsone per prof: ma è colpa delle commissioni severe o delle anomalie delle procedure? Una denuncia alla Procura, supportata da 400 firme e altrettanti casi, segnala i casi più strani rilevati dai candidati insegnanti: dalle griglie di valutazione inesistenti alle prove «pratiche» in cui è stata richiesta una valutazione scritta

21/07/2016
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Il 55% dei promossi alle prove scritte: è questa la prima stima che emerge dall’analisi dei risultati, ancora provvisori, in arrivo dagli uffici scolastici regionali sull’esito del concorso per professori. Che registrerebbe un record di bocciati, per motivi che potrebbero non avere a che fare con la giusta severità delle commissioni, ma con procedure e organizzazioni inadatte a giudicare in maniera imparziale. Almeno stando alle segnalazioni di centinaia di docenti e gruppi spontanei nati su Facebook: molti dei casi limite sono già stati denunciati.

E' il caso della gaffe dell’ufficio scolastico regionale lombardo, che ha commesso errori nell’associare un gruppo di docenti della classe di concorso A051: dopo la richiesta di accesso agli atti, è stato ammesso l’errore e sono stati ammessi tutti agli orali con il punteggio minimo. Ma i candidati colpiti- circa 90 persone tra Piemonte, Liguria e Lombardia- sono intenzionati a chiedere l’annullamento della prova: «Questo non è un torneo di bocce».

Lombardia: ci sono tre commissari con lo stesso cognome

È solo uno dei casi strani del concorsone per professori, segnalati dai docenti abilitati che stanno tentando di superarlo per conquistare l’agognata cattedra. La commissione lombarda per la casse A28, di matematica e scienze, è cambiata per l’ennesima volta. Stavolta, dopo la rinuncia della commissaria Daniela Songini, è stata nominata la professoressa Claudia Panzeri, docente presso l’istituto comprensivo Lecco 4, che -guarda caso- ha lo stesso cognome della presidente, Anna Panzeri, dirigente scolastico dell’IC di Oggiono, e di un’altra commissaria, Chiara Panzeri, docente presso il Parini di Lecco, e aggregata sia di spagnolo che di francese che di tedesco.

Toscana e Veneto: dimissioni in massa e commissari introvabili«È normale che la commissione A028 lombardia continui a cambiare e che nell’ultima versione ci siano tre commissari con lo stesso cognome evidentemente imparentati?? In tutto questo non sappiamo ancora quando sosterremo la prova pratica», dice Paolo Conforti.
Toscana e Veneto: dimissioni in massa e commissari introvabili

In Toscana l’intera commissione della classe di concorso A31 ha rassegnato le proprie dimissioni. Le motivazioni non sono state ancora chiarite, ma è probabile che stia accadendo qualcosa di simile a quanto, da settimane, sta succedendo in Veneto per quanto riguarda la classe di concorso della scuola primaria: ancora una volta un commissario ha rassegnato le proprie dimissioni e si è alla ricerca di chi potrà sostituirlo.Sembra sia ritenuto lesivo della dignità docente lavorare come commissario a circa 2 euro all’ora: una cifra che tra l’altro non è neanche stata confermata dai decreti attuativi, e che quindi potrebbe essere rivista al ribasso. In più, dati i ritardi, questi docenti dovrebbero rinunciare alle proprie ferie: in Campania, ad esempio, gli orali si terranno anche in pieno mese di agosto. Il Miur potrebbe correre ai ripari chiamando docenti universitari o esperti del settore. Ma il ricorso è dietro l’angolo.

Il software che cancella le risposte

A proposito di ricorso, sono proprio i ricorrenti di Adida, un’associazione nata partendo dai professori bocciati e arrabbiati, a segnalare alcune delle anomalie delle prove concorsuali, che avrebbero inficiato la loro validità. Tanto è vero che hanno già pronta una denuncia, firmata da oltre 400 insegnanti, per chiedere l’annullamento del concorso. Una di queste riguarda lo svolgimento della prova computerizzata, che prevedeva l’utilizzo di un supporto elettronico dotato di uno specifico software per l’esecuzione della prova, uguale su tutti i PC e per tutti i candidati. «Oltre ad essere state date errate istruzioni sul loro funzionamento, inducendo gran parte dei candidati a commettere errori compromettenti ai fini del risultato, anomalie importanti si sono verificate anche per ciò che attiene tali software», secondo quanto si segnala nella denuncia che sta per essere presentata alla Procura.Un esempio su tutti? Non vi erano informazioni che premendo il tasto «indietro» sul supporto elettronico, che normalmente viene utilizzato per rileggere le risposte date, il testo già scritto veniva cancellato. Ovviamente ciò ha comportato per molti candidati un’ulteriore perdita di tempo perché hanno dovuto riscrivere le risposte che il software ha erroneamente eliminato, le hanno dovute riscrivere. In alcuni casi i candidati hanno preteso che il disguido venisse verbalizzato.

Le griglie di valutazione: queste sconosciute

La quasi totalità dei candidati lamenta l’assenza delle griglie di valutazione con cui si sarebbero dovuti stabilire i parametri di utilizzo per le valutazioni delle prove previste dal bando e svolte dai candidati interessati. L’assenza di griglie ha interessato l’intero territorio nazionale, generando legittimi dubbi sulla regolarità delle procedure.

In una sede di Bologna, dopo l’ingresso in aula, ma prima dell’inizio della prova, i candidati hanno chiesto gli atti di nomina dei commissari agli stessi e le griglie di valutazione. «Nulla di tutto ciò è stato fornito prima dell’inizio della prova», si legge nella denuncia.

La domanda che non c’è

A Torino si svolgeva la prova di arte e storia dell’arte quando i candidati hanno segnalato l’assenza di supplenti della commissione giudicatrice. Ma, soprattutto, che una delle domande presenti nel test (la n.4), non risultava citata in alcun libro di testo e nemmeno nelle indicazioni nazionali, nè tantomeno nei programmi ministeriali.Nessun candidato ha risposto alla domanda in questione,.

Musicisti senza abilitazione

Nella prova di Concorso AD02 (area disciplinare umanistica-linguistica-musicale), si segnala che hanno partecipato alla selezione anche persone non abilitate, che era invece una condizione necessaria indicata nel bando ministeriale. I candidati privi del requisito dell’abilitazione non avrebbero potuto prendervi parte. Ed invece, risultavano regolarmente inseriti nell’elenco dei partecipanti e hanno svolto, altrettanto regolarmente, le prove previste per la selezione, senza averne assolutamente titolo e senza neanche essere stati ammessi da un tribunale amministrativo previo ricorso.

Le aule «casuali»

Gli elenchi dei concorrenti partecipanti alle classi di concorso per i docenti candidati all’insegnamento presso le scuole primaria e dell’infanzia della provincia di Roma, presentavano delle importanti singolarità. Gli elenchi in cui si stabiliva l’assegnazione dei candidati alle aule dove si tenevano le prove, secondo quanto stabilito dal bando di concorso, seguivano l’ordine alfabetico.L’assegnazione presso le aule per lo svolgimento delle prove, in alcuni casi, e quindi per alcune persone, non rispettava però il criterio dell’ordine imposto dal bando. L’ordine alfabetico per alcune pagine viene interrotto, e capitava di ritrovare candidati in classi uguali, senza un’apparente criterio logico che legittimasse tale assegnazione.

Matite o penne?

Il 16 giugno 2016 si svolgevano le prove concorsuali per la classe A60 di tecnologia in Veneto: e anche qui «si sono verificati dei fatti poco chiari», spiega Valeria Bruccola di Adida. Ai candidati era stato consigliato di portare del materiale specifico per lo svolgimento di tali (matite, squadrette, compasso, temperino e gomma). Molti concorrenti hanno portato materiale diversi da quelli indicati (es. colori e penne). In alcune sedi le commissioni hanno lasciato libertà di utilizzo, mentre in altre no.

Anche l’atteggiamento dei commissari era molto diverso in base alle situazioni. Non sono stati fatti depositare i telefoni cellulari, e come se non bastasse, alcuni candidati hanno scritto il proprio nome sul compito prima di essere consegnato, cosa assolutamente vietata.

Una prova «poco» pratica

Nell’allegato A del Bando (Prove e programmi d’esame), a pag. 96 viene chiaramente indicato come deve svolgersi la prova pratica per la classe A050 - Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche. Nel testo originale sono chiaramente indicati due prerequisiti: esecuzione e interdisciplinarietà riferita ai campi delle Scienze Naturali, Chimiche e Biologiche. Tranne che in Sardegna, le prove non sono state né eseguite né interdisciplinari. In Abruzzo, ad esempio, non c’erano materiali per far fare la prova a tutti i candidati, che quindi hanno dovuto scrivere una relazione.«Come sarà stata valutata la nostra prova pratica, che di pratico non ha avuto niente???», si chiede una docente. In un altro caso i candidati hanno svolto la prova pratica di laboratorio in gruppo collaborando reciprocamente.

«Nel mio caso specifico, l’esperienza di laboratorio da sostenere era il saggio alla fiamma di due sali noti- racconta una delle insegnanti bocciata nel Lazio- Convinta di dover svolgere l’intero esperimento in totale autonomia, mi sono ritrovata a svolgere una parte dell’esperimento: il tecnico del laboratorio ha acceso il becco Bunsen, una collega ha preparato il sale da saggiare e una seconda collega ha eseguito la pulizia del filo di platino e il saggio alla fiamma del primo sale; la prima collega ha poi preparato il secondo sale e io ho eseguito la pulizia di un secondo filo e il saggio alla fiamma del secondo sale. Concluso l’esperimento siamo stati mandati in un’aula per scrivere la relazione».