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Scuola, Renzi scriverà ai docenti per spiegare la riforma

La missiva dovrebbe essere inviata prima del 5 maggio, giorno dello sciopero. Entro maggio, poi, i circoli Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul ddl.

21/04/2015
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Il Sole 24 Ore

Il premier Matteo Renzi scriverà una lettera a tutti i docenti italiani per illustrare loro la riforma della scuola. È una delle decisioni prese nella riunione “dedicata” lunga circa tre ore che si è svolta nel pomeriggio nella sede del Pd, al Nazareno, presente lo stesso Renzi. La missiva dovrebbe essere inviata prima del 5 maggio, giorno dello sciopero. Entro maggio, poi, i circoli Pd saranno mobilitati per un giorno di informazione sul ddl.

Renzi: fa ridere scioperare contro Governo che assume
Stamattina, in un’intervista a Rtl, Renzi ha criticato le proteste contro la riforma. «Nei prossimi giorni faremo una intensa di campagna di comunicazione su cosa prevede la riforma della scuola», ha annunciato. «Perché fa un pò ridere scioperare contro governo
che sta assumendo centomila insegnanti, che non sono tutti quelli che vorrebbero essere assunti, ma questo non è un mercato in cui chiunque vuole una cosa la ottiene». «Diamo più soldi agli insegnanti con la carta sulla formazione, più soldi per l’edilizia scolastica», ha spiegato il premier. «Ma in cambio di questo chiediamo qualche modifica al sistema
organizzativo della scuola, con un po’ meno burocrazia».

Quota riservata per i precari indicati dagli istituti
Tra le altre novità emerse dalla riunione al Nazareno c’è quella di una quota riservata per i precari della scuola indicati dagli istituti. Fino ad ora, il disegno di legge all’esame della commissione Cultura della Camera prevedeva soltanto i precari delle graduatorie a esaurimento. In arrivo anche una ridefinizione del ruolo dei presidi: restano le figure centrali della “buona scuola” ma dovranno presentare il piano strategico educativo al consiglio d’istituto, che dovrà votarlo. Confermata invece la discrezionalità del preside in fatto di risorse. Si è inoltre deciso di ridurre il numero di deleghe previsto nel ddl.

Confermato il timing del ddl: via libera il 15 giugno
Adesso sarà compito dei deputati Pd in commissione presentare le novità sotto forma di emendamenti. Confermata la tabella di marcia che, secondo il Governo, renderà possibile l’immissione in ruolo dei 100mila precari già dal prossimo anno scolastico. Il ddl diventa un collegato al Def, sarà approvato l’11 maggio alla camera e dovrà ottenere il via libera definitivo il 15 giugno.

Pioggia di emendamenti dalle opposizioni
Intanto le opposizioni si preparano a dare battaglia. Soltanto il M5S ha presentato in commissione 650 emendamenti. Tra i punti qualificanti, l’immissione in ruolo sulla base del reale fabbisogno e pertanto graduatorie a esaurimento e vincitori di concorso ove provvisti di abilitazione e sui posti che non possono essere coperti dagli stessi lo scorrimento di abilitati e idonei; l’attribuzione delle risorse stanziate dal Governo per la valorizzazione del merito dei docenti (valutato dal dirigente scolastico) per garantire la formazione retribuita del personale docente; il 5 per mille non più attribuito alle singole istituzioni scolastiche ma al sistema nazionale d’istruzione. Altre proposte puntano a ridurre i poteri riconosciuti ai dirigenti scolastici. Nella stessa direzione anche alcuni dei 200 emendamenti arrivati da Forza Italia, che propone inoltre l’insegnamento obbligatorio di economia, diritto e cittadinanza in tutte le scuole superiori, il potenziamento della studio del latino, il rafforzamento dell’orientamento e più attenzione alle scuole in carcere.


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