FLC CGIL
Contratto Istruzione e ricerca, filo diretto

https://www.flcgil.it/@3956810
Home » Rassegna stampa » Rassegna stampa nazionale » Scuola, marcia indietro sulla didattica a distanza: è “complementare”. E gli universitari tornano a settembre

Scuola, marcia indietro sulla didattica a distanza: è “complementare”. E gli universitari tornano a settembre

Il premier Conte: «Lavoriamo per consentire agli studenti di tornare a scuola in sicurezza». Delrio (Pd): «Il nuovo Decreto del governo darà più soldi alla scuola». La protesta delle opposizioni. Gli universitari tornano in aula a settembre

26/06/2020
Decrease text size Increase text size
Corriere della sera

Gli studenti universitari tornano in aula a settembre: lo ha deciso la conferenza dei rettori , riuniti a Roma e in via telematica. Inizialmente gli atenei si erano orientati suna didattica mista, ma adesso i rettori hanno messo nero su bianco che, anche se la «didattica mista è stata uno strumento indispensabile per garantire il diritto allo studio durante il picco della pandemia», «l’università non può prescindere dall’aula in presenza, ovvero il luogo in cui docenti e studenti si incontrano», perché «la didattica è un’esperienza formativa sociale, non solo cognitiva». E anche il governo sembra fare marcia indietro: dopo le proteste di presidi e Regioni, la didattica a distanza, nella nuova bozza presentata ieri dal ministero dell'Istruzione, viene definita «complementare» e non più affiancata alla didattica tradizionale.

La nuova bozza

Le linee guida definitive del ministero dell’Istruzione sono attese per domani: ma la trattativa è complessa, perché la prima versione, una bozza circolata due giorni fa, ha sollevato le critiche di presidi, sindacati e governatori regionali. Il responsabile degli Affari regionali, Francesco Boccia, si dice certo che l’interlocuzione con le Regioni «produrrà i risultati attesi»: il ministero dell’Istruzione ha consegnato ai governatori e ai rappresentanti degli enti locali il testo aggiornato con le sollecitazioni provenienti da Regioni, Province e Comuni ma la Conferenza unificata sulla scuola (Stato-Regioni) è stata aggiornata a domani, venerdì, alle 14.30. «Dateci ancora un po’ di tempo», ha spiegato il premier Giuseppe Conte, assicurando che il governo sta «lavorando per riaprire le scuole in sicurezza». Tra le novità della nuova bozza, che il Corriere ha avuto modo di visionare, c’è il «cruscotto informativo che sarà reso disponibile alla consultazione» in grado anche di segnalare, rispetto all’edilizia scolastica, le criticità ossia «i casi in cui gli spazi delle aule didattiche espresse in metri quadrati non siano sufficienti ad accogliere tutti gli studenti iscritti». Inoltre viene ribadita la cabina di regia Covid-19 con regioni ed enti locali per consentire un «coordinamento nazionale delle azioni su tutto il territorio» e un «monitoraggio» per valutare ogni possibile intervento, su specifiche situazioni, prevedendo, ove strettamente necessario” ulteriori «incrementi di organico, aggiuntivi, di personale scolastico per le istituzioni scolastiche statali».

Le risorse

Il capogruppo alla Camera del Pd, Graziano Delrio, ammette: «Si poteva forse lavorare a un confronto preliminare più serrato, ma immagino che molte indicazioni del Cts siano arrivate sul tavolo del ministro pochi istanti prima. Non facciamone un dramma, la scuola ci sarà. Non possiamo mancare questo obiettivo, è un gran banco di prova per il Governo». Ma, oltre al tema delle regole per la riapertura, c’è quello delle risorse da mettere in campo per permettere alle scuole di adeguarsi: Comuni, Province e Città metropolitane al governo chiedono «risorse per fare gli interventi necessari ad assicurare la sicurezza nelle scuole e abbiamo bisogno di personale, altrimenti non saremo in grado di assicurare i servizi educativi. Senza queste risposte, che sono essenziali per permettere la riapertura delle scuole, Anci e Upi non potranno dare intesa sul Piano scuola». Delrio assicura: «Il Decreto del Governo darà anche alla scuola una fetta consistente di risorse. Spero che si trovi un accordo con le Regioni». Assicurano nuove risorse pure i deputati M5s Luigi Gallo e Gianluca Vacca: «Il nostro impegno per ottenere fondi già nel prossimo decreto del governo - riprende una nota - è massimo: solo con nuove risorse il sistema di istruzione italiano potrà ripartire all’insegna dell’innovazione e della qualità. Un altro obiettivo che dobbiamo mettere a segno è quello di ottenere una quota consistente del Recovery Fund europeo da destinare al comparto»: fondi che però non arriverebbero prima del 2021.

Il blitz della Lega

Intanto la Lega ha organizzato un blitz davanti al ministero dell’Istruzione. Il bersaglio della protesta è il ministro Lucia Azzolina. «Non è assolutamente in grado di gestire le scuole italiane», tuona il leader della Lega, Matteo Salvini. «Non c’è certezza su come si riparte e quando si riparte», aggiunge prima di invitare la maggioranza a cambiare il titolare del Miur perché quello attuale «è una sciagura». Salvini afferma che in tutta Europa «i bambini sono in classe senza distanza, senza mascherina e senza plexiglas. Mi rifiuto di mettere mia figlia di 7 anni a settembre in una classe buia, senza insegnanti e senza tutele. In tutta Europa i bambini vanno a scuola, in Italia no. È una follia», conclude. E mentre il Movimento 5 stelle con Carlo Sibilia bolla l’iniziativa della Lega come «un’ennesima pagliacciata di Salvini», Giorgia Meloni paragona il ministro dell’Istruzione a Ponzio Pilato: «Ha deciso di lavarsi le mani e di scaricare sui presidi scelte che non hanno gli strumenti per prendere. Qualcuno ci deve spiegare» sottolinea il presidente di Fratelli d’Italia «con quale competenza un preside dovrebbe prendere una misura sanitaria, assumersi delle responsabilità che la politica è pagata per prendere». Duro anche il giudizio di Forza Italia: «Solo una persona che non conosce la scuola può pensare di liquidare l’inizio del nuovo anno scolastico con turnazioni assurde imposte ai ragazzi e ai docenti, con l’accorpamento di classi senza nessun criterio e con una riduzione della didattica con ore di 40 minuti prevedendo l’alternanza per i grandi tra lezioni in presenza e didattica a distanza».E giovedì sera dalle 18 in 60 piazze d’Italia si riuniscono per protestare anche genitori, insegnanti e studenti, che si sono riuniti nel comitato «Priorità alla scuola», appoggiato dalla Cigl e dalla Cisl scuola, per chiedere la riapertura in sicurezza delle scuole a settembre, e per contestare la bozza presentata dalla ministra Azzolina.


La nostra rivista online

Servizi e comunicazioni

Seguici su facebook
Rivista mensile Edizioni Conoscenza
Rivista Articolo 33

I più letti

Filo diretto sul contratto
Filo diretto rinnovo contratto di lavoro
Ora e sempre esperienza!
Servizi assicurativi per iscritti e RSU
Servizi assicurativi iscritti FLC CGIL