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Scuola, lo sdegno dei sindacati: "Non siamo dei sabotatori, Azzolina si assuma le sue responsabilità"

Rivolta dopo l'intervista in cui dice "c'è chi rema contro" sulla riapertura a settembre: "Il nostro modello è lavorare di più e apparire meno, la ministra invece vuole fare il comandante modello Schettino"

21/08/2020
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Promettono un documento unitario, ma intanto lo sdegno è alle stelle dopo le parole della ministra Lucia Azzolina nell'intervista a Repubblica contro i sindacati ("c'è chi rema contro", sino ai sabotatori al loro interno). Reagisce Lena Gissi, segretaria della Cisl Scuola: "Nella scuola abbiamo un modello: lavorare di più e apparire di meno. Da sempre abbiamo imparato a remare per portare la nave in porto, ci rendiamo conto che la ministra vuole fare il comandante modello Schettino".

Non da meno Francesco Sinopoli, segretario della Flc-Cgil: "Al netto del fastidio e dello sconcerto che proviamo il fatto grave è che di fronte a un disastro, che noi avevamo previsto e rispetto al quale abbiamo cercato di dare il nostro contributo per evitarlo, la ministra cerca di scaricare le responsabilità che sono le sue e del governo. Ma questo tentativo imbarazzante di attribuire la colpa al sindacato non funzionerà".

Sulla stessa linea il segretario della Uil Scuola Pino Turi: "Un classico italiano: gridare al complotto per nascondere le proprie inefficienze".


Insomma per Sinopoli nulla di nuovo sotto il sole: "Si tratta della solita operazione politica. E' un allarme per tutti l'aumento dei contagi, ma sappiamo benissimo che i ritardi accumulati sino ad ora sono difficilmente recuperabili, che le risorse stanziate, faticosamente recuperate grazie alla spinta dei sindacati e dei movimenti, non bastano. Inoltre continua la mancanza di coordinamento tra attori istituzionali. Questi i fatti che mostrano chiaramente di chi sono le responsabilità, la ministra si occupi di fare il suo lavoro, nel tempo ristretto che rimane, per la riapertura scuola".

Certo è che le dichiarazioni di Lucia Azzolina gettano scompiglio, riaccendono uno scontro in atto da mesi, ben prima della pandemia, partito sui concorsi. Sulla ripartenza della scuola a settembre i sindacati ricordano il documento firmato il 6 agosto. "I sindacati non hanno alcun interesse a sabotare l'apertura della scuola - controbatte Lena Gissi - anche perché ci stanno già pensando i ritardi della gestione burocratica e amministrativa del ministero nonchè le difficoltà che ha rappresentanto il commissario Arcuri descrivendo i tempi di consegna dei banchi richiesti dalle scuole".

Dai banchi monoposto ai trasporti, dalle aule mancanti agli organici: è tutto ancora un'incognita. "In un momento così importante per il paese, che vive un dramma di natura sociale ed economica, l'atteggiamento superficiale sul piano comunicativo della ministra ci preoccupa notevolmente" incalza la segretaria della Cisl Scuola. "Solo il nostro alto senso di responsabilità ci guida ancora una volta a portare la nave lontano dagli scogli, ma da soli sarà difficile. Per questo insieme alle famiglie e agli alunni continueremo a insistere e a lottare perché la scuola possa aprire e restare aperta per tutto l'anno in attesa di un possibile rimedio medico al virus".

Lucia Azzolina contesta ai sindacati una "resistenza al rinnovamento". Il tema? Concorsi, in riferimento a quello straordinario per chi ha più di 36 mesi di servizio nella scuola (medie e superiori), slittato ad ottobre. Una prova per soli titoli o di merito rispetto a insegnanti che hanno tenuto aperte le scuole in tutti questi anni? Lo scontro, presente anche in maggioranza, fu placato dalla mediazione del premier Conte.

Entriamo nel merito dello scontro - incalza Lena Gissi -  le nostre proposte vengono fuori dalla necessità di garantire la copertura delle cattedre vacanti, con docenti veri e non ologrammi, dal primo giorno, possibilmente in tutte le scuole italiane. Non abbiamo mai contrastato i concorsi ordinari, che fanno parte delle procedure previste dal nostro ordinamento: abbiamo sempre sostenuto che, vista l'emergenza dell'anno Covid, la selezione dei precari doveva essere ridefinita, con procedure in grado di far cominciare l'anno scolastico con tutto il personale in servizio".

Francesco Sinopoli non ci sta: "Migliaia di cattedre vuote, che sarebbe stato un problema per l'avvio dell'anno scolastico, come accadrà. Questo volevamo evitare. L'ostinato tentativo di presentarci come quelli della sanatoria non funziona".

"Possiamo finirla con la storia del ricatto sindacale?" tuona la Uil Scuola. "Mentre i nodi arrivano al pettine, assistiamo ad una reazione scomposta del ministro dell’Istruzione, che con il ricorso ad una serie infinita di luoghi comuni e stereotipi - le donne, il sessismo, la resistenza al cambiamento, il sindacato cattivo - si costruisce un ruolo di vittima sacrificale alla vigilia di una apertura della scuola che come un mantra ripete ossessivamente (chissà se ci crede anche lei)" il commento di Pino Turi.

"Bisogna trovare il colpevole - continua il segretario della Uil Scuola- Cosa c’è di più facile che individuarlo nel sindacato. Come se non sapesse - il ministro - che il sindacato ha una base di centinaia di migliaia di lavoratori, oggi disorientati dalle sue decisioni, che non si sentono rappresentati da un ministro autoreferenziale, che non tollera la critica".
 


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