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Scuola, la rivoluzione con la riforma o il caos

Nei prossimi mesi scatteranno i tagli previsti dalla legge di stabilità 2015: dagli esoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici alle supplenze brevi, alla sostituzione del personale Ata. Se non saranno compensate da altri interventi queste misure creeranno tantissimi problemi

22/10/2014
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la Repubblica

TSalvo Intravaia

ra pochi mesi, la scuola italiana sarà rivoluzionata dalla riforma - la cosiddetta Buona scuola - lanciata da Renzi o precipiterà nel caos più totale. Basta partire dai tagli al settore istruzione previsti dalla legge di Stabilità 2015, contenuti nell'articolo 28 del testo ufficioso che circola ormai da diversi giorni. Dove spiccano subito alcune misure che, se non compensate da altri interventi, getterebbero i dirigenti scolastici nella disperazione.

Eccone tre. La prima è l'abolizione degli esoneri e dei semiesoneri per i collaboratori dei dirigenti scolastici. La normativa scolastica
italiana prevede  l'esonero dall'insegnamento per il vicario del dirigente scolastico nelle scuole elementari e materne con almeno 80 classi. Per gli istituti comprensivi, le scuole medie e di secondo grado è previsto l'esonero se ci sono almeno 55 classi e il semiesonero se le classi sono almeno 40. In totale, sono oltre 3mila le istituzioni scolastiche italiane che possono contare, per la gestione delle tantissime problematiche che ogni giorno si presentano a scuola, su un docente completamente esonerato dal servizio o per metà del suo orario. La manovra prevista dalla legge di stabilità porterebbe un risparmio di 50 milioni di euro. Ma molte le scuole senza vicari, specialmente quelle in reggenza - dove il preside di scuole ne gestisce due -  diventerebbero quasi ingestibili. Basta immaginare un liceo con 70 classi. Chi affiancherebbeSalvo  il preside nella gestione del quotidiano, tra richieste di alunni e docenti e lamentele dei genitori? Il popolo della scuola non riesce neppure ad immaginarlo.

La seconda misura che creerebbe il caos è la disposizione che prevede il divieto per i dirigenti scolastici di attribuire supplenze per il primo giorno di assenza dei docenti. Basti pensare alle scuole dell'infanzia ed elementari, dove i docenti sono al massimo due o tre, oppure al sostegno per gli alunni disabili. Cosa dovrebbe fare il capo d'istituto in caso di assenza del docente? Dividere gli alunni rimasti senza insegnante nelle altre classi - prassi illegale, perché creerebbe situazioni di pericolo dovute ad eccessivo affollamento delle aule - o chiamare i genitori e invitarli a prelevare i figli perché non è possibile assicurare il servizio? E a chi verrebbe affidato il disabile in assenza del docente di sostegno, al bidello o verrebbe lasciato in classe?

E che dire - la terza disposizione - del divieto di nominare supplenti per pochi giorni o qualche settimana per il personale Ata (assistenti tecnici e amministrativi) o del divieto di nominare supplenti per i bidelli assenti per meno di una settimana? A chi spetterebbe vigilare gli alunni nei piani o nei corridoi rimasti sprovvisti di collaboratori scolastici? E se accadesse qualcosa agli alunni, chi ne risponderebbe: il docente o il preside? Per fortuna, a risolvere tutti questi problemi ci dovrebbe pensare l'organico funzionale derivante dall'infornata dei 148mila precari delle graduatorie ad esaurimento previsti dalla Buona scuola renziana. Ma anche in questo caso, la scuola avrà bisogno di un lungo periodo di assestamento. Perché la predisposizione dell'organico "funzionale" - che porterà in ogni scuola un certo numero di nuovi assunti - non è cosa semplice.

Si devono prima creare le Reti di scuole alle quali verranno assegnate le new entry che dovranno coprire le supplenze e tutte le altre esigenze della scuola, dall'eventuale esonero del vicario alle supplenze di un giorno, a quelle brevi di qualche giorno, al recupero per gli alunni in difficoltà, tanto per fare soltanto qualche esempio. Ma per la scuola si tratta di una rivoluzione copernicana, perché finora i dirigenti scolastici e il loro staff hanno gestito - secondo regole ben precise - solo le supplenze. Si tratterebbe, a partire dal primo settembre 2015 di gestire in maniera più complessa il personale a disposizione allo scopo di far funzionare al meglio la complessa macchina scolastica. Intanto, attraverso la legge di Stabilità, i tagli saranno operativi dal primo settembre 2015 mentre le assunzioni dei 148mila precari storici attendono un provvedimento ad hoc che discenderà dal finanziamento previsto - un miliardo per il 2015 e tre a decorrere dal 2016 - per realizzare gli interventi previsti dalla Buona scuola. Ma la strada è ancora lunga e le scuole dovranno prepararsi ad un cambio di mentalità.


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