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Scuola, iscrizioni al via: "Liceo o istituto? Ascoltate i prof, il loro consiglio può evitare la bocciatura"

Sono 540 mila gli studenti pronti a iscriversi alle superiori, a partire dal 7 gennaio. La scelta dell'indirizzo è un rebus, ma l'orientamento può aiutare a evitare brutte sorprese. Giannelli dell'Associazione nazionale presidi: "Perché affidarsi al fai-da-te?"

03/01/2020
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la Repubblica

Salvo Intravaia

 Iscrizioni al via. E per migliaia di famiglie italiane che hanno figli in terza media la scelta dell'indirizzo da seguire è ancora un dilemma. Il prossimo 7 gennaio parte la kermesse delle iscrizioni per un milione e 600 mila alunni destinati a frequentare il primo anno della scuola primaria e della scuola secondaria: media e superiore. Tutto dovrà concludersi entro il 31 gennaio. Ma per i 540 mila indirizzati alle scuole superiori la scelta è ancora un rompicapo: liceo, istituto tecnico o istituto professionale? Perché un errore può portare alla bocciatura o ad un cambio di istituto in corso d'anno. E nei casi più estremi all'abbandono degli studi.

Funziona così. Le scuole forniscono alle famiglie dei ragazzini che frequentano la terza media il cosiddetto "consiglio orientativo": l'indirizzo considerato più idoneo in base alle inclinazioni dell'alunno o l'area verso cui orientarsi. Però non sempre le famiglie lo seguono. Secondo i dati del ministero dell'Istruzione, più di un quarto delle famiglie (il 25,3%) cestina il consiglio dei prof delle medie e percorre un'altra strada. Non senza conseguenze. I numeri di viale Trastevere dicono che in questo caso la probabilità di insuccesso quadruplica.
 

Lo scorso anno, tra coloro che hanno seguito la strada tracciata dai docenti delle medie la percentuale di promossi al secondo anno delle superiori è stata del 94,7%. Tasso di promozione che scende drasticamente all'80,2% per coloro che non hanno seguito il consiglio orientativo.

"Il dato - spiega Cristina Costarelli, preside dello scientifico Newton di Roma - corrisponde alla realtà. Da qualche anno, si registra un grosso afflusso di iscritti nei licei: è come se i genitori pensassero che la buona istruzione sia solo quella offerta dai licei. Ma, in base alla nostra esperienza, un paio di alunni in ogni prima non ha fatto la scelta giusta. In questi casi, per evitare la bocciatura, convochiamo le famiglie e cerchiamo di riorientare gli studenti verso altri indirizzi".

Molto critico nei confronti delle scelte autonome delle famiglie Antonello Giannelli, a capo dell'Associazione nazionale presidi. "Sarebbe preferibile seguire il consiglio di esperti piuttosto che affidarsi alle proprie impressioni - ammonisce Giannelli - È come se in ambito sanitario ci affidassimo al fai-da-te: tutti sono d'accordo che occorre seguire il parere dei medici. Per la scuola invece no. Spesso - aggiunge Giannelli - le famiglie assecondano i figli che vogliono seguire i compagni e gli amici. Quel 25% di dispersi, spesso bocciati, potrebbe avere più successo se seguisse i consigli dei docenti della scuola media. A 13 anni i ragazzini non hanno capacità di scelta e i genitori per accontentarli seguono i loro desideri. In Francia, per esempio, il sistema è più rigido: la scelta dell'indirizzo è deciso dalla scuola di grado inferiore".


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