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Scuola, ipotesi esame breve anche quest'anno alla Maturità: blitz del M5S per dare pieni poteri alla ministra Azzolina

Emendamento approvato in Commissione bilancio: "Possibile prova senza scritti come nel 2020". Iv: "Maggioranza all'oscuro, su questi temi si deve passare dal Parlamento"

22/12/2020
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la Repubblica

Corrado Zunino

 Nella notte, due giorni fa, si è consumato il blitz. Con un emendamento firmato dalla cinquestelle Alessandra Carbonaro, membro della commisione Cultura della Camera, il ministero dell'istruzione ha preso pieni poteri su alcune questioni centrali per la scuola italiana: l'esame di Maturità, che entro il prossimo gennaio dovrà essere definito, quello di Terza media e, ancora, la valutazione degli studenti e le bocciature. L'emendamento esplicita per la prima volta che per giugno 2020 c'è la possibilità di replicare l'esame breve della passata stagione, quando per la Maturità di Stato si tagliarono gli scritti. "Si affida al ministero dell'Istruzione", si legge nel testo di Carbonaro, "la possibilità di adottare specifiche misure per la valutazione degli apprendimenti e lo svolgimento dei medesimi esami, tra le quali quelle che sono state previste per l'anno scolastico 2019-2020". Per l'appunto, l'esame breve.

Come per il giugno scorso, ora si prevede una cifra - 30 milioni di euro, puntualmente sottratti dal Fondo per l'arricchimento e l'ampliamento dell'offerta formativa - per consentire gli esami nelle scuole statali e nelle paritarie secondo "gli standard di sicurezza sanitari". Allora, furono 41,23 milioni.

La discussione su Maturità e valutazione non è neppure partita, in alcuna sede, tanto meno in Parlamento. Un gruppo ministeriale, guidato dal direttore generale Max Bruschi, ha lavorato in silenzio sull'argomento ispirando questo emendamento che ora consente alla ministra Lucia Azzolina di scegliere l'impianto della Maturità e l'eventuale "tutti promossi" (fu così l'anno scorso) attraverso una semplice ordinanza interna.

Gabriele Toccafondi, il responsabile scuola per Italia Viva, interviene e dice: "Con questo emendamento sembra che sarà il ministero, senza confronto, a decidere su esami di Stato e verifica degli apprendimenti di questo anno scolastico. Faccio difficoltà a capire i tempi, la fretta: siamo a dicembre e c'è tutto lo spazio per una discussione politica e di merito. Faccio fatica, ancora, a comprendere la modalità perché su un tema simile la discussione in Parlamento è fondamentale. In maggioranza non c'è stata, fin qui, alcuna discussione".


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