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Scuola, insegnanti di religione agli esami di terza media: è protesta

A giugno le nuove prove prevedono la presenza di tutti i docenti della classe. Lettera di 14 associazioni di genitori e docenti al Miur: "Norma incongruente, da abolire"

05/05/2018
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la Repubblica

Ilaria Venturi

Sorpresa, anche l'insegnante di religione sarà presente nelle commissioni del nuovo esame di terza media che a giugno vedrà impegnati 574mila alunni. Ed è polemica. Quattordici associazioni di genitori e docenti chiedono chiarimenti urgenti al Miur per arrivare ad abolire la novità. E alzano il tiro: "Denunciare l'incongruenza di tale nuova norma diventa un'occasione per riproporre la necessità di rivedere l'intera normativa sull'insegnamento della religione cattolica e di riproporne la collocazione fuori dell'orario ordinario delle lezioni".

Insomma, una piccola norma inserita nel decreto legislativo n. 62/2017 in materia di valutazione e di esame infiamma gli animi e rischia di scatenare una nuova guerra sulla religione a scuola. Tra l'altro la novità, contestata anche dalla Cgil-Scuola e dall'associazione nazionale presidi, che ha parlato di "rilevanti difficoltà organizzative", sembra poco apprezzata - si legge nei commenti in Rete - anche dagli stessi interessati.

La lettera è promossa da Scuola e Costituzione (con vari comitati) e firmata da più realtà: il coordinamento Genitori democratici, le associazioni Sostegno attivo, per la scuola della Repubblica, "Giordano Bruno", il "manifesto dei 500", il Cogede Liguria (genitori che hanno raccolto le firme per abrogare la Buona scuola), il Centro di iniziativa per la difesa dei diritti nella scuola, il movimento di cooperazione educativa, lo Uaar, il Cidi e la federazione nazionale degli insegnanti (Fnism). Tutte realtà che si battono da anni per il rispetto della laicità della scuola.

Cosa è successo? Sino allo scorso anno nella commissione sedevano gli insegnanti delle materie d'esame. L'insegnante di religione partecipava solo allo scrutinio finale. Ora è previsto che la commissione d'esame per ciascuna classe terza sia composta dai docenti del consiglio di classe. Dunque anche quello di religione e quello di alternativa. Un pasticcio sul piano organizzativo, se si pensa che si tratta di docenti con tante classi, talvolta su più scuole, che dovranno uscire ed entrare da ogni orale a seconda se l'alunno ha scelto l'ora di religione o quella alternativa.

"Sarà un impazzimento fare i calendari delle prove", contestano i presidi. Ma è anche qualcosa di più, secondo i firmatari della lettera: "E' lo stravolgimento della legge 121/1985 attuativa del nuovo Concordato" spiega Bruno Moretto di Scuola e Costituzione. "Anche perché rimane il dubbio: se c'è l'insegnante in commissione significa che la religione cattolica sarà materia d'esame con tanto di voto? E se il suo voto fosse determinante per la bocciatura?". Anche su questo le associazioni chiedono chiarimenti al Miur.

"Queste sono solo alcune delle ambiguità da chiarire - conclude la lettera -  Il docente di religione cattolica non deve essere inserito nelle commissioni d'esame di terza media". Il giudizio politico è poi più ampio e duro: "L'inserimento di docenti di religione nelle commissioni d'esame per la terza media è l'ultimo atto di un processo sotterraneo - iniziato con il rinnovo del sistema concordatario - per recuperare all'insegnamento della religione cattolica nelle scuole pubbliche il ruolo di "materia obbligatoria" con diritto all'esonero".


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