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Scuola, il nuovo concorso mortifica il lavoro

Il ministero dell'Istruzione vara un bando per 63 mila docenti, attesi 200 mila partecipanti. Per Domenico Pantaleo, segretario generale Flc Cgil, "l'intento del governo è vanificare i diritti acquisiti dai precari e riconosciuti dalla direttiva europea"

01/03/2016
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Rassegna.it

Non piacciono ai sindacati i tre bandi di concorso per 63.712 posti da docenti lanciati dal ministero dell’Istruzione. “Ancora una volta, senza il confronto con il sindacato, il dicastero pubblica un concorso che mortifica il lavoro, le professionalità, la dignità di chi insegna nella scuola da anni” commenta Domenico Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil: “Il bando del nuovo concorso per ripropone un modello di esame scritto molto discutibile, anche per chi si è abilitato con le prove pre-selettive”.

Per la Flc Cgil il concorso pubblico, cui si attende una partecipazione di oltre 200 mila insegnanti, rimane “il sistema di reclutamento più trasparente. Ma ora si vuole proporre ai docenti abilitati un concorso che riguarderà solo i docenti interessati al turnover e non garantirà il posto per tutti, lasciando molti di loro senza lavoro”. A ciò si aggiunge l’impianto “autoritario” della legge 107 del 2015, che con la chiamata diretta da parte dei dirigenti “mette in discussione la libertà d’insegnamento e le competenze dei docenti immessi in ruolo”.

Al governo il sindacato scuola della Cgil ha avanzato “proposte di buon senso che non sono state recepite, perché l’intento dell’esecutivo rimane quello di vanificare i diritti acquisiti dai precari e riconosciuti dalla direttiva europea”. I sindacati hanno già presentato nei mesi scorsi un ricorso al Tar contro le disparità del piano straordinario di assunzioni, il cui esito si avrà nel maggio prossimo: “Intanto – aggiunge Pantaleo – proseguiremo una battaglia di dignità, che ha un notevole valore sociale, per la mole di lavoro e professionalità che vi è coinvolta".

L’obiettivo della Flc Cgil è la definizione di un piano pluriennale di stabilizzazioni, che, sulla scia della direttiva europea, riconosca i diritti acquisiti mediante la reiterazione dei contratti, restituendo ai docenti della scuola dell’infanzia ciò che è stato loro tolto nel piano di assunzioni. “Sosterremo le ragioni di chi ha diritto alla stabilizzazione, al di là del concorso ordinario, in tutte le iniziative che verranno messe in campo” spiega Pantaleo: “Ci batteremo in tutte le sedi per cancellare la norma della legge 107/2015 sul divieto di rinnovo dei contratti di supplenza oltre i 36 mesi che rischia di provocare licenziamenti, discriminazioni e caos nelle scuole”.