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Scuola, il concorso-chimera. E il governo corre ai ripari

Anche Renzi ieri si è esposto promettendo una soluzione in settimana: ormai i ritardi per la prova attesa da duecentomila docenti rischiano di vanificare le possibilità di una loro assunzione nel prossimo anno scolastico. Ma il sottosegretario Faraone rassicura

09/02/2016
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la Repubblica

Non solo passaggi "burocratici" a bloccare la pubblicazione del concorso atteso da oltre 200mila abilitati. Ieri , nel corso dell'intervento alla scuola di formazione politica del Pd, il premier Renzi è intervenuto sulla questione. "Sulla scuola - ha detto il presidente del consiglio - abbiamo fatto un sacco di pasticci anche noi. In settimana c'è una cosa che dobbiamo fare: dobbiamo scegliere con il ministro Giannini il modello di concorso per la scuola". "Una delle cose che dobbiamo fare - ha proseguito il premier - è scegliere con il ministro Giannini il modello di concorso che porterà 63.217 persone in cattedra". "Uno dei temi in ballo - ha precisato - è mettere o meno una o due domande di inglese e c'è una discussione vera e accesa. Sembra una piccola cosa, ma andarla a cambiare potrebbe portare un prof di matematica a essere bocciato pur essendo molto in gamba".

Qualche giorno prima, il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone aveva cercato di rassicurare i tantissimi in attesa della selezione. Bandi del concorso "entro 15 giorni, al massimo entro la fine del mese", aveva annunciato dai microfoni di una trasmissione televisiva Faraone. Ma i sindacati prevedono uno slittamento delle assunzioni. In altre parole, i tempi del concorso per 63.712 cattedre si sono dilatati oltre ogni aspettativa e, a questo punto, sarà difficile che i primi assunti possano scattare dal prossimo primo settembre. Intanto, gli uffici legali dei sindacati affilano le armi per una valanga di ricorsi che rischiano di travolgere la selezione prevista dalla Buona scuola. La legge 107 prevedeva che il concorso partisse entro il primo dicembre 2015. E con oltre due mesi di ritardo non sarà facile espletare tutti i passaggi del concorso e pubblicare le graduatorie definitive entro fine agosto, per assumere i vincitori da settembre. Anche se il sottosegretario appare ancora fiducioso: i tempi sono stretti, ma "le scuole avranno nuovi insegnanti per l'inizio del prossimo anno scolastico".

Il primo ad avanzare l'ipotesi di uno slittamento della pubblicazione dei bandi di concorso, previsti per i primi di febbraio, è stato l'altro ieri Pino Turi, a capo della Uil scuola. "Non voglio fare il gufo, ma per bandire il concorso occorre ancora completare alcune procedure e prima che il bando veda la luce potrebbe passare ancora un mesetto". Si potrebbe quindi slittare a ridosso del mese di marzo. "Poi - spiega il leader sindacale - bisogna percorrere tutte le fasi del concorso e non credo che si arriverà a concludere tutto entro il 31 agosto di quest'anno".  In linea con Turi la collega al vertice della Cisl scuola. "La procedura è piuttosto complessa - dichiara Lena Gissi - e spero non venga sottovalutata. Ormai, mi sembra un po' difficile che il concorso possa concludersi entro fine agosto. In questo momento, al ministero stanno incontrando difficoltà sul nuovo Regolamento delle classi di concorso".

"Inoltre - continua - i sindacati hanno chiesto una serie di modifiche anche sulle modalità di svolgimento del concorso perché questo sia più equo". Il tempo stringe e il concorso potrebbe andare verso uno slittamento con i vincitori assunti dal 2017/2018. L'ultima selezione, quella lanciata dall'ex ministro Francesco Profumo del 2012, venne bandita a settembre e in alcune regioni non bastarono neppure 12 mesi per completare il tutto. E, questa volta, sul tappeto sono presenti una serie di questioni che illustra in breve Domenico Pantaleo, segretario nazionale della Flc Cgil. "Sui bandi del concorso si stanno apportando alcune modifiche sui rilievi avanzati dal Consiglio superiore della pubblica istruzione". "Ci sono poi diversi insegnanti esclusi dal concorso che presumibilmente presenteranno ricorso: mi riferisco - prosegue Pantaleo - ai non abilitati in possesso dei titoli.
E ancora: incongruenze nella valutazione dei titoli e la questione della lingua inglese, per cui è prevista una conoscenza approfondita non richiesta all'atto del conseguimento dell'abilitazione attraverso il Tfa o il Pas".

Per non parlare del malumore dei 15mila insegnanti di scuola dell'infanzia ancora nelle graduatorie ad esaurimento, esclusi dal Piano straordinario di assunzioni, che si sentono discriminati e non intendono sottoporsi all'ennesima selezione per conquistare la cattedra. Per questi ultimi la strada l'assunzione sarebbe dovuta scattare con la riforma del segmento zero-sei anni prevista da una delega alla Buona scuola. Ma le cose vanno per le lunghe e i docenti 
di scuola dell'infanzia chiedono la stabilizzazione come i colleghi degli altri ordini di scuola. Per tutti il resto, i giochi sembrano ormai fatti: concorso aperto ai soli abilitati, nessuna selezione in ingresso, prova scritta computer-based e prova orale con simulazione di una lezione