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Scuola, i sindacati tutti in piazza il 26 settembre alle 15

La protesta indetta per i ritardi nella riapertura delle scuole. Il bilancio sui banchi: 400 mila a fine settembre a fronte dei 2,4 richiesti. Il rischio che le cattedre restino vuote fino a Natale. Il buco dei docenti di sostegno: meno di 2 mila assunti su 21 mila

17/09/2020
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Corriere della sera

Valentina Santarpia

Nel reclutamento docenti sono state effettuate, finora, 30mila immissioni in ruolo su un contingente di 85mila (il 35,3 %) dato peggiore del 2019/20, quando a fronte di un contingente pari a 53.627 posti sono state effettuate 21.236 assunzioni (il 39,6%). Sono i dati forniti dai sindacati della scuola che oggi hanno indetto la conferenza stampa «Scuola, quale ripartenza?» indetta da Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda, per annunciare una manifestazione di protesta in piazza il 26 settembre dalle 15 alle 19: non uno sciopero come quello indetto dai soli Cobas per il 24 e 25 settembre.

Il caso del sostegno

Per il sostegno, su oltre 21mila posti sono stati assunti meno di 2mila docenti, è l’altro dato reso noto dalle cinque sigle sindacali. «Sono rimaste 60 mila cattedre vuote», ha lamentato anche Elvira Serafini dello Snals. E il rischio è che potrebbero esserci cattedre vuote fino a Natale, perché, rileva Maddalena Gissi (Cisl) dietro l’angolo ci sono i contenziosi: gli errori e i reclami per le graduatorie potrebbero far rivedere le assegnazioni delle cattedre nell’ordine corretto. «Chi subirà questo danno? I bambini, i ragazzi, i disabili: siamo arrivati ai 100 mila posti di sostegno vuoti, in molti casi le nomine non sono nemmeno cominciate oppure sono stati utilizzati dei docenti provvisori che poi cambieranno tra qualche settimana. La call veloce? Ha prodotto 400/450 nomine in ruolo, quindi è stata un’altra perdita di tempo».

Anche sul fronte banchi siamo indietro: entro fine settembre saranno consegnati 400 mila banchi banchi (sui 2,4 milioni richiesti), circa 400 mila, e ancora non è stato pubblicato l’elenco delle ditte che hanno vinto l’appalto. «Il riscontro che emerge dai dirigenti scolastici ci dimostra- spiega Sinopoli- che le scuole in molti casi hanno iniziato già a rottamare i banchi, hanno dovuto recuperare i banchi vecchi. Il problema è che anche questa vicenda dei banchi ha rappresentato un’ulteriore complessità, che purtroppo in molti casi non è stata affrontata a dovere».

Anche sugli spazi ci sono ritardi: alcuni dirigenti hanno denunciato di aver ricevuto solo tre giorni fa le risorse per pagare i locali aggiuntivi per le classi. In alcuni casi gli enti locali hanno ritardato la riapertura proprio per questo motivo: si pensi alle province del Lazio. «Un ulteriore ritardo che ha aggravato la situazione, con scuole costrette a fare orari ridotti. I ritardi nella scuola producono tante complessità che sono paragonabili a quelli della sanità. Valutiamo il valore e il peso che stiamo dando alla vita umana e con la cultura e crescita di un Paese da un punto di vista intellettuale e democratico che la scuola pretende», dice Gissi.

Infine, ci sono stati problemi anche sui test ai docenti: «In moltissimi casi i test sierologici non sono stati fatti perché non è stato possibile farli, non c’è stata la possibilità perché le Asl non hanno risposto». Lo ha detto Francesco Sinopoli, segretario generale Flc Cgil, in videoconferenza stampa sulla scuola con le altre sigle sindacali. «Adesso c’è la questione dei tamponi - ha aggiunto - che devono essere disponibili, nel piu breve tempo possibile. Questa è una cosa su cui bisogna concentrarsi».


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