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Scuola. I sindacati: "La proposta del Governo ci fa arretrare di 40 anni"

Oltre 250mila firme ("ma puntiamo anche a 400mila") per dire a Matteo Renzi, al Governo, che il lavoro del personale della scuola va "riconosciuto e valorizzato"

31/10/2014
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Agenzia Dire

 Adriano Gasperetti

ROMA - Oltre 250mila firme ("ma puntiamo anche a 400mila") per dire a Matteo Renzi, al Governo, che il lavoro del personale della scuola va "riconosciuto e valorizzato", per ricordare che "il contratto è fermo dal 2009" e che vanno "ripristinati gli scatti di anzianità". Per questo, ma non solo, oggi in piazza Montecitorio a Roma si sono ritrovati i cinque sindacati della scuola che hanno esposto le proprie ragioni e hanno portato, materialmente contenute in scatoloni di cartone, le migliaia di firme raccolte tra il personale della scuola, destinate al presidente del Consiglio Matteo Renzi.

"La legge di stabilità- ha detto Massimo Di Menna, segretario della Uil Scuola- prevede il blocco del contratto di lavoro, fermo dal 2009, il blocco degli aumenti per anzianità e, fino al 2019, nessun aumento per nessuno. La scuola viene detto che è importante, ma le retribuzioni sono agli ultimi posti dei paesi europei e la spesa per l'istruzione è al penultimo posto in rapporto alla spesa pubblica". La risposta, ha sottolineato, è "il solito rigore, cioè lavorate senza aumento, non può decidere davanti allo specchio il rapporto di lavoro delle persone che fanno funzionare la scuola italiana".
Per Francesco Scrima, segretario generale della Cisl Scuola, questa è una raccolta di firme di persone "che vengono dalla scuola vera, reale. Non è una raccolta di tweet o di slogan ma è una legittima richiesta del personale della scuola di vedere riconosciuto e valorizzato il proprio impegno, il proprio lavoro, attraverso lo strumento contrattuale". Per il leader della Cisl Scuola "il sindacato è il soggetto con cui il Governo si deve confrontare per affrontare i temi dell'organizzazione del lavoro e delle retribuzioni del personale. La proposta del Governo ci vuole far arretrare di almeno 40 anni. Nella legge di stabilità ci siano risorse per rinnovare il contratto, siano ripristinati gli scatti di anzianità per il personale, vogliamo sia riconosciuto il ruolo di soggetto contrattuale del sindacato".

Il rinnovo del contratto per Mimmo Pantaleo, segretario generale della Flc Cgil, "è un diritto per lavoratrici e lavoratori della scuola. Non ci può essere una buona scuola senza rinnovo. Il contratto è dignità, aumento salariale, inclusione dei precari in termini di diritto e salario. Chiediamo che si aprano subito tavoli contrattuali e che ci siano risorse. Nelle 300mila firme circa, e noi contiamo di arrivare a 400mila rapidamente, c'è la richiesta di lavoratrici e lavoratori della scuola di contare, di non essere catalogati come numeri".

Per lo Snals Confsal c'era Achille Massenti, segretario vicario: "Non si può ragionare di scuola se nella scuola non si investe- ha detto- La volontà e il momento dell'unità delle sigle sindacali, rivendicano una rappresentanza con forza delle richieste del personale per una scuola migliore e una dignità professionale. Saremo disponibili a studiare insieme, come scuola, strategia per arrivare ai risultati necessari".

Infine il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti: "Mi auguro che dopo questa iniziativa, che è forte, che questo Governo cambi verso nei confronti dei sindacati e ci voglia convocare ad un tavolo reale, dove si va a trattare. Non è possibile che i contratti di lavoro che toccano orari e retribuzione si facciano via internet. Si cominci a trattare. La costituzione prevede l'esistenza dei sindacati. Importante è che oggi i 5 sindacati siano insieme, mi auguro che si arrivi a questa trattativa altrimenti mi auguro che l'unità continui e che costringa il governo a addivenire a più miti consigli".