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Scuola, i presidi incalzano Azzolina "Più trasporti e ingressi scaglionati"

La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina incassa la sconfitta ma ora il governo ha un mese e mezzo di tempo per gli interventi necessari a evitare che il rientro si trasformi in un'ondata di contagi.

28/11/2020
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La Stampa

Flavia amabile

roma

Le superiori si rassegnino: a scuola non si tornerà prima della fine delle vacanze di Natale mentre da lunedì torneranno in presenza le seconde e terze classi delle scuole medie di Lombardia, Piemonte e Calabria passati. da zona rossa a arancione. La ministra dell'Istruzione Lucia Azzolina incassa la sconfitta ma ora il governo ha un mese e mezzo di tempo per gli interventi necessari a evitare che il rientro si trasformi in un'ondata di contagi. Il commissario straordinario ha annunciato che sono stati consegnati 2.369.672 banchi completando quasi la totalità delle richieste ricevute. .

I nodi da sciogliere fino al 9 gennaio però restano molti, secondo presidi e sindacati. Ma «il tempo c'è, si può fare», sostiene Antonello Giannelli, presidente dell'Associazione nazionale presidi. Il suo elenco prevede innanzitutto soluzioni diverse nelle diverse realtà. È sbagliata la pretesa di misure uniche». L'elenco dei presidi prevede nei grandi centri e alle superiori il potenziamento del trasporto pubblico locale e l'ingresso posticipato di un'ora. In tutt'Italia, invece, va potenziata «la capacità delle Asl di effettuare tracciamenti in tempi rapidi per evitare che le scuole risultino paralizzate» e «l'assunzione diretta dei supplenti da parte delle scuole» per superare le difficoltà di questi mesi nel riempire i circa 200 mila posti di ruolo rimasti vacanti.

Per Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil, l'elenco è anche più lungo. Innanzitutto in questo mese e mezzo di ulteriore rinvio della didattica in presenza bisogna evitare proposte «estemporanee» che «non fanno altro che aggirare le vere e necessarie misure di intervento». Vale a dire la «velocità nell'effettuazione dei tamponi con una corsia preferenziale per il personale, implementazione dei servizi di medicina sul territorio, disponibilità di tutti i dispositivi di sicurezza necessari per il personale e per gli studenti». I trasporti rappresentano ovviamente «uno snodo fondamentale e sono gravi le omissioni riguardo al rafforzamento e alla costituzione di un trasporto scolastico dedicato che renda sicuro il tragitto di milioni di studenti». Si possono decidere «rimodulazioni orarie» ma «dovranno essere affidate alle autonomie scolastiche» senza essere decise dall'alto.

Il riferimento è anche all'idea della ministra dei Trasporti Paola De Micheli di aprire le scuole anche di domenica che è stata bocciata da quasi tutte le parti coinvolte.

Il presidente del Piemonte Alberto Cirio, ad esempio, è fra i pochi non contrari ma sostiene che «non è un problema degli studenti e neanche delle famiglie, ma di personale: la scuola deve essere in grado di organizzarsi». E a nulla è valso il tentativo di ottenere un rientro a scuola da parte di un gruppo di genitori attraverso il ricorso alle vie giudiziali. Il Consiglio di Stato ha respinto ieri l'appello dei genitori contro l'ordinanza del Tar del Lazio che aveva già bocciato la loro richiesta di sospendere le restrizioni previste dal governo, dalla didattica a distanza a ingressi e uscite in orari scaglionati. —


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