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Scuola, i nuovi ministri: assunzioni lampo e classi ridotte

Provare a migliorare la scuola dalle basi, valorizzando il personale che ci lavora e gli studenti che trascorrono in classe la maggior parte del loro tempo.

11/01/2020
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Il Messaggero

Provare a migliorare la scuola dalle basi, valorizzando il personale che ci lavora e gli studenti che trascorrono in classe la maggior parte del loro tempo. In che modo? Con aule più sicure, per tutti, contratti da rinnovare e con un’attenzione riservata al merito e alla formazione, a 360 gradi. Dovrà essere questo il futuro della scuola, secondo Lucia Azzolina la neoministra all’istruzione. Il giuramento al Quirinale come ministro della Repubblica è arrivato ieri, dopo due settimane di attesa dalle nomine del premier Conte, ma l’impegno politico della Azzolina sul campo dell’istruzione parte dalla commissione cultura alla Camera di cui era membro. E quelle idee, oggi, vanno realizzate. In parte già lo sono. 

I NUMERI
Al primo posto tra gli obiettivi della ministra c’è la sicurezza dei ragazzi: la Azzolina aveva infatti messo a punto un disegno di legge contro le classi pollaio. Mai più aule con 28-30 studenti dentro, a cui si aggiunge la presenza dei docenti: si deve arrivare a un massimo di 22 ragazzi. Si tratta di risolvere situazioni purtroppo molto frequenti nella scuola italiana, sia per un allarme legato alla sicurezza sia per la difficoltà oggettiva nel far lezione in classi sovraffollate.

L’EDILIZIA
Il nodo è far quarare i conti: in base alle prime stime, per cominciare servirebbero dai 2 ai 3 miliardi di euro. L’idea è partire con le prime classi di scuola superiore per poi raggiungere tutte le altre. A questo è strettamente collegato il tema dell’edilizia scolastica con migliaia di edifici da rinnovare e ristrutturare, a cominciare dai solai che creano problemi all’ordine del giorno. Dalle infiltrazioni d’acqua, alla prima pioggia, fino ai crolli. Un fronte caldissimo per gli istituti, su cui il Miur sta avviando un bando da 65,9 milioni di euro per le verifiche dei solai e dei controsoffitti delle scuole. 

Ma la scuola ha bisogno anche di continuità: la ministra sta già lavorando a 4 nuovi concorsi per immettere in ruolo il personale precario così come i neolaureati che si avvicinano alla professione. I concorsi, selettivi e non sanatorie, saranno uno per la scuola materna ed elementare, uno per medie e superiori a cui si aggiunge anche il concorso straordinario per i precari e uno per i docenti di religione. Sui concorsi premono anche i sindacati: oggi sono circa 170 mila i supplenti in cattedra, servono quindi immissioni in ruolo. La platea delle assunzioni con una “call” (chiamata), si aprirà anche a quei precari già in graduatoria che, volendo entrare di ruolo, accetteranno di spostarsi in altre regioni rispetto a quelle di appartenenza garantendo il vincolo di mandato dei 5 anni previsto per i neoassunti. Insomma assunzioni-lampo, con procedure accelerate. 

Ma la pressione dei sindacati è forte anche sul rinnovo del contratto, una delle priorità indicate anche dalla neoministra: il contratto della scuola 2016-2018 è scaduto infatti da 13 mesi e ci si aspetta aumenti stipendiali per i docenti che, tra i colleghi europei, hanno la retribuzione più bassa. I fondi serviranno anche per far partire velocemente il nuovo ciclo di specializzazioni sul sostegno e per garantire a tutto il personale scolastico, bidelli ed amministrativi compresi, una formazione professionale che garantisca l’innovazione compresa quella digitale. 
Tra le prime ordinanze che verranno siglate dalla neoministra ci sarà, di certo, quella della maturità: entro fine mese verrà fatta chiarezza su come si svolgeranno le prove, soprattutto il colloquio senza le famigerate buste. E la parola d’ordine sarà “semplificazione” rispetto al passato, quando ordinanze e decreti sulla maturità erano pressoché indecifrabili. Resta aperto il problema delle risorse: il predecessore della Azzolina, Lorenzo Fioramonti, si è dimesso proprio per la carenza di fondi. La prospettiva di un aumento degli stanziamenti per ora appare lontana.


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